
Una della cose più belle di scrivere una storia non ambientata nel proprio paese/città è la ricerca del dettaglio. Quando inizi a documentarti per una scena, un dialogo o una situazione in particolare, è come vidimare un immaginario biglietto aereo con destinazione: la fantasia.
È un viaggio unico, fatto di immagini, suoni, profumi. Riesci a immergerti al punto da sentirti parte di quel paese lontano, della cultura e della storia.
Un’emozione forte e stimolante che ti permette di allargare gli orizzonti e di conoscere un po’ di più del mondo che ti circonda,
Quando si crea una storia, si prepara il lettore a intraprendere un viaggio dove solo tu che sei l’autore conosci la meta e, per farla tua e renderla il più convincente possibile, la documentazione è importante: mappe, strade, monumenti, luoghi, cibo, una qualsiasi di queste cose, potrebbe essere un mezzo per far comprendere meglio al lettore il mondo creato esclusivamente per lui e di cui ti auguri ne resti affascinato.
La storia, la gastronomia, la quotidianità, tutto può diventare un microscopico, importante tassello per una storia che ha un unico scopo nella sua esistenza: piacere a chi avrà la gentilezza e la voglia di leggerla, amarla e farla sua.
Buon viaggio.
Anna Esse
Una sensazione di scrittura bellissima e un “viaggio” gratificante. Anche se c’è chi non sopporta gli italiani che ambientano i propri romanzi all’estero usando nomi stranieri. Ma uno potrà fare quello che vuole o no?🤔😂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Assolutamente!
Io non sopporto i nomi italiani o il dialetto nei romanzi ed è per questo che difficilmente leggo italiano, ma questo non toglie nulla alla qualità e alle doti del romanzo o dell’autore.
Bisogna semplicemente farsi guidare dal cuore con la giusta intelligenza e non ghettizzarsi solo in un ideale sciocco che penalizza un autore che a prescindere che chiama il suo protagonista George o Giacomino, ci ha messo passione e serietà. 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Esatto! Purtroppo, non tutti riescono a fare questo ragionamento.😅
"Mi piace"Piace a 1 persona
La parola “intelligenza” non è stata usata a caso. 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Già…😂
"Mi piace"Piace a 1 persona
concordo^^
ma è anche bello costruire un mondo da 0
"Mi piace"Piace a 1 persona
Assolutamente sì. Nel mio nuovo romanzo c’è una città costruita da zero. 😁
"Mi piace""Mi piace"
Nel mio piccolo cerco di ambientare i miei racconti in posti originali
"Mi piace"Piace a 1 persona
Io tendo a inventarmele le ambientazioni delle storie. Non riesco a usare luoghi esistenti. Nel mio primo romanzo ho usato come ispirazione la città dove abito, nel secondo l’ho inventata completamente.
"Mi piace"Piace a 1 persona
I miei primi due sono ambientati a New York, quello attualmente in lavorazione è una cittadina immaginaria nel mondo reale, tipo Hogwarts e Londra, ma non è un fantasy. 😅
"Mi piace"Piace a 1 persona
Interessante 😁
"Mi piace"Piace a 1 persona
Una parte affascinante dello scrittore…la ricerca reale da trasferire nella fantasia.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Proprio così. È una cosa che ho amato fin dal mio primo romanzo. ❤️
"Mi piace"Piace a 1 persona