The Report

Buongiorno e buona domenica amici, come state?
So che questi giorni, per alcuni possono essere più duri di altri, ma dobbiamo pazientare…possiamo farcela!!
Io ieri ero un po’ malinconica. La clausura abbinata a uno stato emotivo compromesso da altro, mi ha indotta a chiudermi un po’ in me stessa da un paio di giorni alla ricerca di emozioni forti che mi dessero stimoli ed è così che mi sono imbattuta in questo film: “THE REPORT” (2019).
Come ormai sapete, amo i film tratti da storie vere e questo è così vero da essere irreale.
Già in passato e attraverso altri film di cui non ho visto altro che semplici trailer, sapevo o avevo intuito che dopo l’11 settembre, alcuni prigionieri furono torturati per fini investigativi, ma vedere questo film è stato qualcosa di scioccante e illuminate.

“THE REPORT” di Scott Z. Burns, narra i fatti realmente accaduti basandosi su documenti ufficiali della CIA, del Senato e della Casa Bianca. Esso narra come le indagini del funzionario Daniel Jones portarono alla luce torture commesse dalla CIA ai danni di alcuni prigionieri dopo gli attentati dell’11 settembre. Torture ovviamente non ammesse dalla costituzione degli Stati Uniti d’America.

Spionaggio, cospirazioni, insabbiamenti e paura. Tutto in questa pellicola è ben pensato e scritto. Il ritmo è buono, le scene per nulla impressionabili anche perché non si vedono

le torture se non attraverso brevi flashback che lasciano molto spazio all’immaginazione, e credetemi, basta e avanza!
Ho incominciato a vedere il film con un po’ di ansia: non sapevo cosa aspettarmi e se avrei bloccato tutto dopo la prima scena forte, ma poi la storia mi ha preso. L’interpretazione di Adam Driver (Daniel Jones) mi ha letteralmente indotta a non distogliere lo sguardo, ma a continuare a guardare per vedere fino a che punto, i pezzi grossi, si sarebbero spinti per tarpare le ali al suo personaggio.
The Report è a tutti gli effetti un film denuncia.
Rivela fatti, date, nomi. Parla di quello che molti non vorrebbero sapere e che chi sapeva ha taciuto. Ti mette davanti a dei dubbi morali evidenziando con particolare attenzione il momento in cui la vittima passa a carnefice e lo fa in modo cruento e sadico.
Se siete amanti della verità e dei film “cospirazione“, questo film potrebbe entrare nei vostri gusti. Non vi dico che è un film leggero, perché per quanto le scene di violenza sono molto censurate e ben celate, rimangono violente, ma tutto ciò viene ampiamente ripagato dal coraggio e dalla sete di giustizia di un uomo, Daniel Jones, che mette a repentaglio tutto, persino la sua stessa vita affinché la verità venga a galla, e lo fa con dedizione e fine intelligenza.

Da vedere assolutamente, ma non per tutti.

Shio.