“Il talento non basta, ci vuole coraggio per cambiare il cuore della gente.“

Sono stata attratta per anni da questo film, ne avevo visto spesso il trailer ed ero persino pronta ad andare a vederlo da sola al cinema ma uscì nelle sale italiane il gennaio del 2019, mese e anno in cui mia madre è venuta a mancare ed è inutile dire che a quel punto avevo altro per la testa…. Ma non sono sicuramente qui per parlare di questo, no, oggi di parla di tutt’altro genere di emozioni e vi assicuro che Green Book ne regala tantissime.
Di cosa parla Green Book?
Siamo nell’America degli anni 60, (uno dei miei periodi cinematografici preferiti). Un italo/americano, Tony Vallelonga (detto anche Tony Lip), dopo aver perso momentaneamente il suo lavoro come buttafuori in un night club, accetta di fare da autista a un pianista di colore, Don Shirley, in giro per una tournée nel sud dell’America, quello più profondo, quello che ancora non accetta che gli uomini di colore possano essere liberi e dei loro pari.
Il viaggio durerà alcuni mesi, tenendo Tony lontano dalla sua famiglia, ma ci penserà Don ad aiutarlo a scrivere delle bellissime e romantiche lettere per la moglie Dolores che lo attende a casa con i figli per Natale e, d’altro canto, Tony permetterà a Don di completare il suo viaggio senza incidenti arrivando a fargli da guardia del corpo e a salvarlo da un’aggressione.
“Il mondo è pieno di gente sola che ha paura di fare il primo passo.”
Cosa ne penso?

Immagino che tutti lo sappiate, ma questo film è tratto da una storia vera e voi sapete quanto amo queste cose, vero?

Green Book è una storia di amicizia, di rispetto, ma anche di sacrificio e, ahimè, ottusità. In un’America ancora chiusa nelle sue convinzioni razziali, questi due uomini sono un esempio di cambiamento. All’apparenza molto diversi, Tony e Don sapranno trovare un punto di incontro su cui costruire una bellissima amicizia che è durata negli anni.
Una delle cose che più mi ha fatto riflettere è stata la forza generata dall’unione di due categorie di “esclusi” perché, si sa, l’America non è mai stata molto gentile con gli emigrati e ancora meno con le persone di un’etnia diversa. Ed è stato come se questi due uomini che in quel momento rappresentavano due mondi diversi ma ambedue discriminati, avessero trovato nella loro emarginazione, un punto di forza che gli ha fatti unire ancora di più. La storia è bella e divertente, il viaggio è raccontato bene e le gag tra i due protagonisti sono sempre di buona qualità: non ti vergogni di ridere di alcune scene, lo fai e basta, perché contengono un’ironia intelligente, mai fuori posto.
Ma sapete da dove prende origine il titolo del film? Sapete che cos’era in quegli anni il “Green Book“?

A primo acchito può sembrava un nomignolo carino, un titolo grazioso ma, dietro queste due semplici parole, si racchiude un universo di discriminazione razziale. Il Green Book altri non era che un libricino su cui erano appuntati tutti i locali e gli hotel che accettavano clienti di colore… avete capito bene: erano strutture a cui era consentito l’ingresso ai neri dato che, in quegli anni, a queste persone non era concesso neanche di usare lo stesso bagno dei bianchi, figuriamoci se avrebbero potuto sedersi alla stessa tavola o dormire nei loro stessi letti. E questa “situazione” è molto presente in tutta la pellicola, mettendo in risalto come la facilità con cui Tony Lip aveva accesso in qualsiasi luogo, cozzava contro l’emarginazione di Don, una figura sola, che a me faceva venire in mente una animale chiuso nel suo recinto a cui non era concesso mettere il naso fuori dai suoi territori. Un qualcosa che mi ha riportato alla mente gli animali chiusi in un recinto o una gabbia e cui non era concesso alcuna libertà.
Gli interpreti sono ben azzeccati: Viggo Mortensen (Il signore degli anelli, Oceano di fuoco e Delitto perfetto) nei panni di Tony Vallelonga: adorabile! E Mahershala Ali nei panni di Don Shirley (Alita, Hunger games e Il diritto di contare): una piacevole scoperta. Sì perché per quanto, dopo essermi documentata, abbia scoperto di aver visto altri film dove questo talentuoso attore è apparso, non mi è rimasto in testa, non come in questo film dove raggiunge un livello recitativo davvero considerevole.
Consiglio questo film a chi ama le pellicole tratte da storie vere, a chi vuole farsi un paio di risate serie, con una riflessione pesante di un mondo, una realtà che per quanto molto lontana negli anni, da qualche parte, esiste ancora. Consiglio questa pellicola, perché fa bene all’animo e a fine visione, tutto sempre più bello, puro, come la neve che vedi scendere nelle ultime scene.
Consigliatissimo ♥.
Anch’io l’ho visto di recente e mi è piaciuto veramente tantissimo, soprattutto per l’ottima ricostruzione storica e sociale. Davvero un grande film, recitato benissimo. Fa riflettere senza mai annoiare e senza paternalismi o pietismi. Solo pollici in su. 👍
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♥
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Film splendido, non aggiungo altro perché lo hai descritto benissimo. Sul discorso del “Green book”, facci caso che “green” viene usato spesso in senso di permesso per evitare limitazioni, come se fosse il verde del semaforo che ci permette di passare. Green book, green pass, green card ( che in America è il permesso di soggiorno)
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Ottimo spunto il tuo, effettivamente avevo fatto il collegamento mentale solo per il Green pass è un po’ più recente come cosa, ma il concetto è effettivamente estendibile.
Grazie per i complimenti ^^
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Meritati.
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Un film che amo tantissimo.
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♥
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Visto, piaciuto. 🙂
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😀
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film molto bello, ne ho parlato anche io^^
cmq anche nel film spiegano cos’è sto green book, per cui diventa anche un film didattico
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Sì lo so, difatti ho voluto spiegarlo per chi non avesse visto il film ma si fosse imbattuta accidentalmente nel mio post. 🙂
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“risate serie” non male…
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Prima o poi lo recupero anch’io… Da qualche mese ho anche scoperto che moltissimi americani fanno rientrare anche i latini nei neri, quindi il film tecnicamente ti fa vedere un nero che lo è anche di pelle e visibile e uno che potrebbe essere scambiato per “bianco” ma che viene comunque considerato nero… Prima o poi lo recupero, anche se io sono opposta, i film tratti da storie vere non mi attraggono. 🤣
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Prova a vederlo senza pensare che sia una storia vera, merita a prescindere. 😉
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Sì sì, questo è una delle poche eccezioni che vorrei vedere 🤣
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