Buon Primo Maggio

Che strano…

Oggi è la festa dei lavoratori. È così da anni e, da anni, nelle piazze delle più importanti città, si organizzavano incontri, manifestazioni. Le persone, i più giovani soprattutto, attendevano questo giorno per poter assistere alle performance di alcuni dei loro cantanti preferiti senza pagar nessun biglietto. Per altri, oggi era l’occasione per una piccola gita fuori porta, per una grigliata in riva a un fiume o, più semplicemente, una passeggiata con tutta la famiglia sotto i portici del centro ad ammirare le vetrine.

Oggi, è la festa di chi lavora in teoria, ma è la festa di tutti! Eppure quest’anno mi sembra così insipida…

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Siamo chiusi in casa da un mese e mezzo ormai, chi più, chi meno. Non ricordo neanche più come si lavora e temo di non entrare neanche più nella divisa 😅. Dovrei godere di una festa che sostanzialmente non mi sono meritata, perché non sto lavorando da un po’ e non vedo nulla per cui festeggiare? Si, è vero, da quando è iniziata la quarantena ho lavorato al romanzo senza risparmiarmi un attimo. Mi sono arrabbiata, snervata e insultata per non essere producente quanto vorrei, ma purtroppo le parole, quando si fanno determinate cose, non escono a comando. Per cui, anche se non ho indossato la mia divisa da operaia. Anche se non ho passato il mio tesserino all’ingresso e fatto scorrere il badge nella bollatrice, in un certo senso ho comunque lavorato. Ho contribuito a produrre una storia, e ne ho quasi conclusa un’altra e ho evitato di impazzire stando 24h su 24 in una casa con dei muri sottili e dei vicini che sembrano vivere in uno stadio o nelle caverne a martellare pietre. (stanno urlando e sbattendo oggetti anche in questo momento).

 

Ritengo di aver fatto molto a livello morale per meritarmi questo giorno di festa, eppure, la consapevolezza di alcune realtà stravolte da questi ultimi due mesi ormai, mi lasciano l’amaro in bocca.

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