Ma in che mondo “social” viviamo?

La parola social a me fa venire in mente almeno altre due parole: condivisione e comunicazione. Tuttavia, sempre più spesso mi capita di imbattermi in situazioni che potremmo definire tutte fuorché sociali.

Se sto faticando a tornare non è solo per la mia salute fisica, ma soprattutto perché sono satura di questo genere di cose. Ormai sulle principali piattaforme social sembra di vedere solo persone perennemente frustrate, colme di odio, incavolate col mondo. Persone che non perdono occasione di azzannare alla giugulare il malcapitato di turno solo perché ha un’opinione diversa dalla propria.

In termine tecnico vengono definitivi “leoni da tastiera”, ma io avrei in mente un altro nome che fa comunque rima con “leoni”… 

Se potete, state alla larga da questa gente perché ha il potere di devastare la tua mente, offendere la tua persona e, se sei fragile come me in questo momento, di insidiare il dubbio nel tuo cuore.

Ho avuto un’esperienza simile un paio di settimane fa e ancora devo riprendermi. Non voglio darla vinta a queste persone, ma mi sono sentita persa… sconfitta, e sapete perché?

Perché ho scritto che non sono riuscita vedere un film, da lì sono partite le insinuazioni e gli insulti. Cioè, non ho detto che era brutto, non ho offeso nessuno, anzi, ma dato che il popolo sovrano lo ha amato, dovevo farlo anch’io.

Tutto questo lascia segni e cicatrici profonde, ma io ho un cervello e ho dei gusti personali. Chi mi conosce sa che difficilmente seguo la massa, ho una mia individualità, una personalità, ma quando vengo attaccata in questo modo… Non posso impedirmi di rimanerci male.

Fine sfogo.

Buona serata a tutti. ❤️

Ps: la cosa è avvenuta su FB, non qui, ovviamente.

35 pensieri su “Ma in che mondo “social” viviamo?

  1. Cara, ti sono vicina con tutto il supporto emotivo! Capisco bene cosa intendi e purtroppo ciò che dici lo riscontro anch’io. C’è da fare tanta selezione nei rapporti, specialmente ora, specialmente sui social!
    C’è tanta di quella rabbia repressa e frustrazione che sembra solo terreno fertile per psichiatri! Stai nel tuo, segui il tuo cuore e il resto ignoralo.
    La massa non è mai stata sinonimo di intelligenza o ragione.. anzi!!! 😉

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  2. La parola social a me fa venire in mente una sola parola: trash. Immondizia. Purtroppo ormai il mondo social, a quanto mi dicono, visto che ormai non ci sto più da tanti anni, è diventato un’arena di leoni frustrati. Quindi non mi meraviglia che ti abbiano aggredito senza motivo.

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    • Purtroppo ti dicono bene. Io cerco sempre di stare sulle mie, difatti avevo espresso il mio “disagio” (se così lo vogliamo definire) sulla mia bacheca personale, ma è servito a poco… 😔

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  3. E’ molto triste quello che ti è successo indipendentemente dove ti sia capitata. Comunque è positivo che almeno qui ti possa sentire maggiormente considerata. L’unico modo comunque è farsi forza e andare avanti, nessuno ti può obbligare a scrivere cose che non provi e non senti, ne va della tua salute, ricercare consenso e solidarietà non è un lusso ma una necessità di ogni persona.

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  4. Concordo! Su facebook, e soprattutto nei gruppi, c’è un pessimo ambiente! Tu pensa che ho letto insulti a donne malate di cancro, e solo perché avevano fatto domande sulla malattia, cercando consigli. Non c’è più una briciola di rispetto e di sensibilità. 😠 Per questo ci passo pochissimo tempo e preferisco WordPress o Instagram. 💖
    Comunque, manda tutti a cagare e stai qui con noi, che nella nostra famiglia si sta decisamente molto meglio. 💗

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    • Addirittura? Non si fermano neanche davanti alla malattia? Ma che cosa sono? Non posso dire animali, perché offenderei le nostre bestiole adorate, però, davvero, questa società fa sempre più paura.
      Per stare qui, beh, ci sto provando.
      Ormai sui social, su fb, vado solo a vedere le notifiche o ha mettere la foto di una torta, quando la faccio. Non sono più attiva come una volta.

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      • Io ho trovato TUTTO un altro mondo su Instagram. C’è molto più rispetto e voglia di costruire un dialogo. Ho trovato persino nuovi lettori! E la cosa bellissima è che le donne che leggono il mio libro, poi mi scrivono (dico su Instagram) per raccontarmi di loro. Davvero un mondo a parte (ne ho persino parlato sul blog, perché mi ha davvero stupito). Su Facebook, ho disinstallato l’app dal telefono e ci entro lo stretto indispensabile. Quasi tutti i post vengono da Instagram…

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      • Instagram ha altri sottogeneri di problemi e tossicità, ma è sicuramente molto meglio di FB, li anch’io ho conosciuto tante belle e brave persone, basta solo cercare bene. ❤️

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  5. Il 95% delle persone vive i social al contrario: non per comunicare e condividere, ma per avere le attenzioni su di loro (la ricerca del like, il bisogno di un complimento o di una semplice visualizzazione). Il fenomeno degli influencers (che estremizza questo concetto) è chiaro: loro vogliono solo attirare gli sguardi altrui, non interagire con le persone.

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  6. Capisco benissimo. Anche io vivo male i social network.
    Cerco di fare informazione e di condividere me stessa e ciò che faccio ma poi vedo intorno solo odio, indifferenza o falsità, oltre alle pubblicità invasive e triggheranti per me, come su diete e cibi sani. È aberrante e overwhelming.

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  7. Mi dispiace tu abbia avuto una brutta esperienza. 😦
    Io FB l’ho abbandonato perché non lo trovo più interessante (troppo pieno di stupidaggini, di post condivisi all’infinito e, come hai notato tu, di gente indignata e piena di odio e rancore, che non ha nemmeno la decenza di controllare ciò che condivide e spesso spara delle vere e proprie fregnacce) e altri social non ne ho.
    Se posso osare darti un piccolo suggerimento, dovresti imparare a usare un po’ di sarcasmo per rispondere a chi ti aggredisce: loro crederanno di averla vinta, quando in realtà tu stai solo ridendo alle loro spalle…
    Un abbraccio!

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  8. Mi dispiace per l’accaduto, veramente.
    La società è sempre più malata e i grandi media non fanno niente per il miglioramento della responsabilità individuale: basta guardare qualsiasi programma di successo e cosa vediamo? Liti, rivalità, veleni e cose del genere, e sembra che il grande pubblico ne voglia sempre di più.
    Il grande problema dei social è che chiunque possa dire la sua in totale anonimato e senza temere delle ripercussioni: tutti hanno nickname, utilizzano una mail “spazzatura” e non c’è quasi nessun modo per identificare precisamente uno che insulta o diffonde odio, a meno di fare parte del nucleo investigativo della polizia postale. Quindi, quando non c’è il gatto, i topi ballano.
    Purtroppo, siamo vivendo tempi di grande frustrazione e la gente non trova niente di più intelligente da fare che prendersela con perfetti sconosciuti che non la pensano come loro: così per un commento che va contro il loro “pensiero assoluto”, iniziano le shitstorm e calunnie varie. Se queste persone avessero la stessa energia per fare qualcosa di utile per la società, il mondo sarebbe salvato in due ore!
    Quindi, è così: le masse sono sempre più narcotizzate con idiozie in TV e su Internet, non si legge più (o almeno si leggono libri pieni di ovvietà o romanzetti copia-incolla di grandi successi internazionali), nessuno indossa più le proprie responsabilità (tanto, è tutta colpa di qualcun’altro, della TV p dei social) e il rispetto è scomparso come i dinosauri.
    Ma sarà giusto? No.
    Credo che quello che deve contare siano gli incontri positivi e gli scambi costruttivi che ci sono in rete: quando impari qualcosa o hai una discussione edificante, anche sui social di Meta (perché è possibile anche quello) e non devi dare importanza all’ennesimo leone di tastiera che farà sicuramente una vita triste, nonostante i suoi scatti in rete, perché il mondo del web è riempito di inganni.
    Semmai il fatto di cui hai parlato si ripete, forse puoi segnalare chi ti ha insultato: sarà già un inizio e altre persone potrebbero seguire il tuo esempio.
    Spero che starai meglio nei prossimi giorni e ancora una volta, ho scritto un papiro!

    PS: I cattivi della vita reale sono pericolosi, mentre quelli dei romanzi hanno spesso quello che meritano. Se vuoi farti due risate (e avere un po’ di sana nostalgia animata, dai un’occhiata al mio articolo sui cattivi: https://inchiostronoir.wordpress.com/2024/05/13/scrittura-gestire-i-cattivi/)

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