
Ciao a tutti!
So che non è proprio un film che guarderesti a Natale, ma lo sapete, no? Io ho le mie tempistiche e solitamente guardo qualcosa quando il clamore ormai è scemato e posso gustarmi la visione senza essere condizionata dal parere altrui.
In questo mese di dicembre ho deciso che, tolta la lotta perenne per pubblicare tutto nel modo più consueto e giusto possibile, mi sarei dedicata un po’ a me stessa, alle mie passioni e a ciò che mi va di fare.
Sabato sera non avevo progetti e mi è sembrata l’occasione buona per guardare il tanto acclamato House of Gucci, ma prima di lasciarmi andare alle mie impressioni (strettamente) personali, eccovi un accenno di trama e il trailer del film (attenzione, il trailer potrebbe contenere spoiler) che potete trovare su Amazon Prime, senza costi aggiuntivi.

Di cosa parla esattamente House of Gucci?
Siamo nella Milano da bere, quella degli anni 70/80, gli anni d’oro per una Milano in crescita. Qui incontriamo una giovane Patrizia di appena 22 anni che lavora come segretaria nell’azienda di autotrasporti del padre. Un lavoro tranquillo, ma che all’ambiziosa donna sta comunque stretto. Durante una festa, Patrizia incontra Maurizio Gucci, l’erede dell’omonimo marchio e inizia a corteggiarlo. I due s’innamorano al punto che, quando il padre di Maurizio gli intima di non sposare Patrizia o verrà diseredato, lui sceglie la donna, perdendo ogni diritto sul 50% della società del padre, ma a lui non importa, Maurizio sceglie l’amore al denaro, a quell’azienda a cui non sembra essere minimamente interessato visto che lui si sta laureando in giurisprudenza ma… a Patrizia? A lei quando davvero importa di Maurizio in quanto uomo e Maurizio “Gucci” l’erede di un impero dal patrimonio sconfinato?
Intrighi, cospirazioni, macchinazioni con una punta di follia, sono gli ingredienti principali di questo film che vorrei tanto fosse solo frutto di un brillante sceneggiatore di Hollywood, ma purtroppo non è così!
Ecco il trailer, ma ripeto, occhio agli spoiler, perché non lascia nulla all’immaginazione.
Cosa ne penso?

Mi sento di fare subito una premessa: io conosco i fatti di cronaca dietro questa storia, ma ignoro le macchinazioni avvenute all’interno di uno dei marchi più prestigiosi del mondo della moda e, se davvero quelli narrati nel film corrispondono a verità, ebbene il mio disprezzo (se così vogliamo definirlo) per la signora Gucci è totale.
La storia di Maurizio e Patrizia Gucci, così come viene descritta nel film, sembra la favola perfetta: una ragazza bella ma di ceto medio che incontra il suo principe azzurro pieno di soldi e vissero tutti felici e contenti. Perfetto, no? Ma a vedere questo film non è stato proprio così. Già guardando i vari programmi di cronaca dell’epoca mi ero chiesta se ci fosse mai stato vero amore da parte di Patrizia nei confronti di Maurizio o se aveva ragione Rodolfo Gucci quando diceva che lei era sono legata ai soldi della famiglia…. ma torniamo al film!

Per quel poco che sono le mie conoscenze a riguardo, il film è abbastanza fedele alla realtà, discostandosi solo quando si parla dei figli della coppia, perché in verità, Patrizia e Maurizio hanno avuto due figlie e non una come viene erroneamente detto nel film, ma penso sia stata una semplice licenza poetica, o narrativa, in questo caso.
Ignoro anche quanto di vero ci possa essere stato nelle cospirazioni ai danni dello zio Gucci, Aldo, interpretato da un grandioso Al Pacino e del figlio, Paolo, il cui interprete è un irriconoscibile e fantastico Jared Leto (guardare per credere 😉 ).

Il film è sicuramente bello, incalzante, degno di un thriller famigliare di buona qualità: direi che in questo il nome di Ridley Scott sia una garanzia. Gli interpreti, a parte i già sopracitati Pacino e Leto, sono azzeccatissimi: Adam Driver nei panni di Maurizio Gucci e Lady Gaga in quelli di Patrizia Reggiani e non dimentichiamoci Jeremy Irons in quelli di Rodolfo Gucci. Un cast stellare, un gruppo di talenti che riescono tutti a brillare senza prevaricare l’uno sull’altro, anche se, per il suo lato “bigotto”, ho apprezzato molto Lady Gaga che non avevo neanche riconosciuta. La prima cosa che ho pensato appena è entrata in scena è stata: “però, complimenti a chi ha selezionato il casting! Hanno trovato una donna molto bella ma al tempo stesso rozza, perfetta per il ruolo di Patrizia”, poi sono andata a controllare il nome su internet e… “Ops! Ho dato della rozza a Lady Gaga!!!” (chiedo scusa x°D)
Film grandioso, semplice nei suoi ritmi narrativi ma che non annoia minimamente. Nonostante sapessi perfettamente come sarebbe andata a finire (era il 1995 per cui lo ricordo bene), ho assaporato ogni attimo di questa pellicola che profumava di nostalgia, divisa tra Milano e New York. Uno spaccato di un’Italia ormai lontana, di una famiglia unita nei valori e devota al potere.
A volte mi capita di pensare a quanto pesante possa essere la controparte della fama. Questa famiglia poteva avere tutto, ma il prezzo che ognuno dei suoi componenti ha pagato alla fine, è spaventoso. Vedendo questo film, sento la proverbiale frase: “i soldi non fanno la felicità” sempre più vera. Ovvio, da squattrinata penso che comunque i soldi aiutano, ma non possono salvarti, soprattutto dall’avidità umana.
2 ore è 38 minuti e non sentirli: Assolutamente da vedere!