
Buongiorno amici, dopo settimane di latitanza, torno a farmi viva con una nuova recensione di un manga che mi ha lasciato uno strano gusto agrodolce in bocca e tanta tenerezza nel cuore, almeno per il personaggio di Takopi. ♥
Ma di cosa parla Takopi’s original sin?
Takopi (che per comodità continuerò a chiamare così visto che il suo vero nome è impossibile per me da ricordare) è un alieno del pianeta Happy dall’aspetto di un piccolo polipo, difatti, in giapponese, polipo si dice tako (たこ) e dato che questa piccola creatura finisce ogni frase con la sillaba “PI”, viene ribattezzato dall’umana che lo trova TAKOPI.

Il piccolo alieno ha lasciato il suo pianeta per portare un po’ di felicità nel mondo e in particolare sulla Terra dove s’imbatte in Shizuka che lui chiama affettuosamente dolce Shizuka (lui chiama tutti dolce + nome, anche se si trovasse davanti un serial killer, sarebbe uguale! 😂). La bambina frequenta la quarta elementare e mostra da subito un grande disagio e dei seri problemi di bullismo che la portano spesso a tornare a casa piena di ferite e con l’animo schiacciato, ma il piccolo Takopi è una creatura pura che arriva da un posto dove non esiste cattiveria o violenza e non si rende conto di quanto grave sia la situazione in cui versa la bambina, nella sua innocenza, lui giustifica la violenza fisica associandola a una semplice scaramuccia tra amici che può essere risolta con il dialogo.

Ma basteranno semplicemente le parole a salvare la piccola Shizuka dalla crudele realtà?
Saprà Takopi, attraverso i suoi “gadget happy” ad aiutare la dolce Shizuka?
Per scoprirlo dovrete leggere questa storia che conta solo due volumetti venduti anche in cofanetto con in omaggio due card e un adorabile portachiavi di Takopi. ♥
Cosa ne penso?
Già immagino le vostre faccette un po’ perplesse perché sembra che vi ho descritto più o meno la trama di qualche majokko (storia di maghette tipo Creamy, Magica Emi, ecc… ecc…) ma Takopi’s original sin è tutto un altro mondo! Si parla di bullismo, abbandono, violenza domestica, violenza a scuole, violenza psicologica… questo manga è un vero pugno nello stomaco, una storia che denuncia una tragica realtà molto contemporanea dove spesso i bambini sono costretti a sobbarcarsi i problemi degli adulti, diventando delle vittime. Parla di fragilità mentale, di quanto i genitori, attraverso le loro aspettative, distruggano la psiche dei loro piccoli condannandoli a un limbo di insicurezza e paure, sempre alla perenne ricerca di un modo per appagare la propria figura genitoriale.
Se si guarda oltre l’apparenza, questo è un manga che dovrebbero leggere soprattutto gli adulti che spesso non si rendono conto delle responsabilità e del dolore che infondono nei loro figli, dannandoli.

Attraverso un tratto molto dolce che ti riporta all’innocenza e alla purezza, Taizan5 ha saputo narrare una vicenda che di dolce ha ben poco.
In questa storia ci sono tre bambini: Shizuka, Marina e Azuma, e tutti e tre soffrono in una realtà che li sta annullando. Sono bambini, frequentano la quarta elementare, è un’età dove dovrebbero solo pensare a giocare e fare amicizie, ma le loro esistenze sono già così colme di dolore e frustrazioni da percepire il mondo che li circonda come un enorme peso. E poi c’è lui, Takopi, una creatura pura, innocente, che se vogliamo incarna quell’innocenza che tanto si abbina ai bambini ma che quelli di questa storia ne sono sprovvisti. I modi di fare dell’alieno sono così irritanti a volte, da infastidire, ma rispecchiano quello che un bambino dovrebbe provare in questi casi. Takopi attraverso questa esperienza impara a conoscere il dolore, il senso di frustrazione, l’abbandono, e tutti quei sentimenti che portano all’autodistruzione…
E’ una storia forte.
Un manga forte.
Una storia adulta raccontata attraverso l’innocenza dei bambini che agli occhi del lettore prende le fattezze di un piccolo alieno, dolce e morbido che desidera solo infondere un po’ di felicità in una mondo dove neanche ai bambini è concesso di essere felici.
Consigliato. ♥