
È importante che la memoria, il ricordo di certi avvenimenti, non si estingua mai.
Io non dimentico.
È importante che la memoria, il ricordo di certi avvenimenti, non si estingua mai.
Io non dimentico.
Titolo: Tracce
Autore: Wendy Mills
Casa Editrice: Giralangolo
Numero pag.: 376
Prima edizione: Luglio 2018
Costo di copertina: € 15.
Buongiorno e buon inizio di settimana a tutti, amici miei. Il libro di cui vi parlo oggi è stato per me un vero colpo di fulmine! Non ho mai nascosto di essere molto legata ai fatti relativi all’11 settembre. Li ho vissuti impotente, come molti di noi, attraverso lo schermo di un televisore a piangere e pregare per gente che neanche conoscevo ma che moriva davanti ai miei occhi istante dopo istante.
Quando andai a fare un giro a “La Feltrinelli” e vidi la copertina, lo afferrai senza esitazioni, poi lessi quello che ora vi riporterò di seguito ossia la sinossi e ne rimasi incuriosita:
” 11 settembre 2001
New York, World Trade Center, Twin Towers.
Due ragazze.
Due epoche.
Uno stesso evento che cambierà per sempre le loro vite e il mondo intero.
Una storia di amicizia, di amore, di indagini febbrili.
Un mistero famigliare cominciato il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle”.
Ciao a tutti, oggi vi voglio parlare di un manga particolare… non è recentissimo e il tema affrontato, un po’ come i precedenti di questa autrice che apprezzo molto (Keiko Suenobu), risulta particolare e, per il periodo in cui fu pubblicato, non proprio utilizzato da molti.
La trama: La classe di Konno decide di fare una gita in campeggio, ma mentre il pullman attraversa un sentiero di montagna, l’autista ha un malore e così l’intera corriera precipita nel vuoto. Al risveglio da questo brutto incidente, la giovane si ritrova dinnanzi ad una realtà spaventosa: quasi tutta la sua classe, comprese le sue amicizie più care, sono morte durante la sciagura. Dell’intera scolaresca, si sono salvati soltanto in 6, ma il vero inferno deve ancora scatenarsi…
E’ importante far capire l’ambiente nel quale i protagonisti vivono la loro normalità:
Una classe come ce ne sono tante, con persone più eccentriche ed altre che vivono quasi nel silenzio del loro mondo interiore, dove spesso non c’è comunicazione, dove si creano i soliti gruppetti a scapito degli emarginati… insomma, Una classe divisa tra frivolezze ed odio . E’ questa la classe di Konno Mitsuki, la protagonista di questo breve manga dalle tematiche molto forti ed intense. Dove verrà analizzata la natura umana fino al suo limite
estremo, fino a sfiorare gli antipodi della primitività che si manifesta in azioni di violenza fisica e psicologica che lascerà il lettore col fiato sospeso fino all’ultima pagina.
L’intera opera è composta da soli 6 volumetti editi da Planet manga usciti in Italia tra l’estate del 2011 e la primavera del 2012. Non vi aggiungo altro ma, secondo me, è un manga che merita di essere letto, sia per la sua storia fuori dal comune, sia per la qualità di un disegno intenso e graffiante, perfettamente azzeccato per la storia e le tematiche rappresentate.
Parola di Shio ❤
Era da tanto che desideravo vedere questa serie. Ne avevo sentito parlar bene e, in più, ero particolarmente attratta dalle ambientazioni e devo dire di non sentirmi affatto delusa: Downton Abbey è una serie romantica/melodrammatica che riesce a tenerti attaccata alla tv nel bene e nel male!
La serie è composta da 6 stagioni e può essere ancora divisa in due parti fondamentali abbastanza riconoscibili a causa di un evento particolare di cui non posso parlarvi per non fare spoiler. 😉
Devo ammettere, però, che in alcuni casi, la saga risulta ripetitiva e a volte i personaggi agiscono in un modo che non ti aspetti, illudendoti che da quel momento ci siano dei cambiamenti e dei miglioramenti tra i vari rapporti per poi scoprire che, sostanzialmente, non è cambiato nulla.
Ciao a tutti, dopo tanto, vi parlo di nuovo di manga e lo faccio con un titolo che mi ha letteralmente fatto fare su e giù sulle montagne russe dopo essermi fatta di acidi! (si dice così, ma io non ho mai provato l’ebrezza, sia chiaro <.< ).
Ebbene, ho incominciato a leggere questo manga perché fan di Inio Asano e, nonostante fossi psicologicamente pronta alla sua particolare “visione del mondo”, devo ammettere che, in questo caso mi ha un po’ delusa.
La trama ufficiale, quella fornita dal sito wikipedia è questa:
“La storia ruota attorno ad un bambino (sebbene stilizzato sotto forma di un uccellino)[3] di nome Punpun Punyama (プンプン プン山?), della madre (プンプンママ プン山?), del padre (プンプンパパ プン山?) e dello zio materno Yuichi Onodera (雄一 小野寺?). I volumi analizzano la maturazione scolastica, psicologica e sessuale di Punpun assieme alle vicende che i vari familiari affrontano nel corso degli anni”.
A volte tendiamo a dare le cose per scontato e, quando ci troviamo difronte a temi precisi da rispettare, ci rendiamo conto che non è poi così facile rappresentarli nel modo giusto. Il tema del Drawlloween di oggi è:
Credo che bene o male tutti sappiamo cosa significa, ma come rappresentarlo nel modo più corretto e considerate la scarse qualità artistiche di cui dispongo? Ci ho riflettuto allungo. La parola succube può essere interpretata in tanti modi, ma io la collego in modo inesorabile ad un rapporto morboso, dove c’è una vittima ed un carnefice. Dove ci sono due persone che non comunicano nel modo corretto, dove una è l’ombra dell’altra…è dove magari una donna, nonostante le continue percosse e violenze, non riesce a dire stop al suo aggressore…non riesce a dare un taglio a quella situazione malata che la sta distruggendo…è quando una donna è succube del proprio compagno violento.
Ecco, questa parola mi ha fatto pensare a tante cose ed infine mi ha messa davanti ad un’immagine che ho riprodotto su un foglio, ma che vuol nel suo piccolo essere anche un grido di allarme e di protesta.
Quello di oggi è uno di quei mangaka da orgasmo per la sua troppa bravura!!
E’ fantastico ed i suoi disegni sembrano prendere vita nell’istante in cui s’incomincia a sfogliare un manga disegnato da lui, sto parlando di Takeshi Obata!!Takeshi Obata nasce ad Niigata nella prefettura di Niigata appunto l’11 febbraio 1969.
Diario di bordo di un ingegnere in giro per il mondo
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