Ciao a tutti, è tanto che non vi parlo delle mie letture, in questi mesi ne ho fatte alcune, ma alla fine vuoi per impegni, vuoi per altro, non riesco mai a dedicare un po’ di tempo per scrivere quattro righe, ma oggi il tempo voglio trovarlo, perché questo romanzo è troppo, troppo carino per non essere omaggiato e letto.
L’emporio dei piccoli miracoli è il quarto libro che leggo di Keigo Higashino, dopo “La seconda vita di Naoko”, “Il mistero del lago” e “La colpa”, eccomi di nuovo qui a raccontarvi di questo talentuoso scrittore nipponico e della sua magia.
Questa non è una storia facile da raccontare a parole, è così perfettamente intrecciata e ogni personaggio e situazione, è così ben incastrata con altre, che non si può non parlare di una storia, senza rischiare uno spoiler, perché è di storie che si tratta. L’Emporio dei piccoli miracoli, racconta tante piccole storie, una per capitolo, che unite tra loro, ne creano una ancora più unica e meravigliosa.
Tutto inizia con un gruppo di tre ladruncoli in fuga dopo il misfatto. Mentre sono alla ricerca di un rifugio dove trascorrere la notte, si imbattono nel vecchio emporio di quartiere, ormai abbandonato da anni. Qui i tre discutono sul da farsi, e proprio quando si stavano sistemando per la notte, ecco che sentono recapitare della posta, introdotta direttamente nel negozio attraverso la la buca delle lettere situata nella saracinesca. I giovani avevano scoperto del particolare passatempo dell’ex proprietario del negozio attraverso una rivista dell’epoca, secondo cui, il signor Namiya, l’anziano titolare dell’emporio, aveva intrapreso un’attività di consulenza in forma anonima che consisteva nel recapitare una missiva nella buca per la posta sulla parte anteriore del negozio a cui lui avrebbe fornito una risposta che avrebbe posizionato nella cassetta per il latte, posizionata nella parte anteriore del locale.
Curiosi, i tre giovani la aprono e la leggono la posta che è espressamente intestata all’emporio Namiya, trovandosi davanti a una richiesta di consiglio da parte di una donna che si firma “Lepre nella luna“.
Attraverso uno scambio epistolare con Lepre nella luna, non solo i tre scoprono che questa donna in verità scrive dal passato, ma che le lettere che dovrebbero essere recapitate in un lasso di tempo che varia da 24h a giorni, a loro arrivano in pochi minuti.
Ma com’è possibile?
Per saperlo dovrete per forza leggere questo libro, perché non mi sarebbe possibile spiegarlo senza dovervi raccontare per filo e per segno la trama, e dato che sono intollerante agli spoiler, fatevi un regalo e, se vi piacciono le storie con intrecci e una punta di fantastica, surreale magia, L’Emporio dei piccoli miracoli è il vostro libro!
Edito da Sperling & Kupfer, il romanzo conta ben 341 pagine ricche di magia e mistero.
Cosa ne penso?
Sicuramente L’Emporio dei piccoli miracoli è stata una bellissima lettura, lo dimostra il fatto che l’ho letto tutto in pochissimi giorni, perché ne ero letteralmente innamorata. Ho adorato ogni storia, ogni intreccio, ogni piccolo miracolo scaturito da queste pagine che parlano di amore, di nuove opportunità, di gratitudine, vita e, ahimè, morte.
Tante vite che si uniscono e si incrociano tra di loro, dando la sensazione di essere parte di un disegno più grande che mi ha affascinata.
Unica nota leggermente dolente (ma questo è un mio limite) è che quando ho a che fare con romanzi che parlano di soprannaturale, tendo un po’ ad annoiarmi quando questo non si manifesta. E così spesso ho trovato pesanti le parti in cui l’autore preparava il lettore narrando la parte ordinaria della storia dei vari personaggi, fino al “miracolo“, ma a parte questa mia piccola limitazione, ritengo che questo libro sia una bellissima storia, una coccola emotiva che ti fa sentire in pace col mondo e che ti porta per certi versi a chiederti se non ci sia ancora qualcosa di buono nel prossimo.
Higashino non delude!
Straconsigliato! ♥
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