Blog nato per condividere tutto quello che le mie "modeste" doti artistiche mi permettono di fare che siano esse recensioni, disegni, racconti e quant'altro.
Ogni anni ci tengo a ricordare il suo nome, perché ahimè sono sempre troppo pochi quelli a rammentare che se il musical italiano è diventato così grandioso in Italia, se ha potuto godere di una seconda vita, lo si deve soprattutto a quest’uomo.
Manuel è stato un grande ballerino, un uomo fantastico, di cuore, che non si è mai risparmiato per i suoi fan, che ha sempre trovato una parola o un minuto per fermarsi a parlare con coloro che fino a tardi lo aspettavano fuori dal teatro col cuore trepidante, ancora gonfio delle migliaia di emozioni che la sua danza gli aveva regalato.
Manuel Frattini era uno dei grandi per me e vivrà per sempre nel mio cuore.
Buongiorno amici, oggi si parla di cinema e di quello con la “C” maiuscola! Non so se il mio pensiero è comune a molti o meno, sinceramente essendo questo un film molto datato, appartiene alle tre categorie più comuni: non lo conosco, lo odio, lo amo.
Tu a quale di queste categorie appartieni?
Sicuramente io alla terza: lo amo! Ma partiamo dalle basi: la trama, estrapolata dal sito di coming soon! (clicca qui per leggere l’articolo del sito)
Ambientato a New York, il film racconta la storia di Holly Golightly (Audrey Hepburn), un’elegante e giovane ragazza, che si mantiene facendo l’accompagnatrice e che ama guardare le vetrine di Tiffany sulla Quinta Strada mentre consuma una rapida colazione prima di rientrare a casa a piedi. Holly vive in compagnia di un gatto al quale non ha dato ancora alcun nome e ogni settimana fa visita a Sally Tomato, un mafioso newyorkese che si trova in carcere e che le comunica dei messaggi in codice che la ragazza interpreta poi come bollettini meteorologici in cambio di denaro. Molto presto, per sfuggire a un appuntamento finito male, Holly farà la conoscenza del suo nuovo vicino di casa, Paul Varjak (George Peppard), dopo essersi intrufolata nel suo appartamento passando per le scale antincendio.
I due diventeranno amici e Paul racconta a Holly di essere un giovane scrittore che, avendo tuttavia pubblicato un solo romanzo fino a quel momento, si fa mantenere da una donna assai facoltosa in cambio di rapporti. Holly, vista la somiglianza di Paul con suo fratello, inizia a chiamare l’uomo “Fred” e successivamente lo invita ad una festa nel suo appartamento e qui l’uomo farà la conoscenza dell’agente hollywoodiano di Holly che gli descrive la scalata della giovane ragazza nell’alta società newyorkese.
Cosa ne penso?
E cosa si dovrebbe pensare di un film che è considerato un piccolo capolavoro dell’epoca? 😂
Come già detto su, questo film o si odia o si ama e io, considerato che al suo interno recitano due attori che ho adorato e adoro tuttora, direi che non posso esimermi dall’amarlo. Sicuramente tutti conoscerete anche solo di nome Audrey Hepburn, ma il protagonista maschile? Quanti di voi lo hanno riconosciuto solo dal nome? Sicuramente in quegli anni è stato molto famoso partecipando in modo attivo a diverse pellicole più o meno di successo, ma parte della sua fama, la si deve a una serie TV degli anni 80: A-Team! E’ strano, nella sua carriera cinematografica, George Peppard ha recitato in almeno una quarantina di film, ma in molti lo ricordano solo in età avanzata nei panni di John Hannibal Smith, personaggio che amavo alla follia durante la mia infanzia. ^_^
Ma torniamo al film…
Colazione da Tiffany è una pellicola del 1961, diretta da Black Edwards basata dal romanzo omonimo del 1958 di Truman Capote che ho letto e mi ha sorpreso perché, sinceramente, ci sono diverse cosine che non sono presenti nel film e viceversa. Purtroppo come spesso accade, i libri differenziano dalla loro versione cinematografica, vuoi per una questione di adattamento, vuoi per le censure dell’epoca ma, ad esempio, da nessuna parte si fa riferimento alla bisessualità della protagonista nel film, cosa abbastanza chiara nel lettore e, ovviamente, il finale che non rivelerò per delicatezza nei confronti di chi magari vorrà leggere il libro, ma sappiate che anche quello differenzia molto dalla pellicola del 61.
Il film è bello, scorrevole, un piccolo scorcio dell’America di quegli anni con una punta di spionaggio e amore.
La pellicola fu candidata a ben 5 premi Oscar e la canzone cantata da Audrey Hepburn, “Moon river“, interpretata dalla stessa Hepburn, è diventata un cult tra gli appassionati di cinematografia.
Consigliatissimo! ❤️❤️❤️
Shio.
Ps: ecco il trailer della versione completamente restaurata che fu trasmessa al cinema qualche anno fa: buona visione! ♥
Buongiorno a tutti e buon lunedì! Come state? Spero tutto ok! Oggi si torna a parlare di film e, come ben sapete, nel mio caso non è per forza detto che si tratta di titoli recenti, anzi, io sono più dell’idea che consigliare un film non più “giovane”, aiuti ad accrescere il bagaglio personale di ognuno di noi e di chi è magari troppo piccino per guardare con occhio diverso queste pellicole. Con queste premesse, penserete che sto per parlarvi di un film anni 50 (che comunque erano bei film), ma no, state tranquilli, il titolo di oggi è del 2009 e si basa sulla vita di un grande atleta realmente esistito: Brian Clough.
Chi era Brian Clough?
Il signor Clough era stato un calciatore e uno dei più grandi allenatori inglesi della storia portando due squadre diverse da lui allenate a vincere il campionato nazionale per due anni consecutivi e vincendo anche per ben due volte la Coppa dei Campioni. Un’ottima carriera come calciatore, stroncata da un infortunio e una ancora più grande carriera come allenatore. Tuttavia non passò alla storia solo per i suoi talenti o la sua spiccata parlantina, no, ci passò anche per un particolare record: allenatore del Brighton per soli 44 giorni.
Ed è di questo periodo della sua vita che parla questo film ma, prima delle mie impressioni personali, vi lascio la trama direttamente presa dal sito
Coming Soon: Il maledetto United è un film del 2009 basato sull’omonimo romanzo di David Peace. Brian Clough (Micheal Sheen) è un ex calciatore e allenatore storico del Derby County, una squadra inglese che milita da anni nelle leghe minori. Brian nutre un odio viscerale nei confronti del Leeds United, a causa dello stile di gioco violento e del suo allenatore storico, Don Revie (Colm Meaney). L’astio di Clough ha radici profonde: il Leeds United e il Derby County si erano infatti incontrati in una partita di Coppa d’Inghilterra, persa 2-0. Piuttosto che essere deluso per la sconfitta – prevedibile a causa dello scarso valore tecnico del Derby – Clough si legò al dito la mancata stretta di mano al termine del match da parte dell’allenatore avversario. Da quel momento, Brian e il suo assistente Peter Taylor (Timothy Spall) lavorano giorno e notte per costruire una squadra competitiva in grado di battere il Leeds. I due ingaggiano dunque il veterano Dave Mackay e molti altri giocatori promettenti. Il presidente Sam Longson (Jim Broadbent) è estremamente preoccupato per il rischioso investimento e per il fatto che Clough non lo abbia consultato prima di concludere la trattativa per il calciatore. Tuttavia, il Derby County disputa un ottimo campionato e viene promosso in prima divisione. Purtroppo, la prima partita contro il Leeds United decreta una sconfitta pesantissima per Clough, che però non si dà per vinto. Il desiderio di rivalsa costerà caro al talentuoso ma orgoglioso allenatore…
Il trailer del film:
Cosa ne penso…
Premetto che non sono una grande appassionata di film sportivi e, soprattutto, se riguardano il calcio, sport a me molto indifferente… ma quando ho visto il trailer e Sheen (lui non poteva mancare), mi sono detta: perché no? Al massimo, se mi annoia, smetto! E, la cosa bella, è stato che non sono riuscita a smettere! Ero completamente affascinata dalla storia, dalla forza e la purezza di quell’uomo al punto che poi, in un secondo momento, ho cercato altre informazioni su Brian Clough e la sua brillante carriera.
Il film è molto bello, scorrevole e per nulla banale. Mi sono emozionata sia nelle parti relative la vita privata dei vari personaggi, sia quelle giocate che erano quelle che più temevo, ma ripeto, è stata una vera rivelazione a riguardo.
L’ascesa e il declino di un uomo, per poi ritornare a rinascere e, tutto questo, è stato trattato con delicata cura e attenzione. Per il personaggio di Brian fu espressamente richiesto Michael Sheen che, a detta dello sceneggiatore che ha dovuto adattare il libro di Peace alla pellicola, Peter Morgan, man mano che la lettura del romanzo andava avanti, nella sua mente, l’immagine di Sheen si sovrapponeva a quella di Clough. Non tutti lo sanno, ma Michael è un ottimo calciatore e, per questo film, furono scelti solo attori con una discreta bravura calcistica. Non ci sono controfigure, ogni scena con un pallone in mano o tra i piedi, è girata dagli attori in questione, rivelandosi non solo bravi nella recitazione, ma anche come atleti.
Come? Il nome PeterMorgan vi suona famigliare?
Ovvio che sì. La collaborazione tra Morgan e Sheen è storica, molti dei film a cui il famoso attore gallese ha preso parte, sono stati sceneggiati da Morgan, tra i più importanti, ci sono The Queen, Frost/Nixon, I due presidenti e, ovviamente, Il maledetto United. Ma non è tutto, tra gli interpreti, come già detto su, ci sono diversi attori inglesi di spicco tra cui Timothy Spall (Harry Potter, Sweeney Tod e L’ultimo samurai), Jim Broadbent (Harry Potter, Narnia e Doolittle) e Colm Meaney (Star Trek, Tolkien e Giustizia privata).
La vita, le ambizioni, l’arroganza, il declino di un uomo che aveva fatto del calcio la sua ragione di vita, che credeva nel calcio pulito in un momento in cui non lo era affatto, soprattutto in Inghilterra dove le scorrettezze e le violenze fuori e dentro al campo, erano all’ordine del giorno. Ho ammirato tantissimo lo spirito di Clough e a volte mi chiedo cos’avrebbe pensato nel vedere come David Peace e successivamente Peter Morgan l’hanno dipinto nel libro omonimo e, successivamente, nel film, purtroppo, il vero Brian, è venuto a mancare nel settembre 2004 per un tumore.
Rimangono alcune belle immagini di filmati originali che compongono i titoli di coda del film e, sicuramente, la sua genialità nel vivere e reinterpretare il calcio, mettendoci una passione unica e tanto, tantissimo amore.
Udite udite, gente! Per chi, come me, ama il mondo dell’animazione giapponese e, soprattutto i manga, sarà ben lieto di questo ritorno in tutte le fumetterie d’Italia di uno dei manga cult degli anni 80/90: CITY HUNTER! Sì, lo so che ultimamente nel settore stanno rieditando anche le mutande ma, personalmente, di questa nuova edizione, ne sono particolarmente felice. Lessi le gesta di Ryo Saeba, (eh sì, non si chiama City Hunter come lo hanno erroneamente battezzato nella versione italiana dell’anime, anche lui ha un nome e un cognome da essere umano) nella seconda metà degli anni 90 grazie alla versione “slime” edita da Star comics, ma è così vecchia che, se provo ad aprire un albo, questo scricchiola come un cancello in un film dell’orrore, senza contare che c’è il rischio che si stacchino le pagine essendo davvero molto vecchia, per cui, ne sono particolarmente entusiasta perché mi permetterà di rileggere questa emozionate, folle, depravata (xD), avvincente storia dal principio, in un formato più grande (ogni albo varia tra le oltre 500 e le 300pag.), con contenuti speciali inediti…o almeno così ci promette la Panini comics e noi non possiamo far altro che fidarci, giusto? 😉
La serie completa dovrebbe essere composta da un totale di 12 maxi volumoni al costo circa di € 15 cad. Edito da Panini comics (ex Planet manga). Nome dell’edizione: City Hunter XYZ Autore: Tsukasa Hojo (di cui vi ho parlato in questo articolo, clicca -> QUI) Uscita ufficiale: 19/08/2021.
L’attesa è quasi finita! Questa è un ottima occasione per scoprire il mondo di City Hunter o, per chi come me già lo conosce, rincontrare dei vecchi, cari amici con le loro avventure e disavventure e poi tantissimo “mokkori”!! e martelli da 100 tonnellate! x°D
Ciao a tutti, oggi si parla di film, ma nulla di troppo recente, qui da Shio, sono cose roba risalente al paleolitico! x°D Ok, facciamo i seri e torniamo indietro negli anni, tanti anni, potreste vedere un piccolo gioiellino degli anni 90, più precisamente 1991. “Oscar, un fidanzato per due figlie” con la regia di John Landis, al tempo divenne un cult soprattutto per due particolarità: la prima era che Stallone si cimentava per la prima volta in un ruolo comico (il secondo fu “Fermati o mamma spara“) dopo averci abituato per anni a ruoli da macho come Rambo, Rocky o Tango di “Tango & Cash” altro film fine anni 80 con al suo fianco Kurt Russel. E, per secondo, perché c’era una nostra attrice nel cast: Ornella Muti e, credetemi, al tempo, fece molto scalpore al punto che si insinuava anche un relazione tra i due, ovviamente si parla di fantascienza! x°D Ma andiamo per gradi…
Quanti di voi ricordano questo film esilarante? Nessuno? Niente panico, ci pensa la vostra Shio incominciando a parlarvi della trama:
America 1931. Angelo un gangster molto temuto in città, viene convocato al capezzale del padre morente, questo gli chiede come ultimo desiderio di rigare dritto, che la smetti col gioco d’azzardo e che incominci una vita rispettabile. Non vedendo alternative, Angelo “Snaps” Provolone (questo è il nome del personaggio) si vede costretto a diventare un uomo rispettabile e, per farlo, decide di mettersi in affari ed entrare come socio di una delle banche più grandi della città. Tutto è deciso, a mezzogiorno, Angelo “Snaps” Provolone e i suoi uomini diventeranno tutti banchieri finché il suo contabile, Anthony Rossano, non suona alla porta di casa annunciando di voler sposare sua figlia e, come pegno del suo amore, decide di donargli dei gioielli acquistati coi soldi rubati proprio a Snaps.
Questo è l’inizio di una serie di malintesi: borse che abbaio, preziosi che scompaiono e Lisa che non è Lisa, ma Teresa che però non è la figlia di Provolone, però lo è. Insomma, un mix di battute e fraintendimenti che vi faranno sorridere per tutto il film.
Come sempre, avrei voluto deliziarvi col trailer, ma non esiste in italiano, per cui, dovrete accontentarvi di quello inglese, chiedo perdono:
Fin da quando ero adolescente, ho sempre amato questo film che racchiude in sé un cast davvero fenomenale e adorabile ai miei occhi di fan. Al suo interno non c’è un attore che non è noto per qualche personaggio di quegli anni: Chazz Palminteri nel ruolo del gangster dal cuore tenero (anche un po’ imbranato) Connie, Peter Riegert, il maggiordomo, Aldo, Tim Curry, il simpatico Dott. Poole, Kirk Douglas nel ruolo di Eduardo Provolone, il padre di Snaps, Don Ameche, è Padre Clemente, Kurtwood Smith interpreta Toomey, Martin Ferrero il sicilianissimo Luigi Finucci e tanti, tantissimi altri. Se avete visto una buona fetta di tv in quegli anni, non esiterete a riconoscere più volti noti in questa pellicola. Insomma, guardarla è un po’ come ritrovare dei vecchi amici. Molti di questi attori o sono morti o ormai sono abbastanza in là con gli anni e non lavorano più o quasi e, sicuramente, non più come negli anni 80/90 che erano stati i loro anni d’oro, per questo amo tanto vedere questo genere di film, perché è come fare un tuffo nel passato e ritrovare la se stessa di quegli anni.
Ovviamente e come ben suggerisce il cognome del protagonista, si tratta di emigrati e, grazie a questo, i doppiatori si sono davvero sbizzarriti donando l’accento siciliano a molti degli interpreti, per non parlare del bravissimo e compianto Ferruccio Amendola che, al tempo, doppiava Silvester Stallone.
Seppur la recitazione non è proprio da Oscar, vi assicuro che questo film saprà deliziarvi per diverse situazioni: humor, sguardi, simpatici rompicapi… ce n’è davvero per tutti i palati, ma ricordatevi sempre di avere davanti un film datato, con una recitazione diversa e gli scenari completamente ricostruiti all’interno degli studios.
Se vi va, potrete trovare l’intero film in italiano direttamente su YouTube: buona visione! ❤
Buongiorno a tutti, amici! Chi mi legge, è a conoscenza del mio amore malato, cioè, volevo dire…smisurato per Michael Sheen e il suo lavoro e questo è stato abbastanza evidente dall’articolo che pubblicai tempo fa (potete recuperarlo cliccando su –>Michael Sheen: quando si dice “an actor chameleon”.) e che mi ha dato l’idea di parlarvi, una tantum giusto per non rompere troppo, anche di altri film o serie tv, interpretati dal mio attore preferito. Bene, dopo questa piccola premessa, oggi vi parlo di una serie tv di qualche annetto fa dove il bravo Sheen interpreta per l’ennesima volta un personaggio realmente esistito e a cui tutta l’umanità gli è debitore: il dottor William “Bill” Masters.
-Attenzione ai possibili spoiler–
La serie ripercorre un arco narrativo che va degli anni cinquanta agli anni settanta e ha come protagonisti la coppia di studiosi del sesso: il dottor Bill Masters interpretato appunto da Michael Sheen e la sua socia Virginia Johnson impersonata dall’attrice Lizzy Caplan.
A sinistra i veri Virginia Johnson e il dottor Bill Masters a destra, Lizzy Caplan e Michael Sheen che li interpretano.
Basato sulla biografia di Thomas Maier: “Masters of Sex – La vera storia di William Masters e Virginia Johnson, la coppia che ha insegnato il sesso all’America“. Questa serie tv un po’ fuori dagli schemi, ripercorre passo passo la storia di questi due pionieri del sesso, dal loro primo fugace incontro fino al successo internazionale che i loro libri saggistici sull’argomento hanno avuto.
I due protagonisti: Bill e Virginia, sono due persone un po’ fuori dagli schemi:
Lui, William Masters, è un brillante studioso e ginecologo di fama, imprigionato in un matrimonio sterile, in cui sembra sentirsi soffocato. Prova affetto per la moglie, ma non sembra provare la giusta carica sessuale e, così, la loro intimità è pressoché inesistente e la loro vita coniugale minata dai continui spettri del passato dell’uomo e dalla sua ossessione dello studio sul sesso.
Esattamente nell’aprile di dieci anni fa, la piccola città di Port Talbot (Galles) fu trasformata in un’immenso palco all’aria aperta. Tutti i cittadini, i curiosi, insomma chiunque, si trovò a vivere la passione di Cristo in una chiave moderna e sicuramente insolita ma, non per questo di meno impatto.
Direi che non potevo scegliere un giorno migliore per parlarvi di questo film innovativo essendo domani Pasqua. Una delle cose più impressionanti di questa grande opera teatrale all’aperto è la presenza di un scioccante numero di comparse.
Gli attori, tutti del posto, hanno recitato i loro ruoli ininterrottamente per tre giorni arrivando a dormire sulle colline che circondano la città durante la notte. L’antivigilia, la vigilia e il giorno di Pasqua sono stati i giorni della rappresentazione sul luogo e anche delle riprese in tempo reale, non c’erano scene da ripetere, no. Esattamente come quando ci si esibisce a teatro, l’intero cast ha fatto tutte le prove al chiuso, dov’era possibile e poi, nei tre giorni prestabiliti, hanno trasformato la città in un enorme palco, mettendo in scena l’ascesa del maestro del popolo, “The Teacher“, nella versione originale, il battesimo avvenuto nelle acque gelate (povero Sheen, chissà che freddo!! x°D), il suo seguito, l’ultima cena e, infine, la crocefissione avvenuta in un altura che da sul mare davanti a una folla allucinante di cittadini, attori e quant’altro.
Se non vedete alcuni filmati, forse non potete capire la vastità di questo progetto che sicuramente ai più “puristi” legati alla religione e alla tradizione, farà storcere il naso indignati ma che, a mio avviso, è invece una gran bella trovata anche per sensibilizzare i giovani al culto della chiesa. Eccovi di seguito uno dei tanti trailer con sottotitoli in inglese, ovviamente la ma su Youtube potrete trovare altri video sull’argomento:
In questa versione, il nuovo Gesù è un senzatetto (argomento molto a cuore a Michael Sheen che si è indebitato fino al collo lapidando il suo patrimonio per risolvere la loro situazione in Galles). I discepoli sono persone disadattate, emarginati della società in alcuni casi o, comunque, persone “invisibili” ai più. La minaccia da cui “The Teacher” viene chiamato a salvare tutti è lo sfruttamento da parte di una società edilizia senza scrupoli che vuole industrializzare la città sfruttandone ogni singola goccia a scapito dei cittadini. La prima apparizione del maestro avviene per salvare una donna da un terrorista che le fa indossare un gitel pieno di esplosivo e potrei andare avanti per ore…
Ovviamente questo film non esiste in versione italiana. Io l’acquistai su Amazon prima della Brexit, ma penso possa essere ancora recuperabile da qualche parte e sul web.
Bene, con questo post un po’ insolito, vi lascio e vi auguro una Felice Pasqua nel limite consentito dalle restrizioni che questo orribile e lungo periodo ci sta imponendo.
Ciao a tutti amici! Dopo lo scambio di battute tra me e la Raffa, del blog “Non solo cinema“, avvenuto un po’ di tempo fa, mi è venuta una gran voglia di farvi conoscere meglio il lato camaleontico di un attore che amo follemente e di cui non ne ho mai abbastanza. Come tutti sappiamo, ci sono poche certezze nella vita ma, una di queste, è sicuramente che Michael Sheen è un attore camaleontico! Durante la sua carriera che ha toccato tutti e tre i punti cardini di un attore: teatro, cinema e televisione, quest’uomo ha saputo trasformarsi e reinventarsi con maestria. Certo, il viso è sempre quello, la qualità della recitazione è in continua crescita e, alcuni personaggi sembreranno più simili di altri visti da fuori, ma vi assicuro che ogni personaggio da lui interpretato è particolare e unico. Ecco a voi le trasformazioni di questo grande attore attraverso le sue interpretazioni cinematografiche e televisive durante gli anni, osservata bene e poi giudicate voi stessi. 😉
*1993* –Gallowglass, serie tv della BBC in 3 puntate dove interpreta un giovane con turbe mentali, succube del suo salvatore. La serie è tratta dall’omonimo romanzo di Ruth Rendell. (inedito in Italia)
* 1995 * Prima apparizione cinematografica di Michael nel film di Oliver Parker: Othello accanto a Kenneth Branagh e Laurence Fishburne.
*1996 * –Mary Reilly, di Stephen Frears al fianco di Julia Roberts e John Malkovich.
*1997* –Wilde di Brian Gilbert, al fianco di Stephen Fry e Jude Law. (Potete leggere la mia recensione cliccando sulla scritta “QUI“)
1993/1997
*2002* -Le quattro piume film di Shekhar Kapur con Heath Ledger e Kate Hudson. (Potete leggere la mia recensione cliccando su “QUI“)
–Heartlands di Damien O’Donnell. Tra i suoi interpreti: Jim Carter e Mark Addy. (inedito in Italia)
2002
*2003* Bright young things regia di Stephen Fry. Nel cast anche David Tennant (con cui non si sono neanche incontrati durante le riprese, perché non avevano scene in comune), James McAvoy, Dan Aykroyd e Peter O’Toole. (inedito in Italia)
The Deal regia di Stephen Frears (è la prima apparizione di Michael nei panni di Tony Blair – inedito in Italia).
Timeline – Ai confini del tempo regia di Richard Donner con Gerald Butler.
Underworld regia di Len Wiseman con la compagna dell’epoca: Kate Beckinsale.
2003
*2004* –Dirty Filthy Lovedi Adrian Shergold con Shirley Henderson, dove interpreta Mark un uomo affetto da un disturbo ossessivo-compulsivo e dalla sindrome di Tourette. (inedito in Italia)
–Laws of Attraction di Peter Howiit con Pierce Brosnan e Julianne Moore .
2004
*2005* –Le crociate – Kingdom of heaven di Ridley Scott con (tra i tanti) Orlando Bloom.
–The League of Gentlemen’s Apocalypse (serie televisiva britannica – inedito in Italia)
Oggi vi parlo di un film di quelli belli, che parlano di cose vere, orribili magari perché si sa che la natura umana non è affatto pura o buona, ma in questa storia, serve solo a enfatizzarne il fascino. Si perché quando si parla di storia, di quelle vere, di gente reale che ha cambiato la propria storia e, con essa, quella di tanti; non si può non amare quelle persone e il loro personale modo di “contare”.
“Il diritto di contare“, di Theodore Melfi. E’ basato sul libro omonimo di Margot Lee Shetterly, e racconta la vera storia di Katherine Johnson,una scienziata, fisica afroamericana che collaborò negli anni 60 con la NASA calcolando le traiettorie dell’Apollo 11, Apollo 12 e per il Programma Mercury.
Blog nato per condividere tutto quello che le mie "modeste" doti artistiche mi permettono di fare che siano esse recensioni, disegni, racconti e quant'altro.
♡~Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare.~♡ Carlos Ruiz Zafón