Pensiero da scrittore #11

Scrivere non è mai facile.

Ogni parola scritta è pensata, studiata, mai lasciata al caso.

Non so come sia per gli altri autori emergenti o famosi che siano, ma per me scrivere è tempo, cura, dedizione.

Quando tenete tra le mani un mio romanzo, non state semplicemente leggendo un libro, state stringendo un frammento di vita che ho dedicato a qualcosa che amo, state guardando le mie speranze, i miei sogni, le mie aspettative.

Quando tenete tra le mani un mio romanzo, non state semplicemente leggendo un libro, ma stringendo un pezzo del mio cuore, qualcosa di intimo, personale, che ho concepito con attenzione e dato forma con tutto l’amore di cui sono capace.

Non so come sia per gli altri, ma per me ogni romanzo è un lungo viaggio, un sogno, una preghiera, un piccolo pezzo di me, nato da me, che affido a sconosciuti nella speranza di donare, seppur per poco, un momento di svago, di serenità attraverso la narrazione, attraverso una storia che a molti può sembrare banale o brutta, ma che a me è costata un pezzo di vita non vissuta se non in funzione di quell’istante in cui uno sconosciuto, tu che stai leggendo in questo momento, aprirai quel libro, connettendoti al mio cuore.

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Consiglio libroso: Ritorno a Breuddwyd.

“Tutti abbiamo un’etichetta cucita addosso, non siamo noi a sceglierla, è la società che ce la impone.”

Questa frase è tratta dal mio ultimo romance noir, “Ritorno a Breuddwyd“.
Un romanzo sofferto, pieno di avvenimenti molto attuali, intensi, devastanti.
Breuddwyd è una piccola cittadina nel sud del Galles dove gli abitanti sono chiusi nelle loro usanze e leggi e dove il diverso viene spesso visto come una minaccia all’equilibrio sociale, verso quella finta facciata di perbenismo dietro cui i cittadini si nascondono per giustificare le loro azioni.

Ritorno a Breuddwyd non è un romanzo per tutti, va letto con attenzione, amato e soprattutto compreso. I suoi ritmi sono lenti ma via via che la storia va avanti, diventano sempre più incalzanti fino a fagocitare il lettore in un turbine di situazioni al limite della realtà, un incubo ad occhi aperti che vedrà i due protagonisti al centro di una storia piena di colpi di scena, humor, violenza, drammi e, ovviamente, amore.

Quanti di voi saranno così forti da osare?
Quanti saranno disposti ad immergersi in una storia dalle forti tinte noir?

Ritorno a Breuddwyd vi aspetta su Amazon in formato ebook e cartaceo.
E’ un romanzo autoconclusivo di oltre 700 pagine intrise di amore, lotta con i propri fantasmi interiori, speranza, sopportazione, vita.

*SINOSSI:

«Tutti abbiamo un’etichetta cucita addosso, non siamo noi a sceglierla, è la società che ce la impone».

Ann Hughes è una donna forte, intraprendente, incasinata, istintiva e avventata.

Dopo aver trascorso gli ultimi cinque anni a Londra, ritorna nella sua città natale, Breudwydd, una piccola località marittima sulla costa sud del Galles dove ritrova i suoi affetti e un mistero da risolvere: perché tutta la comunità chiama “mostro” il solitario Christopher Davies? Cos’ha mai fatto per meritare tanto odio?

Il senso di giustizia di Ann pizzica, mentre la giornalista che è in lei scalpita all’idea di conoscere la verità: ma sarà in grado di trovarla? E l’intera comunità come prenderà questo suo ficcanasare?

Odio, risentimenti e vecchie ferite che riprenderanno a sanguinare, saranno alcuni degli elementi principali di questa storia dalle tinte noir dove, a volte, l’amore può ferire più di uno schiaffo.

PS: Ho spesso consigliato i libri degli altri e sempre troppo poco i miei, oggi volevo fare un piccolo strappo alla regola e rincominciare proprio con i miei romanzi, spero gradirete la cosa.

Lot love. ♥

Citazione #66

Tua mamma si è impegnata con tutta se stessa per farti nascere, quindi, anche per lei impegnati con tutto te stesso nel vivere.

[Sana – Il giocattolo dei bambini]

Pensiero del mattino

Ciao a tutti amici miei,

Spero stiate tutti bene.

Qui si lotta con tante cose, si lotta per se stessi, per gli altri, per chi non ha le forze o la lucidità mentale per farlo.

Stamattina ripensando agli ultimi anni, giusto per fare un percorso emotivo meno lungo e psicologicamente difficile, mi è venuta in mente questa frase. Non sono una poetessa e neanche una che si diletta in questo genere di cose e affini.

Si tratta di una innocua riflessione, per cui prendetela per quello che è.

Tuttavia mi chiedevo: quanti di voi sono d’accordo con questa affermazione? 😉

Shio.

Ethel Frost e il sussurro del bosco.

Ciao a tutti, amici!

Oggi vi parlo di una illustratrice, autrice dal talento smisurato: Victoria Francés.

Qualcuno di voi la conosce?

È un’artista di grande talento e le sue opere sono illustrate in modo impeccabile.

Per anni ha deliziato noi lettori/appassionati con storie in perfetto stile gotico: vampiri, sirene, pittori maledetti, nessuno è stato risparmiato e ogni sua storia è risultata un mix perfetto di dark art e racconti noir.

Negli ultimi anni, però, si era dilettata in tutt’altro genere, il suo tratto era cambiato e, sinceramente, ai miei occhi aveva perso in qualità. Ed è per questo che ora sono così emozionata del suo ritorno nel suo genere preferito e lo fa con una storia oscura che parla di rinascita.

Edito da Rizzoli Lizard, Ethel Frost e il sussurro del bosco parla di caccia alle streghe, di una terra ormai morente che attende di rinascere attraverso la sua musa. 64 pagine di emozione, sussurri, illustrazioni mozzafiato…

La sinossi: Sotto i detriti del tempo giace un dolore che non trova consolazione… I ricordi si nascondono, sepolti in una terra morente eppure ancora attraversata da un alito di vita con cui cercherà di farsi sentire. Ma la salvezza richiede di riesumare le ombre del passato, per elevare lo spirito al di sopra delle sue ferite e rinascere alla luce di una nuova alba. La foresta desidera invocare la musa dei suoi sogni; tesse la sua corona in attesa del suo ritorno.

Per tutti gli appassionati del genere e del bel disegno.

Di seguito, alcune foto personali fatte alla mia copia.

Buona lettura.

Shio. ❤️

Citazione #43

Voglio fare dei sogni pieni di speranza.
Voglio provare con tutte le mie forze a costruire un futuro che esplode di colore.
Forse sarà un futuro da due soldi.
Forse sarà un futuro infantile…

e la gente riderà di me.
Ma non importa.
Ciò che conta è che io non mi chiuda in me stessa…

delusa dalla realtà che mi circonda.
Voglio provare a immaginare una realtà bella come un sogno.

[Mizuho Suga – Piece]

Pensieri da scrittore #5

Una della cose più belle di scrivere una storia non ambientata nel proprio paese/città è la ricerca del dettaglio. Quando inizi a documentarti per una scena, un dialogo o una situazione in particolare, è come vidimare un immaginario biglietto aereo con destinazione: la fantasia.

È un viaggio unico, fatto di immagini, suoni, profumi. Riesci a immergerti al punto da sentirti parte di quel paese lontano, della cultura e della storia.
Un’emozione forte e stimolante che ti permette di allargare gli orizzonti e di conoscere un po’ di più del mondo che ti circonda,

Quando si crea una storia, si prepara il lettore a intraprendere un viaggio dove solo tu che sei l’autore conosci la meta e, per farla tua e renderla il più convincente possibile, la documentazione è importante: mappe, strade, monumenti, luoghi, cibo, una qualsiasi di queste cose, potrebbe essere un mezzo per far comprendere meglio al lettore il mondo creato esclusivamente per lui e di cui ti auguri ne resti affascinato.

La storia, la gastronomia, la quotidianità, tutto può diventare un microscopico, importante tassello per una storia che ha un unico scopo nella sua esistenza: piacere a chi avrà la gentilezza e la voglia di leggerla, amarla e farla sua.

Buon viaggio.

Anna Esse