Piccola riflessione personale.

Buongiorno amici e buon sabato.

Ieri sono stata al SalTo23 che per chi non lo sapesse è l’acronimo del Salone del libro di Torino.
Questa è la mia seconda esperienza e un po’ mi vergogno ad ammetterlo, ma nonostante abiti a Torino, e abbia sempre desiderato andarci, poi per una cosa o un’altra, non ci riuscivo mai. Ma dall’anno scorso mi sono imposta questo obiettivo perché sinceramente amo l’ambiente delle fiere e amo vedere tanti stand pieni di libri (amo un po’ meno la calca, ma amen, ben venga in questi casi <.<).
Ogni volta tra conferenze, presentazioni, stand traboccanti di libri, fumetti e quant’altro, c’è da riempirsi gli occhi e svuotare i portafogli, ma una cosa mi ha fatto davvero pensare ed è il vero motivo di questo post:


In base a cosa una CE decide di portare in fiera un titolo anziché un altro?

Dal basso della mia ignoranza, potrei pensare a queste ipotetiche risposte:
1. Un limite massimo di copie imposto dagli organizzatori della fiera. Purtroppo può succedere, ad esempio da qualche parte avevo letto che per i self (e spero che non fosse una cosa limitata solo a loro in quanto classe inferiore) era stato concesso un numero massimo di copie da esporre per la vendita.
2. Le ultime uscite e le novità. Sicuramente e com’è giusto che sia, si punta sulle novità anziché sul magazzino.
3. Lo spazio. Se hai uno stand piccino, non puoi certo portarti dietro l’intero magazzino, ma fare delle scelte che, ovviamente, potrebbero ricadere su i titoli usciti negli ultimi mesi.

Sono nell’ambiente da ormai quattro anni e di cose ne ho viste, lette e sentite. So quali sono le CE “famose” che ti chiedono un compenso economico anche sotto forma di acquisto dal loro catalogo per la pubblicazione, e quelle che al Salone non vedrai mai, e conosco diversi scrittori nati proprio qui, sul web, che si sono appoggiati a CE che ogni volta mi sconvolgono per le loro scelte editoriali e di marketing.

Ok, io non ho studiato nulla del genere, anzi, sono una completa ignorante con solo tanto da imparare, ma alcune cose non le capisco proprio, come mettere un ebook a un prezzo esorbitante, o non vedere mai uno straccio di sponsorizzazione.

Che sia chiaro, non farò nomi né in pubblico né in privato, ma la mia attenzione si è concentrata su due CE in particolare che conosco per fama o perché ho letto il romanzo dell’autore che pubblica sotto il loro marchio e, da entrambe, mi sono soffermata allo stand per chiedere se avevano una copia del romanzo del mio “collega/amico” sui social.

Immagino che abbiate già intuito la risposta….

Ebbene sì, è stato un NO secco.

Ora, per la prima CE posso anche capire. Il romanzo in questione era uscito nel 2022 (troppo vecchio per portarlo in una fiera) e lo spazio del loro stand era davvero minuscolo, per cui, chapeau.

Ma la seconda CE…

La seconda CE mi ha un po’ più delusa perché non solo aveva uno stand che era il triplo di quella di prima, ma proprio in queste ore sta ospitando un autore che è uscito col suo romanzo più o meno nello stesso periodo del mio amico, tuttavia la sua opera verrà esposta, mentre quella del mio amico, no.

Personalmente se dovessi puntare a una CE, lo farai solo per visibilità, una visibilità maggiore rispetto a quella che posso ottenere da sola con le mie sole forse e finanze perché, miei cari, se non pagate in sponsorizzazioni, o mettete le vostre opere a prezzi bassissimi e a regalare file e cartacei al mondo, non vi nota quasi nessuno, soprattutto se, come me, non scrivete le cose che tanto vanno di moda, ma persistete con una propria identità narrativa… per cui, se dovessi affidare i miei romanzi a CE, sarebbe solo per arrivare dove da sola non riesco. Tuttavia se sapessi che la CE per il quale scrivo va al Salone e non porta anche solo una copia del mio cartaceo… beh… lì sì che mi girerebbero e non poco.

Il Salone del libro è tante cose, ma per gli sconosciuti come noi rappresenta una vetrina sul mondo, per cui penso che in questi casi, e soprattutto se la pubblicazione è avvenuta dopo un sostanzioso acquisto da catalogo, io come autore pretenderei che i miei libri fossero esposti, anche in un angolo, non importa, ma i miei libri hanno lo stesso diritto degli altri, almeno questo è il mio pensiero. Tuttavia io continuo a pubblicare in self, proprio perché queste CE non sono il trampolino a cui aspiro, e se continuano a trattare in questo modo i miei colleghi, non aspirerò mai. Meglio sconosciuta ma libera.

Voi cosa ne pensate?

Peace & love.

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Riflessione & speranze.

Se guardo l’immagine qua sotto, mi viene da iniziare questo post così:
Cara amica/o, come stai?
Spero bene.
Io cerco di non lamentarmi, faccio sempre del mio meglio e nel piccolo tempo a mia disposizione, ma non è facile far coincidere tutto.
E tu?
Cosa mi racconti?
E’ passato del tempo dal mio ultimo post.
So di non essere sempre presente, ma ormai tu mi conosci e sai come sono fatta, e comunque non nego mai una parola a nessuno, se contattata privatamente.
Come procedono i miei progetti?
A rilento.
Sono quasi felice di aver pubblicato due romanzi nel 2022, perché temo non sarò in grado di pubblicare nulla in questo 2023 che si sta presentando più aspro di altri, ma mi conosci, no? Non mi arrendo! Anche se questo ambiente è sempre più snob e spesso si è esclusi da tutto e tutti, io continuo per la mia strada irta di ostacoli e indifferenza. E sai perché?
Perché ci sei tu, con i tuoi acquisti, con le tue parole, le tue recensioni positive a darmi la forza di andare avanti comunque, perché tu sei il mio motore, la mia benzina, quella che mi fa urlare: “Io ci sono, esisto, e sto facendo del mio meglio per esserci comunque e sempre!”
Spero di riuscire presto a darti altre mie notizie, nel mentre ti abbraccio forte.

Tua.

Anna Esse.

Pensieri da scrittore #12

Ogni volta che vedo la foto di un tramonto sul mare, il mio pensiero e il mio cuore volano a Christopher ed Ann di Ritorno a Breuddwyd. Non vi nego che provo molta nostalgia nei confronti di questi personaggi e di tutto il mondo che ho faticosamente costruito intorno a loro. Breuddwyd non esiste se non nella mia testa e nel cuore di chi ha letto la mia storia e l’ha amata.

Ma questo post non voleva essere qualcosa di commemorativo per i miei ragazzi, stavo semplicemente cercando un’immagine da abbinare a queste poche parole e, quando mi sono imbattuta in questa, ho pensato: “cavolo, la donna sullo scoglio intenta a guardare il mare immersa nella luce del tramonto potrebbe essere Ann…”.

Sto per fare una domanda un po’ strana, ma vi capita mai di ripensare ai personaggi che avete creato o letto in qualche romanzo?

Vi succede mai di vedere un oggetto, un paesaggio e dire: questo al mio “xxx” piacerebbe?

A me sì, spesso. E a prescindere da quando sia più o meno normale, è una cosa che mi piace. E’ come se tutti i pg da me creati, continuassero a vivere in me, nel mio cuore, come persone che ho conosciuto davvero, come piccole parti di me.

Ann, Christopher, Dean, Lucy… ma anche Melanie, Michael, Kimberly o Edward, Adam, Emmett, Mark, insomma… tutti, tutti quanti questi personaggi vivono in me per sempre, mi mancano forse perché ho amato ognuno di loro profondamente, perché sono una parte di me, quella buona, che è riuscita ad emergere, che ha avuto la forza di scontrarsi contro la mia perenne insicurezza e vincerla.

Non penso che tra voi amici ci sia qualcuno che abbia letto uno dei miei romanzi, forse due, o tre persone, ma non di più…

Ma se ci fosse.

Se da qualche parte, oltre questo schermo, ci fosse qualcuno che in qualche modo è entrato in connessione col mio cuore attraverso i miei personaggi, le mie storie…

Se tra voi c’è qualcuno che ha letto L’Altra Me, Complicated Love, Ritorno a Breuddwyd o Complicated Xmas, mi piacerebbe sapere… quali tra i tanti personaggi che animano queste storie tra protagonisti, coprotagonisti, comparse e comprimari vi è più rimasto nel cuore? Chi è o chi sono i personaggi che più avete amato?

Considerate questa mia richiesta come un piccolo regalo di Natale, ma non preoccupatevi se nessuno di loro è entrato nella vostra classifica di gradimento, non importa, questo non li farà perdere valore ai miei occhi, anzi, in tal caso, li amerò ancora di più, perché per me sono importanti.

Bene, dopo questa riflessione, ritorno nel mio silenzio web… come detto nel post precedente, voglio godermi dicembre e poi a gennaio si riparte con i progetti, ma per ora, relax nel minimo consentito, manga, serie tv, film, videogiochi, libri, ecc ecc…

Alla prossima. ♥

Pensiero del mattino

Ciao a tutti amici miei,

Spero stiate tutti bene.

Qui si lotta con tante cose, si lotta per se stessi, per gli altri, per chi non ha le forze o la lucidità mentale per farlo.

Stamattina ripensando agli ultimi anni, giusto per fare un percorso emotivo meno lungo e psicologicamente difficile, mi è venuta in mente questa frase. Non sono una poetessa e neanche una che si diletta in questo genere di cose e affini.

Si tratta di una innocua riflessione, per cui prendetela per quello che è.

Tuttavia mi chiedevo: quanti di voi sono d’accordo con questa affermazione? 😉

Shio.

Buon 8 marzo

Dio crea i dinosauri.
Dio distrugge i dinosauri.
Dio crea l’uomo.
L’uomo distrugge Dio.
L’uomo crea i dinosauri…
I dinosauri mangiano l’uomo…
La donna eredita la terra!

[Jurassic Park]

Direi che non potevo iniziare questo post con una citazione migliore. Non volevo fare il solito pippone su quanto importante sia questa data in sé, su quanto poco ci sia in verità da festeggiare anche perché chi vuole, l’ha già capito dopo anni che mi ripeto.
Per quasi tre anni abbiamo trascorso questa data una volta contrassegnata dalla frivolezza umana (festini, spoglierelli…il lato peggiore che una donna possa dare di sé), stretti e costretti in una pandemia, ora, a questo, si è aggiunta anche una guerra…

Che dire?

Magari l’8 marzo 2023 sbarcano gli alieni o i dalek ci stermineranno…
nah, per lo sterminio, siamo abbastanza bravi da soli!

Insomma, i tempi sono bui, la donna nelle pubblicità è sempre più rappresentata come una psicopatica che prende sempre a pugni un sacco da boxe, fa linguacce e si lancia dal paracadute col ciclo…

Io penso che ogni individuo, uomo o donna che sia è unico. Ci sarà sicuramente la donna che col ciclo corre alle Olimpiadi, come ci sarà anche quella che resta impalata nel letto tra atroci sofferenze…

Non siamo tutte uguali.

Gli stereotipi?

Continuiamo a crearceli noi anche attraverso queste immagini per certi versi sbagliate ma, cosa peggiore, vengono associate a una giornata come quella dell’8 marzo…

Scusate, avevo detto niente pipponi.

Buon 8 marzo a tutti e ricordare, la donna è donna sempre, non solo una volta all’anno. ♥

Peace. ♥

Shio

Pulizie con riflessione

Ciao a tutti, stamani mi è successa una cosa strana che mi ha ricordato quanto raccontato da Elena Andreotti nella sua intervista a Parola di scrib.

Me ne stavo tranquilla a fare le solite faccende di casa e mi vengono in mente i miei protagonisti di Ritorno a Breuddwyd e la loro differenza di età e mi salta in testa questa frase che sicuramente ne ricorda tante altre sul genere, ma mi ha fatto sorridere e la sto divulgando praticamente ovunque. 🤣

Dalla versione saggia di Cenerentola sfigata è tutto! Buon weekend! ❤️

Shio

Riflessioni e pensieri confusi…

Voi vi mettete mai in discussione?
Io sì, sempre e, ogni volta, ne esco sconfitta…
Sono così brava a darmi addosso da essermi autoeletta la mia peggiore nemica, ma è una cosa che ho sempre fatto.
Non ho mai preteso di essere perfetta e mai lo sarò, sono goffa, infantile, stupida a volte, ma credo nei sogni, nei miei sogni…
Forse sbaglio? Forse no, chissà, ma penso che in una società vuota come questa, in qualcosa bisogna credere…per non impazzire, per differenziarsi dalla massa, per continuare a tener viva la tua personalità in un mondo d’impersonali che ripetono a pappagallo parole dette da altri, che si nascondono dietro uno schermo per offendere il prossimo, che odiano in modo preoccupante.

Adesso stavo guardando il mio blog, la mia adorata, amata finestra sul mondo e mi chiedevo se andasse davvero bene così com’è o se dovrei apportare delle modifiche, parlare di argomenti diversi… non so. Vedo tanti blog interessanti che parlano di tante cose a cui io neanche ci penserei, blog stimolanti che ho conosciuto soprattutto grazie al The Xmas Carols, ma non solo e poi guardo il mio e mi viene spontaneo pensare: ma cosa offre esattamente il mondo di shioren?

Svago?

Riflessioni?

Niente?

Col mio carattere negativo, mi viene da dire “niente”, ma se leggete questo post e vi va di spendere due minuti del vostro tempo, mi piacerebbe sapere cosa pensate di questo blog, se vi piace così com’è.
Tranquilli, è solo un modo per comprendere quanto di me vi arriva e quanto vi resta dentro…

Ps: mi raccomando, gli insulti solo velati o potrei restarci male. 😅
(capito Ale?🤣)

Peace & Love.

Shio

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon

Ciao a tutti, amici.
Oggi vi parlo della mia ultima lettura: “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon ma, prima di lasciarmi andare alle impressioni personali, vi trascrivo la trama ufficiale del romanzo:

Christopher Boone ha quindici anni e soffre della sindrome di Asperger, una forma di autismo. Il suo rapporto con il mondo è problematico: odia essere toccato, detesta il giallo e il marrone, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l’espressione del viso delle persone, non sorride mai… In compenso, adora la matematica, l’astronomia e i romanzi gialli, ed è intenzionato a scriverne uno. Si, perché da quando ha scoperto il cadavere di Wellington, il cane della vicina, non riesce a darsi pace. E gettandosi nel “caso” con la stessa passione del suo eroe Sherlock Holmes, finisce per portare alla luce un mistero più profondo, che gli cambierà la vita e lo costringerà ad addentrarsi nel mondo caotico e rumoroso degli altri. Con una nuova prefazione dell’autore.

Prima di tutto, voglio premettere due cose fondamentali:
1) non sono molto esperta sull’argomento trattato, pertanto, chiedo subito scusa se, con le mie opinioni, possa in qualsiasi modo offendere chi legge questo post, vi assicuro che non è intenzionale.
2) ignoro quanto ci sia di romanzato e quanto di vero in questo testo.
Nella prefazione, lo stesso autore, parla del suo lavoro come un romanzo, per cui, potrebbe essersi preso qualche licenza poetica qua e là, ma lo ignoro per via di quanto sopra scritto: non ho approfondito l’argomento Asperger.

Riflessioni e paure

Ciao, ti capita mai di sentirti bloccato dalla paura, dai mille scrupoli o dagli infiniti rifiuti?

A me ultimamente sì.

E non mi vergogno ad ammetterlo, perché non c’è nulla di male nel mostrare le proprie debolezze.

Sono ancora un piccolo pesciolino in questo oceano di pubblicazione.
Una creatura che sta cercando in tutti i modi di farsi strada, di conquistarsi un posto nel tuo cuore di lettore, ma non è affatto facile…
Mi manca l’intraprendenza e la sfacciataggine (in senso buono ovviamente, non voglio offendere nessuno) di alcuni autori self.
Non sono mai stata una persona carismatica, non ho mai brillato per una qualità o un dono, ma ho sempre cercato di stare al passo con tutta me stessa.

Come ogni autore che ama ciò che ha scritto, desidero solo far conoscere e amare i miei personaggi, i miei mondi, le mie storie ma, ogni volta che devo contattare un blog per presentare il mio lavoro, mi blocco!

Ormai ho perso il conto delle volte che ho scritto e poi cancellato email o messaggi per una richiesta di collaborazione e sai perché?
Non per mancanza di fiducia nei miei romanzi, possono non essere perfetti e, come qualsiasi cosa a questo mondo, possono piacere oppure no… No, ciò che più mi frena è il rifiuto in quanto autrice di “serie B” o C… facciamo Z, anche se non esiste! 

Perché mi è successo troppe volte da quando ho iniziato quest’avventura e sono ormai satura. Ho passato la mia vita a essere guardata con riluttanza a causa del mio aspetto e vedere che questo sta accadendo anche ai miei lavori… Beh, fa male!

Sbaglio?

Cosa ne pensate?

Con affetto.

Anna Esse