Blog nato per condividere tutto quello che le mie "modeste" doti artistiche mi permettono di fare che siano esse recensioni, disegni, racconti e quant'altro.
Buongiorno a tutti, amici, come state? Io sfinita, sono 3 giorni di forze zero e, oggi più di altri, sento l’anima uscire dalla gola… Saranno le fisioterapie dolorose o il dentista che ieri mi ha massacrata, non saprei, ma ho la percezione di essere arrivata al limite di sopportazione fisica.
Se non avete mie notizie, è per questo.
Inutile dire che anche la lavorazione del nuovo romanzo è momentaneamente in stallo, ma spero di riprendere quanto prima e di potervi regalare qualche piccola anticipazione… Non vedo l’ora di parlarvene, ma temo anche il giorno in cui lo pubblicherò…
Aaaaah che brutta l’insicurezza!
Ma ora è meglio non pensarci! Mi prendo questo weekend per ricaricare le batterie e speriamo di tornare presto al top o, quanto meno, a scrivere!
Non sono una persona dotata di grande intelligenza. Non sono una persona con un forte credo politico. Non sono una persona fanatica. Ma ho una coscienza. Un empatia. E non credo ci voglia chissà quale cervello per capire che questo era il momento sbagliato per far cadere un governo, che persino i bambini all’asilo o quelli delle elementari hanno compreso come ci si dove comportare in questo momento di emergenza mondiale e loro? Pestano i piedi, fanno i capricci, nascondono i loro interessi personali facendoli passare per gli interessi della nazione. Io non dico che Conte era perfetto o che un qualsiasi altro membro dell’opposizione avrebbe fatto meglio o peggio di lui. Non ho la sfera di cristallo e non posso saperlo, ma so per certo che “questo era il momento sbagliato!”. La gente muore, l’economia è in ginocchio e tra un paio di mesi, la gente inizierà a restare senza lavoro perché ci sarà lo sblocco dei licenziamenti. Questo era il momento di unirsi, di dimostrare almeno una volta nella vita della Repubblica Italiana che, l’Italia può essere unita, ma no… perché? Facciamo di nuovo tabula rasa. Aggiungiamo debiti su altri debiti… “Elezioni subito!”. Sì, certo… E chi pensate pagherà anche queste elezioni che poi, al primo sternuto della nuova maggioranza, saremo punto a capo? Noi! Noi che abbiamo già il culo per terra. Noi che facciamo già fatica a respirare e non solo per colpa della mascherina. L’Italia è uno dei pochi stati al mondo a cambiare governo con la stessa frequenza con cui ti cambi le mutande! Oggi mi vergogno di essere italiana. Oggi, più che mai, mi vergogno di essere connazionale di gente simile… I dispetti, le guerre con le spade di legno…potevano rimandarle a dopo la crisi, ma no….perché?
Non ho mai parlato di politica in tanti anni su questo blog, l’ho sempre evitata come la peste perché non è un argomento di cui amo parlare, ma questa volta hanno superato se stessi e non è un discorso di sinistra, destra, centro, di lato , di sopra o di sotto… è buonsenso. E’ responsabilità. Io non condanno il braccio politico che ha voluto questo. Io condanno il gesto! Non era il momento… Non era il momento…. E, a questo punto, mi viene da dire solo una cosa: “Grazie signor Presidente! Grazie Presidente Giuseppe Conte perché, nel bene o nel male, è stato un uomo che si è assunto le sue responsabilità, che si è fatto odiare, che ci ha messo la faccia e, soprattutto, non è scappato come tanti suoi altri predecessori in situazioni meno critiche… persone come lei, signor Presidente, sono rare“.
Il titolo è un po’ lunghino e limitato ma, in verità, non importa se il viaggio sia in cartaceo o in digitale, l’importante è sognare! ❤
E infine è giunto il weekend, che progetti avete? So che in questa particolare situazione, è difficile fare progetti, che in molti (me compresa) vorrebbero evadere, ma esiste un modo per farlo senza dover necessariamente lasciare la propria casa: la lettura! Non importa che sia di un libro o di un fumetto. Leggere è importante e ti permette di viaggiare con la fantasia e allora ditemi, dove vi ha portato il vostro ultimo viaggio cartaceo o digitale? Quali città, quali mondi avete esplorato? Se volete fare un salto a New York in compagnia dei miei personaggi: Melanie e Michael da “L’Altra Me” https://amzn.to/34olMTt e Edward e Adam da “Complicated Love” 💙 https://amzn.to/2GwQSlI, sarete i benvenuti e saranno ben felici di accogliervi nelle loro vite, farvi compagnia, coccolarvi e regalarvi mille emozioni.
A volte, per sognare, basta una bevanda calda, un plaid e un buon libro.
Quando si inizia una nuova storia, è sempre una grande emozione. Un mix di ansie e aspettative che ti accompagnano dalla prima all’ultima sillaba. Ti fai domande, vieni assalito da dubbi, insicurezze ma poi decidi lo stesso di andare avanti, di percorrere quella lunga strada tortuosa che, seppur colma di tensione, alla fine, nel bene o nel male, sai di aver fatto del tuo meglio. ❤️
Le difficoltà spesso non sono all’inizio o alla fine di un viaggio, ma nel mezzo, tuttavia, ora che ho iniziato, ora che sono al lavoro sul terzo romanzo, sento che non potrei mai rinunciare a tutto questo.
Andrà bene? Andrà male? È presto per dirlo, per ora, godiamoci il viaggio! 😉
Buongiorno amici, come state? Io questa settimana non ho prodotto una singola sillaba del nuovo romanzo: non immaginate la mia gioia a riguardo, ma almeno ne ho approfittato per leggere un paio di romanzi, il primo era quello di Elena e Laura di cui vi ho parlato alcuni giorni fa “Il segreto degli alberi” e poi lui, il secondo che da il titolo al post: “Pomi d’ottone e manici di scopa” di Mary Norton edito in Italia da Salani Editore. Cosa dite? Questo titolo vi ricorda qualcosa? Ebbene sì, avete ragione ma se pensate che tra le sue pagine possiate ritrovare la magia e la freschezza dell’omonimo film Disney, vi sbagliate di grosso! 😉 Il libro è, come dire? Simile? Stessi nomi, stesse situazioni…alcune più similari di altre, alcune completamente inedite, ma non è la stessa storia, proprio no! Tuttavia, come sempre, andiamo con ordine ed eccovi la sinossi ufficiale presa dalla secondo di copertina:
Per Carey, Charles e Paul si prospetta un’estate ben noiosa, mandati a stare da una vecchia zia che non sorride molto, con una domestica anziana e severa in una casa enorme, dal giardino senza fiori. Ecco perché i giorni passano lentissimi, tutti uguali l’uno all’altro! Ma il giorno in cui Miss Price cade dalla scopa, per i tre ragazzi comincia la più incredibile delle avventure. La loro vicina di casa, infatti, è nientemeno che un’apprendista strega, anche se i suoi incantesimi non sempre funzionano come vorrebbe. Tra la matura signorina e i piccoli vicini si stabilisce subito una grande amicizia, e sarà grazie al pomo di ottone di un letto, stregato da Miss Price, che i quattro faranno i più straordinari viaggi nel tempo e nello spazio. E chissà che, viaggiando viaggiando, l’incerta e titubante strega non finisca per trovare nientemeno che l’amore… L’avventura che chiunque vorrebbe aver vissuto in un romanzo che, grazie anche al celebre film Disney con Angela Lansbury, ha lasciato un segno indelebile in generazioni di ragazzi. Età di lettura: da 8 anni.
E’ facile pensare che, l’edizione in mio possesso, la quinta, sia uscita dopo la realizzazione del film, direi che è evidente dalla sinossi e, sempre dalla stessa, è evidente che ero fuori target per la lettura ma… conta se dico che leggerlo è stato un po’ come realizzare un sogno di quando ero bambina e che, sostanzialmente, mi ha fatto regredire più o meno a quell’età? 😅 Forse non proprio otto anni, ma… è stato comunque abbastanza piacevole nonostante ho qualche annetto di più… giusto un paio.. 🙄 non mi sono sentita fuori posto!
Comunque, nonostante le varie premesse dovute all’età e che, sicuramente, ha tolto un po’ di “magia” alla storia, devo ammettere che, se questo era il genere di romanzo del tempo (la prima ed. risale al 1957) si pensava essere una storia per bambini… i nostri figli (anzi vostri, io non ne ho 😅) vengono trattati un po’ come dei piccoli soprammobili di cristallo. Ma non sono qui per polemizzare e parliamo del libro! La prima cosa che ho pensato, man mano che andavo avanti con la lettura è stata: “Ora capisco quanto meraviglioso fosse il mondo magico racchiuso nella mente di Walt Disney“, perché ha preso una storia di avventura per bambini e l’ha trasformata in qualcosa di strepitoso, unico, magico! La storia narrata da Mary Norton, ha molti punti in comune con quella del film, ma differenzia di tanto allo stessa maniera: niente nazisti, niente stregoneria per corrispondenza, niente isola degli animali, nessun castello con armature incantate, ma… c’è un’isola, seppur popolata da cannibali e c’è una prigione e una scopa che vola magicamente da sola con un finto cavaliere che è solo un mantello gonfio di magia. La storia è incentrata sui tre bambini: Carey, Charles e Paul e sulle loro avventure. C’è un’intera parte dedicata ai tre bambini quando, per la prima volta, provano il letto incantato dal pomo. C’è il loro rapporto affettuoso e al tempo stesso rispettoso per Miss Price. Il buon Emelious che nel romanzo ha un ruolo, una locazione storica e un’aspetto completamente diverso è un uomo di trent’anni e non quasi sulla mezz’età come si vede nel film. Insomma, è davvero difficile parlare di questo libro senza fare paragoni con la sua versione in pellicola! Mentre leggevo, avevo ben a mente i volti degli attori e mi è sembrato di vedere un altro film con scene diverse forse, ma comunque emozionante. Personalmente preferisco di più la versione Disney, senza nulla togliere al romanzo della Norton. Il finale, poi, mi ha lasciato l’amaro in bocca poi, ma all’ultima battuta di Carey, le mie labbra si sono increspate in un sorriso. E’ stato come sentire con le sue orecchie (se non leggete il romanzo non potete capire, scusate) e la voce della doppiatrice della Landsbury ha risuonato nella mia testa pronunciando quella frase e, nonostante mi sentissi un po’ giù per come si era concluso, per quel “happy ending” a metà, ho avvertito, finalmente, la magia di quella storia.
Sicuramente è un romanzo per bambini, ma non sottovalutatelo. Ci sono scene molto dure per il target a cui è rivolto. Avete presente Harry Potter? Non lo sto paragonando a lui, sono due generi e due epoche completamente diverse ma, anche il primo HP era un romanzo per un pubblico di bambini eppure aveva scene degne del miglior libro per adolescenti e anche qualcosina di più. Insomma, un’isola popolata di cannibali e uno stregone sul rogo, non sono proprio cosine che faresti leggere a un bambino di 8 anni, giusto? Ecco, il contro senso di questo romanzo è un po’ come quello che avverti per Harry Potter: sai che è un romanzo per bambini ma può adattarsi tranquillamente a un pubblico adulto conservando dialoghi e situazioni un po’ infantili e altri che ti fanno esclamare: wow!
Questa mia riflessione personale mi induce a consigliare questo romanzo a tutti o, se avete figli, potreste leggerlo ai vostri bambini, così leggereste qualcosa di carino e avvincente e farete felice anche il vostro piccolo. ❤
E’ un romanzo per tutti coloro che riescono ancora a sognare, per chi ha una buona elasticità mentale, per chi non si ferma davanti alle difficoltà di un’epoca diversa con ritmi e situazioni non più consoni a noi. E’ un romanzo che ci fa ritornare un po’ bambini che parla di magia che non vedi come di aspetti ma che, se chiudi gli occhi, ti sembra di sentire ancora la Miss Price del film sussurrare: “treguna mekoides trecorum satis dee”.
Ciao a tutti, oggi vi parlo del primo romanzo di una coppia di esordienti: Elena e Laura Canepa e il loro: “Il segreto degli alberi“. Per essere il loro primo romanzo, direi che di carne al fuoco ne hanno messa e tanta. Suddiviso in due distinti periodo temporali, le “sorelle del web”, ci portano prima in Inghilterra nel presente dove una vedova di mezz’età si prepara a fare la sua offerta per l’acquisto di una prestigiosa villa che desidera far diventare un orfanotrofio e poi in Polonia dove, la donna ha vissuto la sua infanzia tra le mura di un convento gestito da suore ma, dato che come sempre faccio pena nel spiegare le cose, vi lascio la sinossi direttamente estrapolata da Amazon: Inghilterra, 1948. Sulle verdi colline di Pineswood, Villa Lemon sorge elegante e sontuosa: il magnifico giardino e le stanze ampie e luminose non possono che far innamorare la nuova proprietaria, Endelaman Crosel, che ha finalmente l’opportunità di iniziare una nuova vita e realizzare il suo sogno di aprire un orfanotrofio. Il ricco e arrogante Lucas Blake, però, vede in questo progetto una minaccia alle sue lussuose ambizioni. Endelaman non si lascerà intimidire, lungo il suo cammino conoscerà molte persone animate dalle sue stesse buone intenzioni, degli amici fidati e un affascinante giardiniere. Ma l’inaspettato arrivo di un neonato a Villa Lemon risveglierà un’ondata di ricordi: un convento in Polonia nel 1910 e un terribile segreto, sepolto per anni, che tornerà alla luce cambiando per sempre il suo destino.
Cosa ne penso: Allora, partiamo dal presupposto che non è il mio genere. Io, come potete vedere dalle poche recensioni da me pubblicate, difficilmente leggo romanzi rosa e, soprattutto, storici. In passato ci ho provato, ma con scarsi risultati, tuttavia in questo delle sorelline Elena e Laura non c’è solo amore, c’è mistero, intrighi e una serie infinita di intrecci che compongono quell’immensa matassa che è la trama e che, pian piano e con sapienza, le due attrici sbrogliano attraverso le azioni della sua protagonista: Endelaman Crosel. La lettura è scorrevole e il testo scritto bene e non si fa fatica ad arrivare fino alla fine. E’ un romanzo che può essere letto da tutti, non bisogno necessariamente essere un fan dei romance per leggerlo anche perché ogni sentimento al suo interno non vieni sfibrato e osannato come può avvenire nei romanzi di quel genere. E’ tutto molto bilanciato e ben congeniato, pertanto consiglio questo romanzo non solo a coloro che amano i romance non troppo sdolcinati, ma anche a chi ama gli intrecci e le trame fitte con qualche buon colpo di scena. Mia piccola postilla personale, ma premetto che è da sempre un mio problema: i nomi! Ho fatto una fatica bestiale a tenere a mente i nomi dei bambini dell’orfanotrofio in Polonia e quello della protagonista che, nella mia testa ormai suonava come Endel. Pertanto, chiedo ufficialmente alle autrici di venirmi in contro nel loro prossimo romanzo e di ricordarsi che la vecchia Shio fa fatica a ricordare i nomi troppo elaborati o fuori dai classici Giuditta e Gelsomina e di non congegnarne di così complicati. xD (scherzo ovviamente sulla richiesta, ma non sulla mia difficoltà mentale).
Spero di avervi incuriositi un po’. “Il segreto degli alberi” di Elena e Laura Canepa, vi aspetta su Amazon sia in formato ebook che cartaceo.
Ieri mi sono imbattuta casualmente in questo vecchio film e, anche se ero pienamente consapevole del fatto che mi avrebbe ridotta una maschera di lacrime perché è una pellicola che ho visto e rivisto tantissime volte negli anni, non sono riuscita a non soffermarmi e a rivederlo per l’ennesima volta.
Fiori d’acciaio (1989) di Herbert Ross è un film duro e delicato al tempo stesso. Fa piangere e fa ridere, ti culla e ti prende a schiaffi con la stessa intensità. Tratto da un opera teatrale scritta da Robert Harling che curò anche la sceneggiatura, narra la storia di sei donne, sei fiori delicati ma forti come l’acciaio che non si faranno piegare dalle avversità della vita. Siamo in una piccola cittadina della Louisiana dove tutti si conoscono soprattutto quando si frequenta lo stesso salone di bellezza, quello di Truvy Jones (Dolly Parton). In questo salone, si intrecciano la vita di queste donne, qui hanno il loro spazio per il pettegolezzo, per parlare dei loro sogni e anche dei loro problemi ed è lì che la vedova Louisa “Ouiser” Boudreaux (Shirley MacLaine), la sua migliore amica/nemica Clairee Belcher (Olympia Dukakis), la dolce, impacciata e religiosissima aiutante di Truvy, Annelle (Daryl Hannah), la signora Mary Lynn Eatenton (Sally Field) e la sua giovane figlia Shelby (Julia Roberts) si incontrano per passare del tempo insieme tra una messa in piega e un pettegolezzo.
Tutto scorre sereno, Mary Lynn e Shelby si stanno preparando per il matrimonio imminente di quest’ultima e tutte le amiche sono eccitate al pensiero che la loro “piccola Shelby” faccia il grande passo, ma c’è un ombra sul volto di Mary Lynn, una preoccupazione che solo un cuore di mamma può comprendere: il timore che Shelby possa avere figli. La giovane è affetta da una grave forma di diabete che non le consentirebbe una gravidanza ma, nonostante il parere contrario dei medici e della stessa madre, la ragazza deciderà di avere un figlio portando l’intera famiglia davanti a delle conseguenze drammatiche.
E’ senz’ombra di dubbio un film intenso. Non è una commedia anche se in più di un’occasione ridi a crepapelle e soprattutto i siparietti con la divina Shirley McLaine sono fantastici. Questo è e rimane a tutti gli effetti una pellicola drammatica di alto contenuto emotivo. Passi l’intero film con l’ombra, lo spettro di questa malattia che aleggia sulla felicità di questa famiglia. Vedi, palpabile, la preoccupazione di una madre per la propria figlia e il desiderio di quest’ultima di essere approvata da lei anche nella scelta più pericolosa della sua vita.
Il cast è fenomenale: tante piccole stelle che, unite, hanno dato vita a una galassia di emozioni…amo i film così. Quei film dove il cast è composto da grandi ma nessuno di essi prevarica l’altro…film così, negli anni 80/90 ce n’erano ed erano dei veri capolavori.
Se vi capita di vederlo, fatelo con la dovuta consapevolezza. Si ride. Si piange. E si torna a ridere. Un film che fa bene al cuore, insomma. Consigliato ma con una bella scorta di fazzolettini di carta a portata di mano. 🙂
Blog nato per condividere tutto quello che le mie "modeste" doti artistiche mi permettono di fare che siano esse recensioni, disegni, racconti e quant'altro.
♡~Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare.~♡ Carlos Ruiz Zafón