Blonde di Andrew Dominik.

Ciao a tutti, oggi parliamo di nuovo di film!
In questo periodo sto riuscendo a vedere molte cose, complice anche il fatto che il sabato dopo il lavoro è sempre un calvario e che spesso rimango impalata nel letto a causa dei dolori lancinanti, ma non parliamo di me, ma di lei, Marilyn e di una delle pellicole che penso più l’abbia rappresentata davvero, andando oltre le apparenze e i pregiudizi, Blonde di Andrew Dominik.

Ho da sempre avuto un rapporto conflittuale con la figura di Marilyn Monroe. Sinceramente non sono tra quelle che l’ammiravano, ma non mi era neanche antipatica, diciamo pure che era lì, punto. Tuttavia, in questi ultimi mesi, grazie a Netflix mi sono imbattuta in diverse opere a lei dedicate e ho scoperto qualcosa di più, e che ignoravo, e l’idea che mi sono fatta attualmente, ammetto mi ha un po’ turbata.

Blonde è un film crudo, forte, vero.

Tratto dal romanzo di Joyce Carol Oates che mescola fantasia a fatti reali in un mix sconcertante che dipinge non solo la diva, ma anche il lato umano e fragile di una donna vittima del successo e, per certi versi, carnefice di se stessa.

Essendo la trama fornita da Wikipedia troppo lunga, vi racconterò del film direttamente durante il passaggio sui miei pensieri personali, ma per ora, eccovi il trailer ufficiale:

Come anticipato su, non ho mai avuto un buon rapporto con la figura di Marilyn Monroe, ma questo film ha fatto crescere in me ancora più dubbi, creando ancora più conflitto tra l’odio (se così lo si può definire) e l’amore che da sempre provo per questa donna e la sua triste e folle storia. Il film inizia mostrandoci una Marilyn bambina, quando ancora tutti la chiamavano Norma Jeane. Norma è una bambina dolce, ma visibilmente turbata dal comportamento a volte violento della madre che arriva quasi ad ucciderla, perché in Norma vede la causa dell’abbandono dell’uomo che amava. Il padre della bambina è una figura onnipresente nella trama della storia, ma non la si vedrà mai per davvero, se non attraverso una vecchia foto che non fa intendere quale che sia davvero la sua identità. Dopo il tentato omicidio, la piccola Norma Jeane viene affidata ad un orfanotrofio e la madre internata in un ospedale psichiatrico.
Norma cresce, diventa una bellissima donna che vuole sfondare nel mondo del cinema ma qui, inizia il suo primo dramma… la prima realtà che lascia l’amaro in bocca, perché a quel tempo pareva una cosa normale: Norma Jeane si presenta per un provino dove viene violentata ed è così che nasce il mito di Marilyn Monroe. Se lei non avesse fatto quel provino, se non fosse stata violentata (prezzo da pagare per ottenere la parte), probabilmente il suo mito sarebbe arrivato molto dopo, oppure chissà, anche mai!

E’ triste e lascia riflettere. Sapevo già della violenza di Marilyn esattamente come so che è stato il destino di tantissime altre aspiranti attrici, soprattutto in quegli anni, ma non è da escludere che questo non avvenisse ancora negli ultimi decenni, prima del movimento del Me Too.

Per non essere troppo precisa e togliere il gusto a chi vorrà vedere questa pellicola di quasi due ore e mezza, Blonde parla dell’ascese e della fine di una donna che sostanzialmente si sentiva sola anche in mezzo a una folla di persone che l’adoravano come una diva.

Questa cosa mi ha fatto molto empatizzare per lei. Norma, vorrei chiamarla così perché nel film lei non si era mai sentita Marilyn, anzi, vedeva in lei una sorta di alter ego, un costume che era costretta ad indossare perché tutti lo volevano, la desideravano, ma non lei. Lei, Norma, desiderava solo essere Norma, desiderava solo essere amata, ma c’era anche qualcosa di rotto nel cuore e nella testa di questa donna tanto bella quanto fragile. La mia sensazione è che lei cercasse sempre la figura di un padre che non aveva mai conosciuto, che non l’aveva mai amata nei vari uomini della sua vita, ma al tempo stesso, doveva essere Marilyn, la donna frivola, tutta sorrisi e moine, una donna che non sentiva di essere, che quasi ripudiava come una estranea ma dalla quale non era in grado di sottrarsi e questo le costò il secondo matrimonio, quello con l’ex giocatore di baseball Jo di Maggio.

Marilyn aveva donato a Norma Jeane l’immortalità nei cuori della gente, ma le aveva portato via tutto: il suo candore, il suo diritto ad essere madre, la sua famiglia… il suo futuro.

Pellicola davvero di grandissimo impatto visivo, con scene crude, di nudo, ma vere al punto da percepirle fin dentro l’anima. Una fotografia interessante, un trucco impeccabile al punto che a volte fai fatica a capire quando la vera Marilyn dei filmati, è sostituita dalla sua grandiosa interprete che, oltre ad essere davvero una bellissima donna, è riuscita a sfiorare le corde del mio cuore attraverso una interpretazione magistrale.

Ambientazioni e cast, formidabili. Sinceramente ignoro dove finisce la verità e inizia la fantasia dell’autrice del romanzo a cui è stato ispirato il film, ma posso garantire che fino alla fine ho provato un senso di profondo disagio, dolore, tristezza per questa donna che sembrava aver avuto tutto dalla vita, ma che in verità le mancava la cosa più importante, l’amore per se stessa.

Anche la scelta degli attori è davvero ben azzeccata per quanto mi riguarda:
Ana De Amas nel ruolo di Marilyn, Adrian Brody interpreta il terzo marito, lo scrittore Arthur Miller, Bobby Cannavale nel ruolo di Joe Di Maggio, il secondo marito, Julianne Nicholson nei panni di Gladys, la madre di Marilyn e tanti, tantissimi altri.

Sinceramente è in film che consiglio di guardare per il forte impatto visivo, per vedere quanto spesso, dietro una facciata dorata, si nasconde una sofferenza palpabile costellata di piccoli e grandi drammi.
E’ un film che mi ha portata a riflettere e a mettere in discussione il modo in cui vedere questa donna, non che adesso sia diventata una sua fan, ma sento di capirla un po’ di più, di avvertirla più vicina al mio cuore.

Consigliato! ♥

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Word Bubble Up Like Soda Pop.

Buongiorno amici, come state?
Spero bene.
Qui piove da giorni e ormai, io è l’umidità, abbiano iniziato una relazione seria e duratura. 🤣
Ma meglio non parlare della sottoscritta e dei suoi disagi, anzi, parliamo solo dei disagi, sì, ma quelli belli, che danno dipendenza: gli anime! E, nello specifico, di questo graziosissimo film del 2020 della Flying Dog e distribuito qui in Italia dalla piattaforma Netflix, anche se spero vivamente, ne esca il dvd perché è troppo carino!! Il titolo, poi, è letteralmente tutto un programma, soprattutto se si è capre come me in inglese ma, in questo, il copia/incolla fa miracoli!

Words Bubble Up Like Soda Pop” diretto da Kyohei Ishiguro su sceneggiatura di Dai Sato, è quel genere di film d’animazione che ti colpiscono per la loro simpatia e dolcezza, entrandoti lentamente nel cuore.

La storia: I protagonisti sono due giovani: Cherry e Smile.
Cherry è un ragazzo introverso e terribilmente timido. Ha difficoltà a esprimersi a voce alta e, per questo, indossa sempre delle cuffie affinché la gente desista dal rivolgergli la parola. L’unico modo in cui Cherry riesce a esprimersi al meglio è attraverso gli Haiku (una forma di composizione poetica giapponese composta da tre versi).
Smile è l’idolo dei social! Le sue dirette sono molto seguite e, nella piccola città dov’è ambientata la storia, è molto conosciuta soprattutto tra i giovani ma, anche la solare Smile nasconde un piccolo segreto: ha i denti da coniglio che cela dietro una mascherina chirurgica che le permette di nascondere il sorriso, messo ancora più in evidenza dall’apparecchio, al mondo. I due giovani, dopo uno scontro/incontro, simpatizzeranno fino a lavorare insieme in una struttura che si occupa di anziani dove, Cherry sta sostituendo la madre. Quel centro anziani è frequentato da un uomo che ha perso qualcosa, qualcosa di molto importante per lui e, da quel momento, la storia si tingerà dei colori nostalgici e di un lontano passato…

Qui mi fermo. La trama di Netflix non diceva granché e non ci sono molte notizie in giro sul film ma spero di aver stuzzicato la vostra curiosità. Purtroppo, come detto prima, è solo sulla piattaforma Netflix e questo è un vero peccato. 😔

Cosa ne penso?

La prima cosa che sicuramente salta all’occhio sono i colori molto brillanti e, l’animazione molto dinamica e, in rarissimi casi, confusionaria ma solo e, soprattutto, nella scena dell’inseguimento sullo skateboard che è quasi all’inizio del film, per il resto, questa pellicola è adorabile!

La storia è super carina e molto attuale, una sorta di scontro tra due generazioni: il lato social di Smile vs il lato conservatore di Cherry e dei suoi haiku che, come detto su, è un tipo di composizione poetica breve formate da pochi versi, un arte molto diffusa in Giappone.

Non mancheranno i momenti divertenti e quelli molto commoventi, non vi nascondo che ho davvero adorato questa storia, sia per i protagonisti perfetti nelle loro imperfezioni, sia per il significato di fondo.

Consigliato a chi ama gli shojo, le commedie romantiche e quei film con un pizzico di avventura metropolitana, fatta di ricerche, corse a perdifiato e tanto, tanto amore inteso come un qualcosa di poco definito, una positività che ti porta a sorridere e a pensare: sarebbe così bello se il mondo fosse davvero così dolce. 🥺❤️

Ho provato a cercare il trailer, ma l’ho trovato solo in giapponese con sottotitoli in inglese. 😔 E ho preferito lasciar perdere.

Se siete amanti di manga e anime e avete Netflix, provate a darci un’occhiata, e poi fatemi sapere. 😉

Alla prossima.

Shio.

Piccola segnalazione “filmosa” #3

UDITE UDITE!!

Come sapete, non guardo la tv da un po’, se non in rarissimi momenti e cioè a ora di pranzo e cena, perché è accesa, ma è così che sono venuta a conoscenza che domenica, su Paramount network, va in onda uno dei film più strepitosi che ho visto negli ultimi anni: 21!

Vi ho parlato di lui nel lontano giugno 2018, in quel periodo stavo ripercorrendo la filmografia di Jim Sturgess (attore che amo follemente) e, quando mi sono imbattuta in questa pellicola, ammetto che sul momento ero indecisa se guardarla o meno, poi ho visto gli altri interpreti e mi sono detta: questa dev’essere un piccolo capolavoro e non mi sbagliavo!

Ovviamente i gusti sono personali ma, se non avete nulla da guardare domenica sera, sappiate che alle 21:10 (minuto più minuto meno), su Paramount network (canale 27 se non erro), c’è un film che merita tantissimo. ❤

Per altre info, vi invito a dare un occhiata anche alla mia mini recensione che potete leggere cliccando -> QUI.

Buona visione.

Shio ❤

Piccola segnalazione “filmosa” 🥰

Udite udite, amici miei!

Stasera, su Paramount network danno uno dei miei cult movie “romance no romance” per eccellenza!

Mi spiego meglio: sicuramente è catalogo sotto la voce film romantici, ma non è nulla di troppo mieloso…zuccherino, è un ottimo mix di humor, amore, genialità che alla sottoscritta piace tantissimo. 🥰

Per chi non l’avesse mai visto e vorrebbe vedere qualcosa di diversamente grazioso o per chi lo conosce a memoria come me, ma non si stanca mai di rivederlo, stasera alle 21:10, su Paramount network: Harry ti presento Sally.

Non guardarlo, sarebbe un crimine! 😑❤️

Buona domenica! ☺️

Shio. 😘

The Passion of Port Talbot – (The Gospel of Us)

Esattamente nell’aprile di dieci anni fa, la piccola città di Port Talbot (Galles) fu trasformata in un’immenso palco all’aria aperta.
Tutti i cittadini, i curiosi, insomma chiunque, si trovò a vivere la passione di Cristo in una chiave moderna e sicuramente insolita ma, non per questo di meno impatto.

Direi che non potevo scegliere un giorno migliore per parlarvi di questo film innovativo essendo domani Pasqua.
Una delle cose più impressionanti di questa grande opera teatrale all’aperto è la presenza di un scioccante numero di comparse.

Gli attori, tutti del posto, hanno recitato i loro ruoli ininterrottamente per tre giorni arrivando a dormire sulle colline che circondano la città durante la notte. L’antivigilia, la vigilia e il giorno di Pasqua sono stati i giorni della rappresentazione sul luogo e anche delle riprese in tempo reale, non c’erano scene da ripetere, no. Esattamente come quando ci si esibisce a teatro, l’intero cast ha fatto tutte le prove al chiuso, dov’era possibile e poi, nei tre giorni prestabiliti, hanno trasformato la città in un enorme palco, mettendo in scena l’ascesa del maestro del popolo, “The Teacher“, nella versione originale, il battesimo avvenuto nelle acque gelate (povero Sheen, chissà che freddo!! x°D), il suo seguito, l’ultima cena e, infine, la crocefissione avvenuta in un altura che da sul mare davanti a una folla allucinante di cittadini, attori e quant’altro.

Se non vedete alcuni filmati, forse non potete capire la vastità di questo progetto che sicuramente ai più “puristi” legati alla religione e alla tradizione, farà storcere il naso indignati ma che, a mio avviso, è invece una gran bella trovata anche per sensibilizzare i giovani al culto della chiesa.
Eccovi di seguito uno dei tanti trailer con sottotitoli in inglese, ovviamente la ma su Youtube potrete trovare altri video sull’argomento:


In questa versione, il nuovo Gesù è un senzatetto (argomento molto a cuore a Michael Sheen che si è indebitato fino al collo lapidando il suo patrimonio per risolvere la loro situazione in Galles).
I discepoli sono persone disadattate, emarginati della società in alcuni casi o, comunque, persone “invisibili” ai più.
La minaccia da cui “The Teacher” viene chiamato a salvare tutti è lo sfruttamento da parte di una società edilizia senza scrupoli che vuole industrializzare la città sfruttandone ogni singola goccia a scapito dei cittadini.
La prima apparizione del maestro avviene per salvare una donna da un terrorista che le fa indossare un gitel pieno di esplosivo e potrei andare avanti per ore…

Ovviamente questo film non esiste in versione italiana.
Io l’acquistai su Amazon prima della Brexit, ma penso possa essere ancora recuperabile da qualche parte e sul web.

Bene, con questo post un po’ insolito, vi lascio e vi auguro una Felice Pasqua nel limite consentito dalle restrizioni che questo orribile e lungo periodo ci sta imponendo.

Tanta cioccolata e amore a tutti 😉

Buona Pasqua.

Shio ❤

MINI GALLERIA IMMAGINI:

Michael Sheen: quando si dice “an actor chameleon”.

Ciao a tutti amici!
Dopo lo scambio di battute tra me e la Raffa, del blog “Non solo cinema“, avvenuto un po’ di tempo fa, mi è venuta una gran voglia di farvi conoscere meglio il lato camaleontico di un attore che amo follemente e di cui non ne ho mai abbastanza.
Come tutti sappiamo, ci sono poche certezze nella vita ma, una di queste, è sicuramente che Michael Sheen è un attore camaleontico!
Durante la sua carriera che ha toccato tutti e tre i punti cardini di un attore: teatro, cinema e televisione, quest’uomo ha saputo trasformarsi e reinventarsi con maestria. Certo, il viso è sempre quello, la qualità della recitazione è in continua crescita e, alcuni personaggi sembreranno più simili di altri visti da fuori, ma vi assicuro che ogni personaggio da lui interpretato è particolare e unico.
Ecco a voi le trasformazioni di questo grande attore attraverso le sue interpretazioni cinematografiche e televisive durante gli anni, osservata bene e poi giudicate voi stessi. 😉

*1993*
Gallowglass, serie tv della BBC in 3 puntate dove interpreta un giovane con turbe mentali, succube del suo salvatore. La serie è tratta dall’omonimo romanzo di Ruth Rendell. (inedito in Italia)

* 1995 *
Prima apparizione cinematografica di Michael nel film di Oliver Parker:
Othello accanto a Kenneth Branagh e Laurence Fishburne.

*1996 * 
Mary Reilly, di Stephen Frears al fianco di Julia Roberts e John Malkovich.

*1997*
Wilde di Brian Gilbert, al fianco di Stephen Fry e Jude Law.
(Potete leggere la mia recensione cliccando sulla scritta “QUI“)

1993/1997

*2002*
-Le quattro piume film di  Shekhar Kapur con Heath Ledger e Kate Hudson. (Potete leggere la mia recensione cliccando su “QUI“)

Heartlands di Damien O’Donnell. Tra i suoi interpreti: Jim Carter e Mark Addy. (inedito in Italia)

2002

*2003*
Bright young things regia di Stephen Fry.
Nel cast anche David Tennant (con cui non si sono neanche incontrati durante le riprese, perché non avevano scene in comune), James McAvoy, Dan Aykroyd e Peter O’Toole. (inedito in Italia)

The Deal regia di Stephen Frears (è la prima apparizione di Michael nei panni di Tony Blair – inedito in Italia).

Timeline – Ai confini del tempo regia di Richard Donner con Gerald Butler.

Underworld regia di  Len Wiseman con la compagna dell’epoca: Kate Beckinsale.

2003

*2004*
Dirty Filthy Love di Adrian Shergold con Shirley Henderson, dove interpreta Mark un uomo affetto da un disturbo ossessivo-compulsivo e dalla sindrome di Tourette. (inedito in Italia)

Laws of Attraction di Peter Howiit con Pierce Brosnan e Julianne Moore .

2004


*2005*
Le crociate – Kingdom of heaven di Ridley Scott con (tra i tanti) Orlando Bloom.

The League of Gentlemen’s Apocalypse (serie televisiva britannica – inedito in Italia)

2005

Fright night – il vampiro della porta accanto

ATTENZIONE!!
QUESTA RECENSIONE E’ DA CONSIDERARSI POCO OBIETTIVA A CAUSA DELL’ALTO TASSO DI FIGAGGINE PRESENTE NEL FILM!

Bene, dopo questa doverosa premessa, mi sento libera di esprimere in modo libero il mio pensiero a proposito di questa pellicola di alcuni anni fa e che, in Italia è già merce rara e fuori catalogo: “Fright night – il vampiro della porta accanto”.

Partiamo dalla trama…
 Charlie Brewster ha cambiato il suo stile di vita in favore di uno più “cool”. Si è tolto la maschera del nerd e ha incominciato a farsi una posizione nel liceo che frequenta e ha addirittura conquistato il cuore della ragazza più ambita della scuola. Tutto sembra filare liscio e spensierato nella piccola cittadina dove vive, finché il suo ex migliore amico nerd, Ed, non gli fa notare che i loro compagni di scuola stanno sparendo uno dopo l’altro e, tra loro c’è anche un amico in comune con cui facevano gruppo quando Charlie era ancora considerato uno sfigato. Ma non solo, Ed è convinto che, dietro le sparizioni improvvise si celi, in realtà, un vampiro e inizia a dargli la caccia.
Ovviamente Charlie non crede a una sola parola ma, quando anche Ed sparisce, inizia a indagare e i suoi sospetti si posano sul nuovo vicino di casa: Jerry Dandrige.
Preoccupato per l’incolumità dei suoi cari e speranzoso di poter ancora trovare in vita il suo amico Ed, Charlie si reca a Las Vegas in cerca del famoso cacciatore di vampiri, Peter Vincent, ma l’uomo non gli crede e lo rispedisce a casa dove, nel mentre Jerry ha incominciato a sospettare qualcosa ed è molto arrabbiato…

Questa è gran parte della trama e, anche, la parte seria della recensione, adesso… non sarà più così, perché non so quanto potrò mantenere questa facciata di professionalità nel parlare di un fighissimo Colin Farrell nei panni di Jerry e David Tennant (come non l’avete mai visto o quasi), in quelli di Peter Vincent.

Non sono una fan di Farrell e non ho mai visto, in lui, il fascino decantato da molti, ma… vi assicuro che in questo film ha qualcosa di davvero speciale. Ve l’ho detto, non sono obiettiva e me ne vergogno profondamente, ma come si fa a restare indifferenti davanti a un vampiro super sexy?! >__<

Avevo cercato questo film perché sapevo che Tennant aveva un look particolare che potete vedere nelle immagini e nel trailer:

Ma poi mi sono imbattuta in un cast conosciuto: Toni Collette, Colin Farrell e il compianto Anton Yelchin, morto prematuramente nel 2016 per un incidente.

E non solo…

Tutto sommato, anche la storia è avvincente. I personaggi ben caratterizzati e, se a un primo sguardo si pensa a quel genere di film spazzatura tutto sangue finto e morsi a caso, già dopo i primi minuti di narrazione, ci si rende contro che si è davanti a un film fatto con intelligenza. Un film sui vampiri che, però non fa paura. Sì, lo so che è strano ma, credetemi, io sono una fifona nata per queste cose e, sarà che i miei sensi erano atrofizzati dalla figagghine degli attore presenti nel cast, ma non mi ha affatto impressionato neanche una volta, quindi, super consigliato a chiunque voglia qualche bella emozione, un film senza troppi impegni, una trama godibile e un bellissimo e talentuoso cast.

Parola di Shio ❤

Erased boy

il mondo di shioren

Ciao a tutti, in questi giorni di riposo forzato, quanti di voi ne stanno approfittando per guardare qualche film o serie che da tempo rimandavate? Io cerco di scrivere quanto più posso ed è per questo che sono un po’ sparita, ma la sera, quando i miei occhietti sono troppo cotti per stare ancora al pc, mi piazzo un dvd e tanti saluti! ❤
E così, che mi sono imbattuta in questo film dalle tematiche forti, ma che come narrazione ho trovato un pochino lento e confusionario.

Erased Boy” di Joel Edgerton.

 

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Downton Abbey – Il film

il mondo di shioren
Ciao a tutti amici, finalmente sono riuscita a vedere il film di Downton Abbey che dovrebbe ufficialmente mettere la parola fine alla saga, ma ho la sensazione che non ci libereremo mai di loro. (in senso buono).

Che dire?

E’ stato un bellissimo tonfo al cuore.
Sono sincera, mi sono sentita emozionata solo a sentire le note della colonna sonora, poi, come vuole la tradizione, ho incominciato a incacchiarmi per il comportamento di alcuni personaggi e già stavo incominciando a prendere in considerazione l’idea di mollarlo a metà, ma andiamo con ordine e partiamo dalla trama… Continua a leggere

Il diritto di contare

Ciao a tutti amici e buon inizio di settimana.

+01
Oggi vi parlo di un film di quelli belli, che parlano di cose vere, orribili magari perché si sa che la natura umana non è affatto pura o buona, ma in questa storia, serve solo a enfatizzarne il fascino. Si perché quando si parla di storia, di quelle vere, di gente reale che ha cambiato la propria storia e, con essa, quella di tanti; non si può non amare quelle persone e il loro personale modo di “contare”.
Il diritto di contare“, di Theodore Melfi. E’ basato sul libro omonimo di Margot Lee Shetterly, e racconta la vera storia di Katherine Johnson,una scienziata, fisica afroamericana che collaborò negli anni 60 con la NASA calcolando le traiettorie dell’Apollo 11, Apollo 12 e per il Programma Mercury.

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