(immagine presa da Internet)
Già dal titolo immagino vi sarete fatti un idea dell’argomento di cui vorrei parlare stamane, ma quando oggi ho visto una catena con un lucchetto grosso come la mia mano attaccato al cancello della biblioteca civica di zona, mi si è stretto il cuore. Inevitabilmente la mia mente è volata ai pomeriggi della mia adolescenza, quando ci s’incontrava a gruppi con altri compagni di classe per svolgere la ricerca assegnata, le risate, la ricerca, l’emozione di poter stare vicina alla persona che ti piace e che fa gruppo con te, il sempre più crescente “SSSSSSSST” degli addetti alla biblioteca che richiamano all’ordine…gli incontri occasionali, nuove amicizie e collaborazioni miste a complicità… tutto questo ormai è e resterà prerogativa dei nativi degli anni settanta/ottanta. Ora c’è Internet, basta un click e ti si apre il mondo, ma sei tu, chiuso in una stanza, solo. Per carità, c’è anche a chi piace , ma boh….io lo trovo così triste, senza contare che la chiusura di una struttura del genere comporta la perdita di lavoro o lo spostamento in altra sede di chi si occupava della struttura, quindi il disagio, l’ansia…
Continua a leggere