
Scrivere è dare vita a qualcosa di intimo che nasce da dentro. È come un figlio che hai paura di lasciare andare. Così succede che ci si scopre gelosi e iper protettivi verso di lui. Temi che non sia capito, che venga deriso e umiliato ma, come ogni figlio, prima o poi anche lui deve lasciare il suo nido, scivolando dalle tue braccia con l’entusiasmo di chi vuole conoscere il mondo e, a te, non resta altro che osservare da lontano, preoccupandoti e ricordando i mesi felici di quando era solo tuo: nei tuoi pensieri, nella mente…nel cuore.
(Anna Esse)
Meraviglioso!!! ❤️❤️❤️
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Grazie, immagino tu possa capirmi molto bene. ❤
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❤️ Ho sentito sul cuore il tuo meraviglioso pensiero, mi ha emozionata tantissimo! 🥰😘🤗❤️
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❤
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… ma resterà per sempre tuo figlio! 🙂
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Questo sì, sempre. ❤
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Bello 🤩😘
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Grazie 🥰
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Splendido pensiero, che condivido dalla prima all’ultima parola! Io stesso, nello scegliere le parole per ampliare quello che scrivo, cerco di scegliere sempre i termini meno dolorosi per non fargli male… Buon pomeriggio, cara Shio! ❤
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Credo anche io che i libri sono figli….
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A volte mi sembra di dire una sciocchezza, perché i figli, ovviamente, sono altri però è anche vero che i libri sono una parte di noi, una intima parte…
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Non trovo sia una sciocchezza, trovo che hai l’anima.
Buona giornata ❤
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❤️
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