
Ciao amici, si ritorna a parlare di manga con una storia dolcissima sui legami di sangue e le difficoltà della vita.
I quattro fratelli Yuzuki di Shizuki Fujisawa narra la storia di Hayato, Mikoto, Makoto e Gakuto, quattro fratelli che resteranno presto orfani e saranno costretti a crescere da soli sotto la supervisione di Hayato, il maggiore e unico adulto in casa, difatti Mikoto, Makoto e Gakuto frequentano ancora la scuola: i primi due sono alle medie, l’ultimo frequenta la prima elementare.

Inutile dire che per il giovane Hayato non è facile crescere tre bambini praticamente da solo districandosi tra il lavoro fuori casa e le incombenze che qualsiasi casalinga ha all’interno delle quattro mura domestiche ma, nonostante le mille difficoltà, Hayato non si vuole arrendere, non vuole che separarsi da loro, e neanche quando gli viene proposto di mandare da un parente almeno Gakuto, il più piccino e di conseguenza più desideroso di attenzioni, ha accettato: loro sono una famiglia e sarebbero rimasti tali!!
Ma Hayato non è completamente solo, può contare sull’anziano vicino di casa e sua figlia, una poliziotta che cresce da sola i suoi due bambini: Uta, che ha l’età di Minato e Waka, coetaneo di Gaku.
E così tra difficoltà, momenti di dolcezza, rivalità e a volte incomprensioni, la vita di questi quattro orfani vi verrà narrata con delicata sapienza grazie anche a un tratto stilistico molto grazioso e delicato.
Edito in Italia da j.pop, attualmente in patria sono stati pubblicati 13 volumi e l’opera è ancora in corso, mentre nel nostro paese è da poco uscito il quinto.
Cosa ne penso?
Beh, come già detto su, per ora la storia è molto tenera, ma condita delle classiche situazioni agrodolci che possono esistere quando c’è di mezzo un rapporto tra fratelli: liti per sciocchezze, piccoli dissapori, gelosie, ma anche voglia di rendersi utile, o più semplicemente non essere inferiore e/o degno delle aspettative altrui.
E’ un manga delicato sia come storia che come disegni. La sensei Fujisawa è già nota al pubblico italiano, suoi sono difatti anche “Accanto a te“, edito da GP e “Hatsu Haru“, Star comics. Il suo tratto è molto morbido, delicato, contraddistinto da occhioni molto espressivi che personalmente ho trovato un po’ esagerati in Hatsu Haru, tuttavia, questo piccolo particolare si è molto ridimensionato ne “I quattro fratelli Yuzuki“, rendendo la mia lettura più piacevole e appagante.
Consigliato ♥