Soft Metal Vampire di Hiroki Endo

E si ritorna a parlare di manga e nello specifico di questa serie frizzante e graficamente d’impatto, disegnata dal bravissimo sensei Hiroki Endo e pubblicata da Planet Manga.

La trama…
più o meno (<.<): In un mondo ormai invaso da potenti creature affamate di sangue. Mika, una ragazza di sedici anni viene trascinata nella lunga lotta tra dhampir, purosangue e lupi mannari per un fantasy Horror dalle sfumature fantascientifiche che uniscono la dinamicità e la fluidità dei disegni a una storia originale e per alcuni versi divertente anche grazie alla presenza di Alan un dhampir che salverà Mika dall’attacco che distruggerà parzialmente la sua scuola e che darà ufficialmente il via a questa avventura.

Cosa ne penso?

Beh, non è la prima opera che leggo del sensei Endo, ormai da anni faccio il filo a Eden che in molti classificano come il suo capolavoro, ma ho una certa riluttanza con la fantascienza e questo non mi ha mai dato l’input definitivo per lanciarmi. Ma non è di Eden che si parla, ma di Soft Metal Vampire!

Allora, ci troviamo davanti la storia classica storia trita e ritrita del prescelto e fin qui, ci siamo. Cliché simili sono presenti ovunque: film, libri, serie tv, manga, anime… insomma, ovunque ti giri e a prescindere da cosa tu prediligi, sicuramente almeno una volta nella vita ti sarai imbattuto in qualche “prescelto” in grado di cambiare il mondo, salvarlo, distruggerlo ecc ecc… Tuttavia, nonostante questo incipit molto comune, le parti esilaranti con Alan, mi hanno subito fatta sorridere facendomi entrare in sintonia con i personaggi.

Una particolarità di questa storia che è poi quella che più mi ha messa in difficoltà, sono gli elementi. E non parlo dei classici fuoco, terra, aria, vento, no… magari!!
Si parla di chimica, di formule legate alla formazione dell’argento, del piombo, degli idrocarburi e via dicendo. E questo a mio avviso, se da un lato dona un senso di originalità alla storia, dall’altra lo appesantisce. Sinceramente quando iniziavano gli spiegoni del come erano riusciti a deformare l’asfalto o far trasformare l’acqua di proiettili (esempi a caso), saltavo il balloon, perché tanto il mio cervello si rifiutava di capire.

Sicuramente è solo un mio problema e a molti questa cosa apparirà come la trovata dell’anno e sono felice se fosse così, ma a me questi elementi mi mandano un po’ in confusione. Quando decido di leggere qualcosa in generale e un manga nello specifico, voglio qualcosa di leggero, che mi liberi la mente e mi faccia sognare e questi momenti “chimici” mi fanno precipitare al suolo con ancora il paracadute chiuso.

Non mi resta che sperare sia solo perché era il primo volume e una infarinatura era d’obbligo se il lettore doveva capire e che nei prossimo, queste situazioni, vengano alleggerite, ma ho i miei seri dubbi in merito. Tuttavia ribadisco che questo è un mio problema personale, che la storia è carina, i disegni accattivanti e che sicuramente merita di essere letto.

La serie è composta solo da 6 volumetti di poco meno di 200 pagine al costo di € 7 (prezzo di copertina).

Sangue, adrenalina, chimica e azione sono alcuni degli elementi che contraddistinguono questa storia che non faticherà anche a farvi scappare una risata. Consigliato agli amanti del genere, un po’ meno, ai facilmente impressionabili. 😉

Buona Lettura! ♥

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Katsuhiro Ōtomo

Buongiorno, dopo tanto, si torna a parlare di mangaka!
Tuttavia, Katsuhiro Ōtomo non è solo un mangaka, lui è taaaaaaaaaaaanta roba: sceneggiatore, regista e fumettista.

Chi di voi lo conosce?

Vedo tanti bei punti interrogativi sulle vostre belle testoline, ma se vi dico “AKIRA“?

Ancora nulla? Ops!

Scherzi a parte, lui è il “papà” di Akira uno dei film più chiacchierati, amati e odiati dell’animazione giapponese. E’ stato il primo ad arrivare in Italia e ha conquistato intere generazioni meritandosi il titolo di cult movie nel settore.

Andiamo per gradi… Katsuhiro Ōtomo è nato a Hasama (attualmente Tome nella prefettura di Miyagi) il 14 aprile 1954. Finite le scuole, si trasferisce a Tokyo in cerca di un lavoro come disegnatore e sceneggiatore e, nel 1973, ottiene il suo primo impiego. Tra il 73 e i primi anni 80 pubblicherà diverse raccolte di strisce brevi e alcune parodie delle storie occidentali più importanti come ad esempio “Hansel e Gretel” dei fratelli Grimm, Robinson Crusoe e Biancaneve e tanti altri.
Nel 1982 inizia a prendere vita uno dei suoi successi maggiori: Akira e, sempre in quegli anni, lavora anche come character design, sceneggiatore e disegnatore, tuttavia, come già detto, la consacrazione del sensei arriva con la realizzazione del film Akira, il primo film d’animazione giapponese nel suo genere ad approdare in occidente, conquistandolo.
Tra gli altri suoi successi, troviamo Steamboy, secondo lungometraggio del maestro e la sua partecipazione, nel 2006, alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con un live action basato su un manga bellissimo di cui magari un giorno vi parlerò: Mushishi di Yuki Urushibara.

EDITORIA, I MANGA ARRIVATI IN ITALIA:

“Memorie” – Volume Unico – Star Comics

“Sogni di bambini” -Volume Unico- Comic Art

“Akira”
Di questo manga ne esistono diverse versione, la più recente è composta da 6 volumoni – Planet Manga

“The legend of mother Sarah” – (storia di Katsuhiro Ōtomo, disegni di Takumi Nagayasu) – 6 volumi – Planet Manga

“World Apartment Horror” – (storia di Katsuhiro Ōtomo e Keiko Nobumono, disegni Satoshi Kon e Keiko Nobumono) – Volume Unico – Star Comics

“Steamboy” – (storia di Katsuhiro Ōtomo, disegni di Yu Kinutani) – 2 volumi – Star comics

“ZeD” – (storia di Katsuhiro Ōtomo, disegni di Tai Okada) – Volume Unico – Star Comics

IMPRESSIONI PERSONALI:

Credo che ogni appassionato degno di questo nome abbia almeno una volta letto o visto qualcosa nato dalla mente del sensei Ōtomo. Io personalmente l’ho conosciuto come autore grazie al manga ZeD che anni fa era stato pubblicato su Kappa Magazine (Star comics) e poi, ho visto e rivisto decine di volte Akira, finché non uscì il manga nel lontano 2007, sempre edito da Planet manga. In giro, dovrebbe esistere anche una vecchissima versione del 1990 della Glenat.
Akira è, per mio gusto personale, un manga che leggi solo una volta… non ho mai avuto il desiderio di riprendere in mano quella serie, cosa che ho fatto con tante altre e non per un qualche motivo particolare, leggere almeno una volta il manga dopo aver visto il film, ti permette di comprendere meglio alcune dinamica presenti nel lungometraggio, tutto qui… Un po’ come quando vedere un film tratto da un libro: si completano a vicenda.

La prima cosa che pensai, quando vidi per la prima volta le tavole di un manga disegnate da lui, fu: “wow!”. Non eccelle con le figure fisiche, gli esseri umani disegnati da lui sembrano un po’ tutti uguali, ma gli scenari… quelli sono dei veri capolavori! Il suo tratto, pulito e particolareggiato e una vera goduria per la vista e penso che, almeno una delle sue opere, meriti di diritto un posto nella libreria di ogni appassionato!
Altre cose disegnate di pugno dal maestro, non ne ho lette, ma ho visto e letto storia la cui sceneggiatura era sua, ma poi i disegni erano stati affidati ad altri, come Steamboy o The legend of mother Sarah.

Consiglio questo autore a chi ama le storie post apocalittiche e agli appassionati di fantascienza.

Il mondo di Katsuhiro Ōtomo, è un mondo che merita di essere scoperto e gustato lentamente, come un buon libro o un ottimo film. Alcune sue storia sono più intrise di magia, altre di azione, altre ancora di sangue e violenza… ma rimane uno dei migliori registi/autori del settore, ancora in vita e che merita di essere scoperto e riscoperto.

GALLERIA IMMAGINI:

Passengers di Morten Tyldum

Ciao ragazzi, come state?
Non mi sembra vero che quest’anno, seppur a fatica, sto lo stesso riuscendo ad aggiornare il blog senza svenimenti vari per il caldo; forte!!
Ma non sfidiamo la sorte perdendoci in chiacchiere frivole e passiamo al tema di oggi: film e, nello specifico, una pellicola che per anni sono stata riluttante a vedere ma che poi, sono capitolata sotto consiglio di mio nipote e mio fratello: “Passengers” di  Morten Tyldum su sceneggiatura di Jon Spaihts.

La trama:
Siamo in un futuro lontano. L’umanità ormai viaggia nello spazio alla ricerca di nuovi mondi da colonizzare o usare come “punto da cui ripartire per cominciare una nuova vita“. Ma i viaggi nello spazio non si compiono in poche ore, ma in anni e così, per poter raggiungere la colonia Homestead II, un gruppo di 5000 persone, s’imbarca sulla Avalon in uno stato di sonno criogenico che permetterà loro e all’intero equipaggio, di raggiungere il nuovo pianeta senza invecchiare di un giorno.

Durante l’attraversata, però, qualcosa va storto: un campo di meteoriti danneggia l’astronave provocando il risveglio anticipato di 90 anni di Jim Preston.

Disperato, Jim cerca di ritornare nella sua capsula, ma non sembra esserci un modo per riprendere lo stato di sonno e inizia a vagare nell’astronave alla ricerca di altre passeggeri ma, a parte i robot addetti all’assistenza e ad Arthur, un barman androide che in un primo istante scambia per un essere umano, non sembra esserci nessun altro. Essendo Jim un tecnico meccanico, comprende da subito la gravità della situazione e del fatto che è destinato a morire di vecchiaia da solo in un’immensa nave spaziale e, come unica compagnia e fonte di dialogo, Arthur. Per un anno, sopravvive cercando nei vari svaghi a disposizione della struttura un modo per non pensare alla situazione drammatica in cui versa, ma presto, la solitudine prende il sopravvento portandolo a un passo dal suicidio ed è proprio lì, mentre è più determinato che mai a porre fine a quella vita isolata e vuota esistenza, che nota un altro passeggero profondamente addormentato nella sua capsula: Aurora ed è subito amore.

Jim è solo e disperato e, inizia a sentirsi ossessionato dalla giovane giornalista che dorme nella sala comune con gli altri passeggeri, finché…
Che cosa combinerà Jim?
Scopritelo guardando questo film, non ve ne pentirete! 😉

Impressioni personali:

Inizio col dire che non sono un’amante della fantascienza. Fin da piccola, mi è stata un po’ imposta perché avendo tre fratelli più grandi di me, questi mi hanno fatto far overdose di Star Wars, Star Trek e simili… e, difatti, ora come ora, non guardo quelle saghe neanche sotto tortura. Mi rendo conto di sbagliare, perché sono tutti ottimi prodotti, ma non mi attirano, esattamente come non lo facevano quando ero più piccola. Tuttavia a Passengers ho voluto dare una possibilità. Mi era stato consigliato in modo martellante da mio nipote che, solitamente, è molto selettivo e, dopo mesi d’insistenza, ho capitolato.
Che dire del film?

Molto bello, con una storia che, seppur può sembrare scontata e in parte strizzar l’occhio alle più banali storie d’amore, tengono comunque lo spettatore incollato allo schermo. Non ci sono grandi colpi di scena, è tutto molto prevedibile e scontato eppure piacevole!
Pensare alla storia di Jim e Aurora, mi fa un po’ venir in mente una versione fantascientifica di “Robison Crusoe” o “Laguna blu” o qualsiasi altra pellicola dove una coppia vive in solitaria la loro storia in un mondo tutto loro in cui sono liberi di fare qualsiasi cosa eppure, al tempo stesso, prigionieri di quel mondo su misura per loro.
Il cast poi, è fenomenale!
Pensate che è composto da solo 4 attori:
Jennifer Lawrence (Hunger games, Joy e X-Men) nei panni di Aurora.
Chris Pratt (Jurassic World, Avengers: Endgame e Guardiani delle galassie) è Jim Preston.
Michael Sheen (The Queen, Il duello: Frost/Nixon e Midnight in Paris) interpreta l’androide Arthur.
Laurence Fishburne (Matrix, 21 e Othello) il buon Gus Mancuso.
Ah, c’è anche un cammeo di mezzo secondo di Andy García che impersona il capitano Norris.

Concludendo è un film molto interessante che penso possa mettere d’accordo sia gli amanti della fantascienza per via dell’ambientazioni (l’astronave Avalon, è spettacolare), sia quelli dei romance per i risvolti romantici della storia. Non mi sono fatta nessuna aspettativa sulla pellicola. Non ho letto recensioni o cercato immagini, mi sono semplicemente gustata il film per quello che era, assaporandolo scena dopo scena e credo sia stata la cosa migliore.
Se cercate una storia d’amore, un dramma e un fantascienza soft senza alieni che distruggono il mondo o che usano armi al laser, questo film fa per voi!
A me non resta che darvi appuntamento alla prossima.

Buona visione.

Shio. ❤

Split

il mondo di shioren Con l’estate ho potuto approfittarne per guardare qualcosina tra una sincope e l’altra dovute al caldo e alla mia pressione bassa xD (no, tranquilli, non sono davvero svenuta, ma vi assicuro che ci sono andata vicina più e più volte), così, adesso posso parlarvi di un film che mi ha davvero sconvolta ( in senso buono) per la bravura del suo protagonista: “Split” di M. Night Shyamalan.
Cosa cosa? Il nome del regista vi è famigliare?
E avete ragione, se mi seguite da un po’, perché è lo stesso regista di “Lady in the water”, altro film di cui vi ho parlato diverso tempo fa e che potete comunque reperire cliccando ->QUI<-. Ma torniamo al titolo di oggi e, cioè, “Split”. Continua a leggere

Upside Down

Ciao a tutti e buona domenica.
Oggi vi racconto di questo film del 2012 che ho scoperto solo pochissimo tempo fa. E’ un fantascienza sentimentale con una bella dose di drammaticità. La storia è ambientata in un particolare sistema solare dove esistono due pianeti gemelli ambedue con la propria gravità che è in contrasto tra loro per cui, nel mondo di “Upside Down” si può salire giù e cadere su. Non è un concetto molto facile da spiegare, ma non appena vedrete l’inizio del film vi sarà tutto più chiaro. upside down
Il “mondo di sopra”, ricco e tecnologico, vive sfruttando il lavoro e le materie prime del “mondo di sotto” che, al contrario, è un pianeta povero e devastato da un grave incidente che è costata la vita a migliaia di abitanti. Considerato inferiore non solo per una questione di posizione astrale, agli abitanti del “pianeta di sotto” non è concesso nessun contatto non autorizzato con gli abitanti del “pianeta di sopra”, ma questo non impedirà ai due protagonisti di innamorarsi dopo un incontro occasionale avvenuto quando entrambi erano ancora bambini.
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Aeon

Ciao a tutti, in questi due giorni di “crisi interiore”, mi sono buttata i quello che più adoro e che mi ha sempre fatto stare bene: i fumetti/manga.
Sono riuscita poi, a terminare la lettura di questa storia scritta da una talentuosa autrice italiana che però devo ammettere mi ha delusa tantissimo. Di solito, se una manga/fumetto/film non mi piace, evito di recensirlo, ma visto il costo e il richiamo dettato dal fatto che sia una nostra connazionale, ci tengo a dire la mia affinché chi si trovi davanti al dubbio se comprarlo o meno, abbia un’idea molto chiara.
Il titolo in questione è “Aeon” di Angela Vianello.

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Zetman

In un mondo che a prima vista può sembrare il più normale possibile, una società tranquilla popolata da persone che tutti i giorni si alzano, lavorano, studiano e si amano…una società contemporanea che nasconde un mostruoso segreto che solo pochi conoscono: mostri, lotte, sangue, crudeltà questa è l’altra facciata della medaglia chiamata “Zetman” di Masakazu Katsura.

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#Numeri primi: Demokratia

il mondo di shioren
Il manga come, come tutti quelli del sensei Mase, si presenta bene, con un’ottima impaginazione, un tratto accattivante e smanioso di particolari, ma c’è ahimé una piccola nota dolente… Purtroppo essendo una tematica molto particolare, il manga parte molto lento e le spiegazioni agli utenti che potranno poi guidare l’androide attraverso ad un programma per votazione, risulta in parte noiosa, almeno secondo i miei gusti, ma questo non toglie nulla al ritmo incalzante che prende la storia dalla metà del volumetto in poi quando si inizia ad entrare nel vivo della storia e, di sicuro conoscendo il sensei Mase, non mancheranno i colpi di scena e le situazioni al limite dell’umana comprensione.

L’autore, mi piace particolarmente, quindi ho comunque deciso di sil mondo di shioreneguirlo, ma mi sembrava giusto far notare che comunque i primi capitoli del manga possono invogliare il lettore occasionale a cestinare il manga senza leggerlo fino infondo.

Il mio consiglio è quello di stringere i denti ed arrivare comunque alla fine dell’albo, se proprio non dovesse piacevi, almeno vi sarete comunque fatti un’idea della storia nell’insieme, uscendo dal labirinto dei termini fantascientifici e tecnici per i quali magari non siete portati.
Alla prossima recensione sprint!

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Shio ❤

Gantz

Ciao, come state? Spero bene. Io sto abbastanza bene e mentre scrivo questo pezzo sono comodamente seduta sul letto che fisso la mia immensa pila di manga ancora da leggere: Ci riuscirò mai a leggerli tutti? T.T ma bando alle ciance e partiamo col manga di cui vi vorrei parlare oggi, si tratta di un manga che normalmente non leggono le dolci fanciulle col cuore tenero come me u.u, ma la vostra Shio legge tutto ciò che le piace a priori se siano cose indirizzate ad un pubblico femminile o meno 😉 Ed allora pronti a partire! Lasciatevi proiettare dalla grande sfera nera (Gantz) nel mondo futuristico e violento di

Gantz di Hiroya Oku.

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