C’era una volta, la mia prima volta…

C’è sempre una prima volta per tutto, giusto? I primi passi, la prima parola, il primo bacio… e questo elenco potrebbe andare avanti all’infinito ma, tranquilli, non lo farò ne, tantomeno, ho intenzione di raccontarvi della mia “prima volta”, no. Vi voglio parlare della mia “prima volta con i manga”, una passione con la quale, proprio in questo mese di luglio, ricorre il mio venticinquesimo anniversario.

Sembra una vita fa, ma se vedo la mole di materiale accatastato ovunque in casa, effettivamente non faccio fatica a crederlo… 👀❤️

kappa Magazine n.49luglio ’96

È iniziato tutto da lei, la copertina del n. 49 del Kappa Magazine, c’è qualcuno qui che sa di cosa parlo?

Temo di no, ebbene tanti anni fa, la Star comics, una casa editrice bolognese nata delle ceneri della defunta Granata Press, incominciò la sua avventura nell’editoria grazie a 4 giovani appassionati, i Kappa Boys. Quest’ultimi avevano adottato lo stile di pubblicazione nipponica che consisteva in alcune testate che proponevano (e propongono tutt’ora) albi monografici e poi c’erano le riviste dette contenitore dov’era possibile leggere diverse storie al prezzo di una e il Kappa Magazine era a tutti gli effetti, la rivista ammiraglia, il cuore della Star comics che, ahimè, smise ufficialmente di battere nel dicembre del 2006 col numero 173. Avete capito bene, per ben 173 mesi, cioè 14 anni, mese dopo mese questa magnifica rivista ha fatto compagnia a un gruppo di appassionati molto ristretto dell’epoca (a quel tempo in molti ignoravano persino che i “cartoni animati” fossero spesso tratti da fumetti, ossia i manga). Il Kappa e l’editoria cartacea in generale, erano l’unico modo per noi di avere informazioni sul made in Japan in un mondo dove internet non esisteva ancora e vi assicuro che era molto amato.

Ma poi ci fu l’avvento di internet, i manga iniziarono ad andare di moda e sempre più titoli si affacciarono in Italia dal Giappone. La gente non era più disposta a spendere una cifra irrisoria (5000/6000 lire) per una rivista su cui, magari, leggevano con interesse solo due storie su 5 e quindi, sempre più persone hanno iniziato a lamentarsi, le vendite sono calate anche grazie alla concorrenza: più serie da leggere, meno soldi a disposizione e diversi tagli per scegliere cosa seguire e cosa no e alla fine, le riviste contenitore come il Kappa Magazine hanno capitolato.

A mio parere personale, è un peccato. Per me avere in un’unica soluzione: news, contenuti, posta e, soprattutto, più storie, non dispiaceva, anzi… ma il progresso va avanti con le sue regressione e i suoi tagli e così titoli come Express (diventato anche lui monografico), Kappa Magazine, Yatta!, Man-ga e Shogun, si sono trasformate o, semplicemente evolute.

Che fine hanno fatto i vari manga al loro interno?

Beh, molti di loro sono stati ristampati dal capitolo 1 in volumetti monografici mentre, altre serie, sono semplicemente scomparse insieme al nome della rivista o, peggio ancora, della casa editrice che nel tempo ha chiuso.

Titoli ora molto affermati come, a esempio, “One Piece“, “Magic knight Rayearth” (la versione anime s’intitolava “Una porta socchiusa ai confini del cielo“, potete leggere la mia recensione cliccando QUI), “Yu Yu hakusho” (Yu degli spettri in Italia), “Capitan Tsubasa” (Holly e Benji) o “Ghost in the shell“, sono arrivati in Italia grazie a questo genere di riviste, ma anche altre piccole chicche che magari sono meno conosciute, ma che rimangono degne di nota come “Oh, mia Dea!“, “Kenshin – samurai vagabondo“, “Rookies” di Masanori Morita (recensione, QUI), “Shin angyo onshi” (di cui ho già parlato in questo articolo -> CLICCA) e qui mi fermo!

Sicuramente in molti hanno sottovalutato il potenziale delle riviste contenitore, ma è anche vero che serie troppo lunghe come appunto One Piece (un esempio su tutte), se lette al ritmo di un capitolo o due al mese, ci avremo messo anni per leggere un tankobon (volumetto monografico in giapponese)! x°D

Sailor Moon n.11aprile 1996

Tuttavia, rimango legata a questo formato da una profonda nostalgia. I pomeriggio passati a leggere e sognare fantastiche avventure, sono un dolce ricordo per me, un genere di emozione che poi, nel tempo e con una richiesta di mercato sempre più ampia, ha un po’ perso di originalità. Questo non significa che non amo più il mondo dei manga, ma semplicemente che l’editoria ha un po’ cavalcato l’onda e ha iniziato a pubblicare in Italia un po’ di tutto e anche tanto trash su cui prima non puntava nessuno.

Ma le mie nozze d’argento col mondo dei manga non è determinato soltanto dalla rivista Kappa Magazine. Quel mese, acquistai in edicola anche un altro manga, un monografico di cui, ovviamente, ignoravo l’esistenza finché non sono stata letteralmente catturata dalla delicata bellezza della copertina e dai suoi colori, questa, la cover n. 11 della prima versione del manga di Sailor Moon.

Direte, ma è datato aprile e non luglio!
Ebbene, il destino o più semplicemente il mio edicolante poco sveglio, non aveva fatto il reso e aveva lasciato quel volumetto in vista tra i manga usciti e io l’ho visto e acquistato…è stato amore a prima vista! ❤

E voi?

Per ogni passione c’è stata una prima volta, la vostra qual è stata?

Big kiss.

Shio ❤


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L’Angolo del disegno

L'angolo del disegno Belial Shioren Fulla
Ciao a tutti e buon mercoledì pomeriggio! Come state? Io ho ancora qualche dolorino muscolare al collo per via dell’incidente della settimana scorsa, ma confido in una guarigione definitiva per il weekend 🙂

1 Tema = 3 Disegni

Cosa vi ricorda? Che è il momento di presentarvi il tema dell’Angolo del disegno di questa settimana che stavolta è stato scelto proprio dalla sottoscritta ed il tema è: “Mascotte Majokko” ossia quei pucciosissimi animaletti/folletti che di solito affiancano le bambine “magiche” nelle serie di cartoni animati giapponesi.
Ad esempio: Posi e Nega di Yu da Creamy oppure Lo scoiattolo volante (di cui ora mi sfugge il nome) di May in Magical Emi, chiaro no?
Bene la prima creaturina che mi è venuta in mente è stata Mokona dalla serie Magic knight Rayearth conosciuta in Italia col titolo “Una porta socchiusa ai confini del sole” e, con questo pensiero nella mente, ho deciso di omaggiare il quartetto mangaka più famoso del mondo le CLAMP e di raffigurare solo personaggi loro.
Chi li riconosce tutti? 😉

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Ora, come sempre non vi resta che andare a vedere cos’hanno disegnato Fulla e Alessia ❤

Buona serata e alla prossima.

Shio ❤

Tag: 10/30 manga (prima parte)

Con diversi giorni di ritardo, rispondo a questo tag che non vedevo l’ora di fare visto che riguarda una cosa che amo: i manga!! ❤

Come funziona?

Semplice, il tag è diviso in 3 parti da 10 tappe, si perché l’intento è quello di dare un manga al giorno e da qui il nome del TAG: “I 30 giorni di manga”.

Questa cosa fu fatta diversi anni fa anche su fb, ma all’epoca non partecipai, quindi le mie risposte saranno in base ai miei attuali gusti. Pronti per un nuovo viaggio?

Si parte!!!

GIORNO 1: Il tuo manga/anime Shonen preferito

 

Non so in qutestoanti storceranno il naso, avendo scelto una serie che non è la classica serie shonen, quella che forse tutti si aspetterebbe di vedere tipo un “Naruto” o un “One piece” o un “Dragon Ball”, ma è quello che il mio cuore da lettrice di
manga accanita grida con forza, ossia: “Tiger & Bunny”!!

Una serie che non è solo bella come manga, simpatica, tosta e divertente quanto basta, ma anche come anime è superbo, da vedere ed amare

 

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