Un amore di città – Atto 2

Non fatevi ingannare dal titolo, perché questa volta si parla sempre di Trieste ma del lato triste della storia umana mondiale, la Shoah.

Sicuramente molti di voi sapranno che anche in Italia c’erano dei campi di concentramento che i nazisti usavano spesso e volentieri come transito prima di deportare i mal capitati in lager più grandi come Auschwitz (solo per citare uno dei più famosi).
Qui in Italia i principali erano 4 situati a Fossoli, Bolzano, Borgo San Dalmazzo (Cuneo), ma solo uno era dotato di forno (non devo spiegarvi a cosa servisse, vero?) ed era ne La Risiera di San Sabba a Trieste.

Quando vi ho accennato nell’altro post che queste erano state delle vacanze un po’ particolari, era anche per questo. Non avrei mai immaginato che un giorno sarei entrata in un luogo così dolorosamente carico di storia. Nella mia mente ho sempre pensato che quel genere di esperienza avrei potuto farla solo se mi fossi recata in Polonia e invece questa triste, spaventosa, vergognosa realtà della storia dell’umanità era anche qui, vicino casa nostra, nella nostra Italia, in un luogo magico come Trieste a cui purtroppo tocca il doloroso primato di essere stati i soli ad avere un forno per sbarazzarsi delle salme.

Ci sono andata.

Dovevo vedere, percepire, dare onore e memoria a tutte quelle persone che una memoria non l’avevano più, a cui era stata strappata in un modo così crudele che al sol pensarci ho ancora i brividi, e le sensazioni provate mi hanno destabilizzata.

Non è stato come vedere le pareti di oggetti ad Auschwitz di cui ho tanto sentito parlare, no. La Risiera di San Sabba è piccola, fate conto che prima che venisse usata per scopi tanto atroci era un fabbrica dove si lavorava il riso, ma con l’arrivo della guerra, la realtà di questo luogo e degli abitanti dell’intera città, per certi versi, era stata stravolta, cambiata per sempre.

Forse qualcuno di voi si starà chiedendo: Quanto costa visitare La Risiera di San Sabba?

Niente.

Avete capito bene, non è previsto alcun biglietto d’ingresso. Tutto quello che si chiede è rispetto per il luogo, silenziare i cellulari e, se proprio vi va, lasciare una offerta libera un po’ come per tutti gli altri musei gratis della città e di cui vi ho parlato nell’articolo precedente che potete recuperare cliccando QUI.

Attraverso un corridoio con pareti mastodontiche, si entra in un cortile dov’è ancora visibile la sagoma dove una volta ergeva il forno che, ovviamente, fu fatto saltare in aria dai nazisti in fuga, poi quattro sale principali: la camera con tutti i reperti, filmati, testimonianze, ecc… La camera che veniva chiamata, La stanza delle croci, Le celle grandi appena per far stare un letto a castello e una persona in piedi… davvero claustrofobiche e, purtroppo, La stanza della morte, un’aria unica, senza finestre, senza neanche uno spiraglio di luce, dove venivano messe le persone in attesa di esecuzione.

Prendendosi il giusto tempo per leggere tutte le didascalie ed ascoltare/vedere tutti i video testimonianza posizionati nel primo blocco, La Risiera di San Sabba è visitabile in un paio di ore neanche, ma quando imbocchi nuovamente il corridoio infinito con le pareti alte fino al cielo, senti il sollievo smuoverti il petto. Non è una cosa che si dovrebbe fare in vacanza, lo so, ma andava fatto e sono felice di aver avuto la possibilità di toccare con mano il dolore di queste persone, di respirare la storia.

Di seguito vi lascio un video trovato su YouTube dove potrete vedere e ascoltare la storia di questa testimonianza fisica dell’orrore dell’uomo.

Teniamo viva la memoria, lo dobbiamo a queste persone e anche a noi stessi, affinché simili orrori non si ripetano di nuovo…

Buona visione e alla prossima. ♥

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Il ritorno di Berserk!

Ciao a tutti, ho oggi una gran bella notizia per i fan di una delle saghe manga fantasy più amate al mondo, Berserk.

Dopo l’annuncio della prematura scomparsa del suo autore, Kentaro Miura, le sorti del manga erano ignote mentre i fan spaccati in due fazioni: chi voleva che venisse completato da altri e chi non voleva distruggere la purezza di questa saga e farla morire insieme al suo creatore.

Ebbene è di pochi giorni fa la notizia che lo studio di produzione di Miura continuerà e concluderà la storia secondo il volere del suo autore ed io non posso che esserne felice. Trovavo triste lasciar morire con Miura la sua opera di maggior successo, condannandola al dimenticatoio. Concluderla è un atto dovuto al sensei e al suo immenso talento.

Non ci resta che attendere nuovi sviluppi. ❤️

Shio.

Pensieri

Ciao e buona domenica a tutti.

☀️ Ultimamente, noto con molto dispiacere che i leoni da tastiera sono un fenomeno sempre più diffuso.
In questi ultimi mesi ho visto di molti miei colleghi blogger presi di mira con i loro lavori e io stessa ho ricevuto recensioni o valutazioni poco carine, ora, non voglio polemizzare o mettere in discussione i gusti altrui perché, come dico sempre, i gusti sono gusti e si rispettano in quanto tali, ma vorrei solo esprimere un pensiero che ho già condiviso sia su facebook nella pagina autore dedicata ad Anna Esse, sia su Instagram:

☀️ Dietro ogni libro che sfogliate, c’è impegno, forza e costanza.

☀️ Nessuno scrive tanto per scrivere anche perché, se fosse così facile, il mondo sarebbe pieno di scrittori e, credetemi, non è così. Io non mi definisco tale, sono ancora nuova nell’ambiente, il mio stile potrebbe essere discutibile o acerbo, ma la serietà, il tempo e l’impegno messo in ogni singola parola, paragrafo, capitolo, storia è autentico.

☀️ Non dite mai di un libro: “è una merda”.

☀️ Non dite mai a un autore: “fai schifo”.

☀️Dietro un libro, c’è un essere umano con dei sentimenti e ci sono modi molto più educati di esprimere il proprio disappunto, tuttavia, non siamo tutti scrittori e ognuno si esprime come meglio riesce ma, l’educazione, la sensibilità e il rispetto sono qualità che non tutti hanno e che non si posso acquisire da un manuale, sono insiti in noi, quindi… quando vi trovate davanti a un opera nata dalla mente di un’altra persona, a prescindere da cosa essa sia, prima di decretare a voce altra: “che merda!”, conta fino a dieci.

☀️ Nessuno ti dice che devi per forza amarla, ma sii gentile.

☀️ Non costa nulla, ma arricchisce l’anima.

E, con questo, spero di aver detto tutto: chiudo.

Love & Peace.

Anna “Shio” Esse.

Ogni tanto ci provo…

Ogni tanto, provo a disegnare qualcosa, ma man mano, mi rendo conto che è sempre più difficile per i miei occhi. Finché devo solo disegnare delle linee lasciando il disegno in bianco e nero, non ho grandi problemi, posso fare un corpo e un volto anche con gli occhi chiusi, se ho ben focalizzata l’immagine nella mia mente ma, se devo colorare, è tutta un’altra cosa! Tuttavia io ho sempre trovato nel disegno una forma d’espressione, la mia personale bombola d’ossigeno a cui attaccarmi quando il resto del mondo mi soffoca…
E’ più forte di me e fa male quando ti accorgi che i tuoi occhi non sono d’accordo…
Questo disegno l’ho fatto stamani, rappresentano Anna e Lyra rispettivamente compagna e figlia di Michael Sheen: spero vi piaccia.

Buona giornata a tutti.

Peace & Love.

Shio.

Buon 8 marzo: un’altra storia.

Buongiorno e buon 8 marzo a tutte!
Questa data è legata a tanti avvenimenti storici importante e “frivoli”, uno su tutti, il festeggiamento eccessivo e lo spogliarello 😅.

Quello che in molti non sanno o che semplicemente ignorano è che la data 8 marzo è anche legata al “suffragio universale” a favore delle donne, cioè il diritto di voto e di candidarsi in politica che fino a quel momento era prerogativa degli uomini, ma c’è di più… Sempre a quella data, fu abbinata una tragedia avvenuta nel 1911 a New York, difatti il 25 marzo dell ’11, la Shirtwaist Company, una fabbrica che produceva abbigliamento, camice nello specifico e dove lavoravano soprattutto emigranti italiani e ebrei, prese fuoco. Essa era situata negli ultimi tre piani di una palazzina da dieci e, diverse persone morirono saltando dalle finestre nella speranza di mettersi in salvo. In quell’occasione ci furono 146 vittime tra uomini e donne.


Per restare invece in tema con la linea del blog e c’entra poco con i “festeggiamenti” dell’8 marzo, sempre in questo giorno in cui si ricorda a tutte le donne di essere donne (strano, perché dovrebbe essere così 365 giorni all’anno), morì uno dei simboli più importanti e “fedeli” del Giappone: Hachikō.

Qualcuno conosce la sua storia? Mi sembrerebbe impossibile il contrario ma, se proprio non sapete di cosa stia parlando, vi consiglio di guardare il film omonimo con Richard Gere che, per quanto non è propriamente fedele alla storia originale, rende comunque l’idea. Ebbene, l’8 marzo 1935 all’età di 12 anni, il dolce cane di razza akita Hachikō, morì di filariasi mentre attendeva inutilmente il ritorno del suo padrone alla stazione di Shibuya (luogo dov’è stata eretta una statua che la rappresenta in suo onore), un’attesa che durava da 10 anni.

Lo dico tutti gli anni e so che molti mi odieranno per questo ma ricordatevi:
1) Una donna è donna sempre, non solo una volta a l’anno perché così è stato stabilito (un po’ come il discorso della festa dei nonni e similari).
2) Una donna non ha bisogno di una data per ricevere un riconoscimento fisico, rispetto o affetto.
3) La ricorrenza della festa della donna, non è una cosa stupida come una pizza tra amiche e un paio di addominali che ballano a cui strusciarsi per una notte… questo genere di festeggiamenti, fanno solo apparire misero e inutile tutto quello scritto sopra.
Non dico che non si debba festeggiare… poi quest’anno in teoria neanche si può, dico solo di non sminuite con le vostre azioni “frivole” quello che è essere davvero una donna e il valore e il significato che c’è dietro questa festa: lotta ai diritti, tragedia e “fedeltà”.
Ok, fine della predica anche quest’anno. 😉
Buon 8 marzo donne! ❤

Shio.

Ciao Gigi.

Questa settimana è iniziata con un’altra brutta notizia… Io davvero, non so voi, ma credo di aver raggiunto il fondo emotivo. In questi ultimi anni abbiamo detto addio a così tante figure più o meno iconiche, che non ho forze…. È vero, molti penserebbero: “cosa te ne frega? Neanche lo conosci. Neanche sapeva della tua esistenza ecc ecc”.

Sí, è vero.

Gigi come tanti altri, neanche sapevano che esisto ma, col loro lavoro, hanno reso migliore la mia vita aiutandomi, attraverso la loro arte, ha superare momenti duri.

Quante volte la risata di un film ti ha aiutato a ritrovare il buonumore?

Quante volte, una canzone o una particolare melodia, ti ha rasserenato l’anima permettendoti di chiudere l’ansia in un cantuccio nel tuo cuore?

Quante volte?

È per tutte queste volte che ora, il mio viso è rigato di lacrime. Sí, è vero, io e lui non ci siamo mai sfiorati fisicamente neanche mezza volta ma, i nostri cuore, le nostre anime, sono entrate spesso in risonanza. Perché quando si trae giovamento attraverso l’operato di una persona, essa diventa cara al mio cuore. Lo è stato per Manuel Frattini, George Michael, Alan Rickman, Sean Connery, Ennio Morricone e tanti altri che, in questi anni, ci hanno lasciato portandosi via un frammento del nostro cuore e, ora, Gigi.

Ciao grande maestro, ora, in paradiso, si faranno un sacco di risate.

Ci mancherai… ❤️

Shio.

Un bravo fan…secondo me.

Ciao e buon lunedì.
Alla luce dei fatti raccontati ieri e che ancora adesso stanno riportando conseguenze nel fandom (i fan più attivi e frivoli, sono praticamente tutti scomparsi: paura), mi è sembrato carino scrivere cosa intendo io per fan e come penso ci si dovrebbe comportare. Ovvio che ognuno vive il suo fanatismo come meglio crede, questa è più una cosa mia che desidero condividere con voi e sapere cosa ne pensate.

Un bravo fan:

Il fan non offende, non giudica, non critica, non polemizza.
Il fan non guarda i difetti, li ama.
Il fan non pretende, chiede con umiltà e rispetto e, quando qualcosa gli viene concesso, ringrazia con riconoscenza, perché nulla ci è dovuto e nessuno è obbligato a fare niente che non vuole.
Il fan non maltratta il proprio idolo, solo perché questo non lo considera.
Il fan non minaccia, insulta il suo idolo o i suoi famigliari.
Il fan non maltratta gli altri fan.
Il fan ama il suo idolo in tutte le sue forme, lo rispetta e rispetta la sua famiglia.
Il fan, quello vero, ama e si preoccupa per il suo idolo, ne abbraccia i difetti, sostiene le sue cause e il suo lavoro, entra in sintonia con lui attraverso l’empatia.
Non umilia il suo idolo.
Non lo insulta.
Non insulta i suoi famigliari.
Non insulta il suo lavoro.
Non cerca motivo per metterlo in difficoltà o ridicolizzarlo.
Il fan, quello vero, ha a cuore il bene del suo idolo, sempre, e gli dimostra rispetto, perché un idolo non è altro che un altro essere umano, con i suoi pregi, i suoi difetti, le sue paure, i suoi fantasmi nel cuore…
Un idolo non è un supereroe:
Se l’offendi, soffre.
Se tocchi la sua famiglia, s’incazza.
Se offendi la sua persona, reagisce.
Un idolo non è un santo e neanche un martire devoto a qualche strana causa, è un altro essere umano come noi, solo che ha un posto speciale nel cuore di alcuni.
Un idolo merita il rispetto come chiunque altro essere umano.
Se non si comprende una cosa così semplice e si compie almeno uno o più atti contrari a quelli elencati, fatevi una domanda che la risposta,
è evidente.

Shio. ❤


Rispetto…

Letto così, il titolo mi fa venire alla mente una vecchia canzone di Zucchero, chi se la ricorda? hahaha, ma non è questo il tema del post.
Questo che state per leggere, è solo una mia riflessione personale su come la gente a volte apre bocca con troppa superficialità dando giudizi.
Che sia chiaro, tutti abbiamo diritto a un giudizio personale che, deve essere rispettato a priori. Non esiste che qualcuno mi debba aggredire verbalmente solo perché la penso in modo diverso rispetto al mio interlocutore, ma trovo che a volte, si sputi sentenza troppo alla leggera.
Spesso, mi capita di cercare notizie in giro prima di vedere una serie tv o acquistare un videogioco, un film, un libro, un manga… insomma, prima di qualsiasi passo che mi condurrebbe a spendere del denaro e penso che sia così per la maggior parte di noi.
Ora, non mi aspetto un giudizio “tecnico” da chi non è del settore anche perché spesso, i giornalisti/critici, sono più incompetenti della “massa”, no, quello assolutamente no, ma un briciolo di rispetto anche nel formulare un giudizio, soprattutto se è negativo, quello sì, mi piacerebbe averlo.
Bollare un opera, che sia scritta, visiva o in qualsiasi altra forma, come “merda” o “spazzatura“, beh… scusate ma mi duole il cuore, perché dietro quella “merda”, come dicono, ci sono anni e anni di lavoro, di progettazione, mesi di impegno fisico e mentale, ci sono sogni, progetti e ambizioni di coloro che hanno preso parte al progetto. Insomma, dietro qualsiasi formai di lavoro insita all’intrattenimento, c’è sudore, fatica… e il lavoro di tantissime persone.
Ecco, volevo solo dire questo, perché settimana scorsa, cercavo notizie su un film che mi aveva incuriosita per diversi motivi e, quando ho iniziato a leggere le recensioni su Amazon, sono rimasta allibita.
Purtroppo sono un po’ come San Tommaso e devo metterci sempre il naso in queste cose e, avendolo trovato a un prezzo stracciato e essendoci nel cast un attore che amo particolarmente, alla fine l’ho acquistato lo stesso ed è un prodotto che fornisce quello che viene richiesto: intrattenimento, con una buona colonna sonora (chi non conosce i Daft Punk, si perde tanta roba), un cast con attori di alto livello che hanno garantito altrettanta qualità recitativa, e ambientazioni futuristiche all’avanguardia… cosa esattamente si aspettavano di più da quel film? Non lo so. Anche perché le loro critiche erano tutte sul “squallido”, “scontato”, “deludente”… “l’acquisto peggiore delle mia vita” e bla bla bla.
Solo una cosa ho trovato particolarmente inguardabile: il ringiovanimento del protagonista con la computer grafica, quello davvero, sembrava di guardare quei videogames ad alta definizione e la cosa, cozzava un po’ coi volti degli attori in carne e ossa, ma quando ho visto i vari speciali sul dvd (si, io sono una bestiolina rara che guarda anche i contenuti extra e li adora) e ho visto quanto impegno e anni di lavoro c’erano dietro questa pellicola, mi sono detta: wow, spettacolo!
Ritengo che la bellezza di un’opera, di qualsiasi natura essa sia, non è solo il prodotto finale in sé ma, soprattutto nel caso di film, è l’insieme di più elementi. E, dopo aver visto quello speciale, ne sono sempre più convinta.
Dire del lavoro altrui che è “merda” o “spazzatura”, è in qualche modo offensivo.
Riflettere prima di esprimere questo genere di opinione è un buon inizio verso la civiltà.
Peace. ❤

Shio


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Buon 8 marzo

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Questa è un 8 marzo diverso dal solito.
Non che io facessi chissà cosa in questa particolare giornata, anzi. Mi sono sempre battuta perché la gente non vedesse questo giorno solo come un’occasione per far baldoria ai danni di compagni e mariti vari, ma che pensasse seriamente che cosa si nascondesse dietro questa specifica data, però… mi chiedo anche quante serate saranno saltate quest’anno a causa dell’epidemia mondiale in corso.
Si, avete letto bene, ho scritto “quante serate saltate”, dando per scontato che ci sarà sempre qualche deficiente che deciderà lo stesso di andare a ballare e a divertirsi nonostante i vari divieti e che non si dica: “ma io non sono mica malata” o “non voglio morire prima del tempo chiudendomi in casa“, perché queste sono solo frasi di rito pensate da persone egoiste. Le stesse che hanno visto la chiusura di scuole e posti di lavoro per farsi un periodo di vacanza e contribuendo così al diffondersi del virus.
La gente è egoista.
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