Complicated Love: nuova recensione!

Ciao a tutti amici miei,
come state?
Spero tutto bene. 🙂

Ieri è stata una giornata emozionante per me (a parte un dito quasi rotto grazie a una simpatica porta antipanico a lavoro, ma meglio sorvolare <.< ).

Dicevo…

Ieri è stata una giornata emozionante e temo che il blogger in questione che ha reso migliore la mia giornata, orami mi odierà per tutte le volte che l’ho ringraziato. (hahahaha)

Ma, sinceramente, dopo una recensione da parte di una persona da cui si evinceva non aver capito nulla dei miei personaggi e di quello che volevo trasmettere che mi aveva fatto mettere in dubbio tutto, portandomi a chiedere se magari non fossi stata io ad aver dato un messaggio sbagliato e, lo ammetto, in quel caso ho dovuto focalizzarmi su coloro che avevano compreso i miei personaggi per non chiudermi in una grotta per riflettere sulla vita e, un’altra blogger di IG che ha fatto una presentazione sui miei due libri prendendone in giro uno per la sua grandezza, “L’Altra Me” il cui cartaceo è davvero grosso e sbagliando completamente la trama di “Complicated Love” in modo imbarazzante dicendo che Edward era un ragazzo nato in una famiglia ricca che era fuggito di casa col suo migliore amico…

Ora, questa è la sinossi riportata su Amazon e sul retro del cartaceo:

Nato in una famiglia troppo impegnata a gestire il lutto che li ha colpiti, Edward è costretto a crescere da solo nell’indifferenza più totale. Questo fa scattare in lui un forte desiderio di lasciare quanto prima il tetto famigliare per trasferirsi a New York, dove vive il suo migliore amico Mark, per cui prova da sempre una grande attrazione. Lui è l’unico in grado di domarlo. Sa come prenderlo e, soprattutto, riesce a soddisfare la sua sete di affetto e attenzioni.
La sera del suo diciannovesimo compleanno, sotto insistenza di Mark, Edward entra per la prima volta in un locale gay dove s’innamorerà a prima vista di Adam, un giovane barman che lavora lì. Ma l’amore è complicato, si sa, e quello tra due uomini, può esserlo ancora di più quando il destino, i rimorsi e i drammi legati a un lontano passato, ci mettono lo zampino.
Edward dovrà fare i conti con la sua curiosità, che pagherà a caro prezzo. Il suo immenso desiderio di rendersi utile, gli si ritorcerà contro ritrovandosi, suo malgrado, coinvolto in avvenimenti di un passato lontano ma che condizioneranno il suo presente, sconvolgendolo.

Ecco, diciamo che con queste due piccole disavventure, anche se la blogger di IG deve ancora leggere i romanzi e sicuramente ha tutto il tempo per recuperare la gaffe, almeno quella sulla trama, mai e poi mai, mi aspettato un raggio di luce su questo disastroso panorama che da qualche giorno era il mio cuore segnato dai dubbi, ma poi è arrivata la nuova, emozionante recensione di Enchanted Night del blog L’Acchiappasogni che, non solo ha letto e recensito il mio secondo romanzo, ma l’ha fatto con una particolare attenzione per i dettagli usando citazioni e piccole riflessioni personali sull’opera a i suoi personaggi che hanno reso il suo testo ancora più fresco, completo, entusiasmante, e vi assicuro che per me che so cosa volevo trasmettere, vedere qualcuno che sembra averti letto dentro…
beh, non puoi non emozionarti.

Ok, ora basta, mi sono dilungata davvero troppo ed è giusto cedere la parola al protagonista di questo post: Enchanted Night e alla sua recensione per cui non smetterò mai di ringraziare. (ma tranquilli, continuerò a farlo nel mio cuoricino, prometto di non stressare più l’autore di questo bel pezzo 😉 ❤ )

Potrete trovare la recensione cliccando -> “QUI” <- .

Buona lettura. ❤

Shio.

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Sono anormale?

Ciao a tutti, come state? Spero tutto bene.

Io sono un po’ confusa da questa settimana di giorno di lavoro alterni e sono un po’ sconnessa dal mondo…ed è proprio di lui che vorrei parlarvi oggi: vi capita mai di trovarvi in disaccordo su quello che piace alla massa?

Ok, io parto già da una base di nicchia perché amo molte cose che il resto del mondo ignora o deride, ma quando mi imbatto in veri e propri fenomeni globali che, su di me, non hanno nessun effetto se non un “boh”, ecco che inizio a mettermi in discussione.

Sono io che non capisco l’ironia/bellezza di quella determinata vignetta, video, testo? O sono loro? Per carità, i gusti non si discutono e sono prettamente personali, ma qui parlo più di dati statistici: io vs. Il resto del mondo! 😂

Spesso su facebook mi imbatto in tavole di alcuni fenomeni italiani del fumetto (evito di fare nomi perché non voglio offendere nessuno): guardo le reazioni e vedo risate a crepapelle, condivisione e io… 😑 “mmm, boh!”.

Adesso c’è il fenomeno di un giovane che fa video ironici sul web (e, di nuovo, evito di dire il nome). È seguito a livello mondiale, cioè, il mondo intero ride guardando i suoi video… Mi è apparsa la pubblicità del suo account Instagram e, da brava scimmietta curiosa, la vostra Shio è andata a curiosare tra questi video che fanno sbellicare il mondo intero:

Primo video, io: 😑 “mah…”.

Secondo video, io: 😑 “boh…”.

Terzo video, io: 😑 “ok, ho qualcosa che non va!”.

Inutile dire che non sono diventata una sua follower esattamente come non lo sono di quegli artisti di cui vi ho parlato su ma, ora penso davvero di essere arida dentro o, forse, ho solo degli alti standard di comicità e non mi accontento facilmente?

Non so, tutti questi fenomeni mediatici mi confondono…

E a voi?

Capita mai di non apprezzare ciò che gli altri amano?

Kiss kiss.

Shio. ❤️

Citazione speciale

Quando tutto il mondo ti volta le spalle…
(da Il re leone)
Sparati 3 macarons e un caffè e tutto torna a sorriderti!

Sì, sono sclerata!
La giornata è stata lunga e pesante, le notizie ancora più pesanti e avevo bisogno di una piccola coccola per affrontare il viaggio del ritorno.
All’inizio avevo puntato per un gelato, anche perché a Milano faceva davvero tantissimo caldo oggi, poi il mio sguardo si è posato sui macarons ed è stato come per Ulisse col canto delle sirene: irresistibile!

Amo i macarons e avendoli assaggiati a Parigi, ogni volta che posso, faccio da critico culinario bocciando o lodando le versioni italiane e devo ammettere che questi che ho mangiato al McCafé erano molto soddisfacenti, non quello al cioccolato ma, i due al pistacchio, avevano la giusta fragranza e compostezza: promossi!

Come diceva il grande Freddie: The show must go on!!
E allora ANDIAMO, cavolo!!! (ò_ò)/

In viaggio…

Oggi, dopo tre anni di attesa, andrò (anzi sto andando visto che attualmente sono ancora in viaggio) a Milano per consultarmi con una delle equipe più importanti nel settore “malattie della retina”… Personalmente non so cosa aspettarmi, visto che per la mia versione della malattia non esiste ancora una cura e questo mi interroga su un quesito fondamentale: “perché ho accettato di intraprendere un viaggio in solitaria in una città che non conosco, in un ospedale che non conosco, con medici che non sanno nulla della mia storia e della mia malattia?”.

Forse la speranza di sentire un parere diverso da un viso afflitto, una scrollata di testa e un “mi dispiace” detto col groppo dal mio oculista?

Non so….

Probabilmente sentirò la solita storia…

Probabilmente non cambierà nulla…

Ma almeno, ci avrò provato.

Buona giornata a tutti. ❤️

Shio.

Piccola segnalazione “filmosa” #2

Ciao a tutti!

Eccomi con un nuovo consiglio”filmoso” stavolta tutto di parte, dato che ha a che fare col mio idolo: Michael Sheen. 🥰

Volete vedere uno Sheen come non l’avete mai visto?

Domani sera alle 21:10 su Paramount network andrà in onda “Law of attraction – matrimonio in appello” con Julianne Moore, Pierce Brosnan e, ovviamente, Michael Sheen! ❤️

Guardare, per credere! 👇

Bugie, gentilezza e amicizia

Ciao a tutti amici miei, come state?
Io in versione stregone che attende i temporali danzando al chiaro di Luna! x°D
Sì, direi che sono già in modalità: “odio l’estate”, peccato che, in verità lei non è ancora arrivata ufficialmente, ma va bene così, non era di questo che volevo parlarvi ma delle “bugie“.

Esistono diversi tipi di bugie:
-quelle insite a ferire il prossimo, anche se prive di fondamento.
-quelle dette anche bianche, e quindi usate a fin di bene.
-quelle che amo di più: quelle che mangi a Carnevale dette anche chiacchiere, ma non parlo di loro in questo post, purtroppo. xD

Ora…sono abbastanza anziana da comprendere quando a volte si possa dire una bugia in buona fede, ma per quanto una persona possa essere mossa da buone intenzioni, per quanto uno possa dire una bugia per non arrecare dolore al prossimo, è sempre una bugia e, come tale, prima o poi verrà alla luce.

In molti fanno l’errore di confondere la bugia con la gentilezza, esempio: siamo amici, per cui non ti dirò mai che il tuo taglio di capelli è orribile, o la gonna che indossi ti sta male, mento, dico una bugia bianca affinché tu non ti offenda, e dichiaro che stai meravigliosamente bene…SBAGLIATO!

Un’amicizia che si basa su questo concetto: non ti ferisco, perciò ti mento, non è amicizia!

Non si è amici a convenienza o solo perché ti aspetti che l’altra persona dica sempre quello che ti fa piacere o che vuoi sentire.

Amicizia è dirsi le cose in faccia, nel bene o nel male… col giusto tatto, ovviamente. Andare da una persona a cui vuoi bene e dirle: “Anna, cos’hai fatto alla faccia, quel trucco ti sta da schifo!“, non è proprio carinissimo, ma magari fargli notare che con determinati colori in viso, assomigli più a un clown che a un panda, quello sì.

Per tutto ci vuole la giusta sensibilità e tatto, perché dire la verità, non implica offendere il prossimo, si può dire quello che si pensa, senza per forza essere scurrili, offensivi o volgari.

In questo ultimo anno sono stata spesso vittima di queste bugie cosiddette bianche.
Mi sono arrabbiata tantissimo perché io ho un altro concetto di amicizia e chi mi ha frequentata un po’ di più nel privato lo sa. Se una cosa non mi piace, lo dico. Posso indorare la pillola, perché essere onesti non significa necessariamente essere spietati, ma sinceri, aiutare attraverso le proprie parole l’altra persona che non si accorge di un qualcosa (se si tratta di un trucco sbagliato, di un vestito che sta male, ecc…ecc..), fermo e restando che se all’interessato piace esattamente così com’è: un passo indietro e rispetto anche per questa scelta personale.
Ma dire a prescindere: è tutto perfetto, non aiuta il tuo amico se non a infognarsi ancora di più.

Ovviamente poi, dipende sempre da contesto e contesto. A volte non si può fare a meno di “mentire“, soprattutto se si ha dall’altra parte un carattere irascibile o permaloso che ti induce a prendere tutto un po’ con le pinze, ma dire una falsa verità che porta solo all’illusione del prossimo, trovo sia sbagliatissimo e, nel momento in cui il destinatario della menzogna se ne accorge, anche molto deludente. Perché non sempre la persona si rende conto di sbagliare e parte del presupposto che “se sbaglia, il suo amico glielo direbbe“, ma se davanti si trova una persona che gli mente o che occulta permettendogli ancora di sbagliare, diventa un cane che si morde la coda per poi scoprire essere amarissima.

Uso erroneamente il termine sbagliare, ma non sempre chi subisce una menzogna bianca, sta sbagliando, anche perché chi sbaglia davvero è chi la dice.

Io ho sempre cercato di essere onesta.

In passato ho espresso la mia opinione privatamente a chi mi ha chiesto consigli o recensioni ad esempio e tra i mie pochi lettori, c’è chi può confermarlo.

A volte occulto?

Sì.

Se non ho sufficiente confidenza o non mi sento in un terreno comodo, preferisco non dire e lo ammetto, in quel caso sbaglio anch’io, ma non lodo neanche: non dico “stai benissimo così“, piuttosto non mi esprimo e, a una richiesta diretta, risposto “per me non dovresti, ma se piace a te, allora va bene“.

Questo fa di me una cattiva amica?

Forse.

Ma questo non lo faccio con le persone che reputo davvero mie “amiche“, ma con le “conoscenze” e, credetemi, la cosa cambia. In tanti anni di social, mi sono sempre illusa di aver trovato delle vere amicizie, persone con cui mi scrivevo per ore e ore in chat, con cui condividevo sogni, progetti, segreti e speranze e che sono spariti dalla mia vita con la stessa velocità con cui erano apparsi.

Ho imparato a mie spese che chi ti scrive “ti voglio bene” in chat, non sempre lo pensa sul serio e questo mi ha indotto a tracciare una linea immaginaria dove collocare le persone tra: amici, conoscenti e, per ultimo, ancora non lo so. Perché questo genere di cose ti cambia e ti porta a comportamenti necessari a proteggere il tuo cuore dalle continue delusioni.

Mi ha fatto male questo genere di rivelazione?

Sì, da paura!

Ma mi ha insegnato a non considerare “amici” le persone con tanta leggerezza e ora, quando mi rendo conto che qualcuno mi sta mentendo, anche solo con una bugia bianca detta a fin di bene, mi allontano e bollo la persona in questione a vita, perché non potrò mai sapere se sarà mai sincera con me o se lo è stata mai.
Una volta cercavo le persone in chat, ora non lo faccio più: mi vuoi? Hai bisogno di me? Sai dove trovarmi.

Le esperienze ti cambiano la vita…

Ho ancora tante ferite aperte a causa di bugie, di cose dette e non dette e ci sto ancora fisicamente male quando ripenso a persone con cui ho condiviso i miei segreti più importanti, con cui ho trascorso fisicamente delle giornate insieme, con cui ho riso e scherzato, mangiato e dormito e poi?

Buff! Tutto svanito: l’affetto, l’amicizia, tutto… ed è arrivato solo il freddo e il vuoto.

Tutto questo è per dire una cosa fondamentale:
Non confondente le bugie con le amicizie, non confondete la gentilezza con le bugie.
Se una persona ti è davvero amica, capirà che dietro la verità più cruda, c’è il desiderio di proteggerti, certo, magari sul momento ci resterà male e si sentirà offesa, ma se c’è un vero rapporto d’amicizia reciproco, si troverà il modo…un punto d’incontro.

Io ci ho creduto con alcune persone e ne sono rimasta scottata, anzi, sembravo più Giovanna D’Arco e, credetemi, la delusione che nasce dall’apprendere quanto poco amico, l’altra persona ti ritiene, è davvero tanta.
Dico sempre: la sincerità prima di tutto, almeno dov’è possibile e lo dico perché avendo assaggiato e toccato l’amarezza di stare dall’altra parte della barricata. Non voglio dare agli altri il mio stesso dolore, ma poi mi chiedo: e se stessi di nuovo sbagliando? E se dall’altra parte non ci sarebbe affatto dispiacere, perché sostanzialmente non mi reputano una loro amica e di conseguenza, non gliene frega poi granché di quello che dico?

Penserete: oddio, Shio è in piena crisi mistica! xD

No, sono gli strascichi delle varie delusioni che ti portano a mettere in dubbio tutto, te stesso per primo.

Pensateci…

Vi abbraccio.

Shio.

Pensieri da scrittore #7

Leggere è vivere la vita di qualcun’altro. Essere spettatori silenziosi e attenti nell’assistere, passo dopo passo, l’avventura che viene narrata. Come in bilico su un’altalena fatta di emozioni, sospesa su un mondo tutto da scoprire, immergendoci in un’esistenza fatta di amore, odio, passione. Ridiamo e ci arrabbiamo, ma non puoi smettere, perché leggere è vita, scoperta, rinascita.

(Anna Esse)

Caldo non mi avrai!

Ciao a tutti, non so da voi, ma qui è scoppiata l’estate di botto!
So che siamo ancora in primavera, ma credetemi, è solo un questione astrale, in verità, si muore di afa…
Risultato?
La mia pressione e la spossatezza mi stanno lentamente uccidendo e faccio fatica anche solo ad arrivare a fine giornata.
Adesso: non solo il lavoro esterno è un’agonia, ma anche scrivere il romanzo, sta diventando frustrante…

Spero davvero con tutto il cuore di farcela a concluderlo prima che il termometro tocchi i 40° o la vedo dura, perché adesso siamo fissi sui 30° più o meno e con un’alta percentuale di umidità, ma se arriviamo ai 40, temo che muoro prima di concludere. @____@

Come va dalle vostre parti?

Si respira ancora?

Qualcuno riporti indietro l’inverno, please! T^T

Vi amo.

Shio.

Citazione #43

Voglio fare dei sogni pieni di speranza.
Voglio provare con tutte le mie forze a costruire un futuro che esplode di colore.
Forse sarà un futuro da due soldi.
Forse sarà un futuro infantile…

e la gente riderà di me.
Ma non importa.
Ciò che conta è che io non mi chiuda in me stessa…

delusa dalla realtà che mi circonda.
Voglio provare a immaginare una realtà bella come un sogno.

[Mizuho Suga – Piece]