Ciao amici,
Oggi vi parlo di nuovo di numeri uno e lo faccio con uno shojo davvero adorabile: A sign of affection di Suu Morishita.
Cos’è uno shojo?
Al contrario degli Shonen, genere destinato a un pubblico adolescenziale maschile, lo Shojo è destinato principalmente a un pubblico adolescenziale femminile, ma ovviamente poi ognuno legge quello che gli piace a prescindere dal target. 😉
Ma torniamo al manga!

Definire A sigh of affection bello è poco. E’ dolce, con dei bei disegni, una storia carina e socialmente utile se vogliamo perché la protagonista, Yuki, è sorda dalla nascita.
Non è la prima volta, soprattutto negli ultimi anni, che anche i manga svolgono un ruolo di sensibilizzazione nei confronti di alcune persone che vivono delle condizioni particolari, basti pensare ad “A silent voice” di Yoshitoki Ōima (dove anche qui la protagonista era sordo muta e di cui vi ho parlato QUI) o “Josee – La Tigre e i pesci” di Seiko Tanabe e Nao Emoto (dove la protagonista è sulla carrozzina e di cui vi ho parlato QUI). Ma la lista è lunga: Perfect world di Rie Aruga, Real di Takeshi Inoue, La ragazza d’inverno di Hiroaki Samura, ecc ecc.
Trovo questa cosa molto carina e delicata al tempo stesso. Si da per scontato i manga siano un prodotto indirizzato principalmente ai più giovani e penso che di questo genere di argomenti non se ne parli mai abbastanza. (per i più giovani… in Italia per lo meno, perché in Asia i manga sono un prodotto per tutte le età). Ma come sempre mi sto dilungando!

A sign of affection è una storia adulta, i protagonisti sono degli universitari che si stanno affacciando alla vita in punta di piedi, con i loro sogni e le loro paure, ma eccovi la trama presa dal sito ufficiale della Star comics:
Un giorno, in un momento di difficoltà, una studentessa universitaria di nome Yuki viene aiutata da Itsuomi, un senpai che frequenta il suo stesso istituto. Il giovane la tratta con grande naturalezza e non si scompone minimamente quando capisce che la ragazza è sorda. Ben presto, Yuki scoprirà di provare qualcosa per quel ragazzo, grazie al quale ha cominciato a percepire la realtà in maniera del tutto nuova…
La storia è delicata, dolce, Yuki è adorabile e Itsuomi è un bel tipo! I disegni, come potete vedere, sono molto carini, adatti al genere di storia che si prestano a narrare e qualcosa mi dice che sarà una bella storia con tanti piccoli cliché, ma piena di dolcezza e amore.

In patria la serie è arrivata a 6 tankobon ed è ancora in prosecuzione, mentre qui in Italia è appena uscito il primo volume edito da Star comics, anche in versione con gadget.
Se vi piace il genere, se adorate le storie romance, se volete una storia che non sia il classico manga liceale, provate a darci un’occhiata e poi mi direte.
A sign of affection è disponibile ovunque: fumetterie, librerie e store online, non avete che l’imbarazzo della scelta! ♥
Alla prossima.
Shio.
L’unico manga che posso dire di conoscere bene è Death Note e confesso che sono un po’ una patita. Per il resto non ho avuto l’opportunità di appassionarmi ad altri, anche perché ho un’età e forse proprio per motivi anagrafici non ho avuto modo di entrare davvero in questo mondo; ma lo trovo comunque interessante e capisco perché ci si possa appassionare. Un modo di raccontare storie diverso da ciò che viene proposto in Italia, ma che molti italiani seguono con fervore e attenzione. Ci sarà un motivo!! Ti seguirò per capire e per conoscere. Grazie.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie per il tuo commento e benvenuta nel mio mondo. ❤️
Death note è geniale, fantastico, per cui direi che hai iniziato dal top! 😉
Per il discorso età, ti rispondo con una frase fatta: i manga non hanno età! Per carità, esattamente come ogni arte d’intrattenimento, anche loro sono suddivisi per genere e fascia di pubblico a cui sono destinati. Io leggo manga da 26 anni e ancora qualcuno riesce ad emozionarmi.
Spero ti troverai bene nel mio blog, buona permanenza. ❤️
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sono convinta che mi troverò bene… grazie. 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
❤️
"Mi piace""Mi piace"