
E’ tutto così diverso ora…
Non so voi, ma io in questi giorni penso molto al Natale della mia infanzia e non perché avessi chissà quale mole di regali da scartare o quale unione parentale, anzi… i miei Natali erano passati in famiglia: mio padre, mia madre e i miei tre fratelli. Non c’erano regali perché, essendo figli di operai e comunque persone molto modeste, la loro mentalità era: meglio un piatto di pasta calda da mangiare e nessun regalo sotto l’albero che uno pieno di doni e niente da mettere a tavola…
Se ci penso…
Provate a fare un discorso del genere a un bimbo di adesso…
Mi viene da ridere!
Mia madre passava il giorno dell’Immacolata ad addobbare casa: metteva degli stickers natalizi alle finestre, appendeva decorazioni qua e là, addobbava l’albero con la cioccolata che, puntualmente non arrivava mai a Natale (chissà come mai xD) e poi faceva il presepe…
Ricordo quando ci mandava sotto casa nel terreno in disuso di fronte per prendere dei sassi abbastanza piccoli per fare i bordi dello stagno per il pescatore oppure di quando cospargeva i pupazzi del presepe di farina per inscenare una nevicata…
La vigilia poi, passava il tempo in cucina per preparare le usanze culinarie tipiche delle sue origini pugliesi, quindi vai di zuppa di pesce, merluzzo fritto e pettole: (una pasta tipo pizza, ma molto più liquida che andava fritta in olio bollente).

Si cenava in allegria e tra i vari capricci: io odio il pesce o quasi, quindi ogni volta per me era una tortura, eppure, ora, tutto questo ha un retrogusto agrodolce che mi scalda il cuore.
Finito di cenare, si giocava a tombola dove puntualmente, erano mia madre e mio padre a finanziare noi piccoli che non avevamo neanche la nostra paghetta settimanale… eh si, la vostra shio non veniva stipendiata come è successo a tanti altri e come, magari, succede ancora. Io non ho mai ricevuto una paghetta settimanale dai miei genitori, ma semestrale: a Natale e a Pasqua, mi venivano regalati dei soldi (50.000 lire) che dovevano bastarmi fino alla ricorrenza successiva, eppure… ero lo stesso felice.
Io non minricordo d pagette o altre cose del genere, però è vero, quando noi eravamo piccoli tutto aveva un altro sapore… Buona serata, cara shio, ti voglio bene! ❤
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Asterix per natale era una cosa meravigliosa. Ok, davano già allora “Una poltrona per due”, appuntamento fisso, però era ancora un film nuovo o quasi.
Ricordo anche la saga di Fantaghirò (a pensarci potrei aver iniziato lì ad amare il fantasy? Può essere).
Per il resto, da noi Natale non è mai stato regali (c’era S. Lucia, per quello), ma il pranzo dai nonni e se quello dalla materna era intimo (di solito alla vigilia – come tuttora avverrebbe se si potesse) con 6-7 persone, quello dai nonni paterni era un po’ più caotico, essendo in 6 fratelli, sposati/fidanzati/cugini… un casino. E ci andavo volentieri solo per vedere mia cugina (attualmente la mia commercialista, mannaggia a lei) per raccontarci chissà che cosa e, magari, giocare a monopoli con la zia più giovane.
No, non tornerei indietro per certi aspetti, ma in altri era davvero un altro mondo… e bello! 🙂
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Fantaghirò l’ho sempre odiato. xD
Io non ho mai conosciuto i miei nonni, sono tutti morti prima della mia nascita eccesso mia nonna paterna che, però, era in puglia, per cui, la si vedeva un paio di ore all’anno. Probabilmente, se avessi avuto in nonni qui a Torino, anche noi avremo fatto qualche rimpatriata con nonni e cugini.
In molti abbinano Santa Lucia e San Nicolò ai regali, oppure Santa Chiara (se non erro..o forse era Santa Caterina? Oddio xD), ma a casa mia, non c’era Santo che teneva, i regali non si vedevano e basta! x°°D
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I pro e i contro di essere figli unici…
Però ti assicuro che, anche da piccolo, non vedevo l’ora di andare via dal casino del natale dai nonni! 😝
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Posso immaginare! ❤
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Ciao carissima! 😘 Che emozione fortissima mi hai fatto viaggiare con la mente nella mia infanzia, quando la sera della vigilia veniva mia cugina a cena e guardavamo insieme i programmi natalizi, i cartoni, poi si rideva insieme a mio padre che è un gran burlone 😊 io non vedevo l’ora di aprire i regali e ogni tanto andavo a sbirciare sotto l’albero. ❤️❤️❤️ A pranzo il giorno di Natale veniva mio zio e mamma preparava le lasagne! ❤️
A volte non mi sembra vero che è trascorso così tanto tempo e mi commuovo ❤️😊
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Credo che i ricordi siano una parte importante e preziosa di noi che, a volte, ci possono dare la forza di andare avanti. Questi ricordi, mi stanno evitando di chiudermi a riccio e di essere comunque positiva.
Sono felice che il mio racconto dal passato, ti abbia emozionata… stringere queste emozioni al petto e sentirle ancora vive nelle mani, è meraviglioso. Almeno, per me è così. ❤
Buona serata. ❤
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Buona serata anche a te! ❤️ Un abbraccio fortissimo e un bacione! 🤗❤️😘
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💖
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Un salto nel passato. Grazie. Era tutto più “sentito”.
Però le pettole le mangio ogni anno!! 🤣😜😘
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Hahaha anche tu Puglia style? 😂
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Eh si!! La Puglia è un mondo!! 🤣💪🏻
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😂
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Davvero una favola 🙂
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fino all’età di 11 anni io non ho mai festeggiato il Natale, né i compleanni, per una fede che avevano i miei genitori…
però, dopo mi sono rifatta, e il Natale è diventato sinonimo di festa e parenti e mangiare… a casa dei miei si imbandiva un pranzo che non finiva più…
Quando mi sono sposata ho ereditato io la tradizione e a Natale eravamo tutti a casa mia (genitori/suoceri/sorella e cognata… a volte qualche zio, dipendeva dai vari inviti)
Negli ultimi anni per varie esigenze abbiamo dovuto cambiare ancora e quest’anno saremo solo noi 4.
Per me il Natale è sempre stata l’occasione di ritrovarsi, di fermarsi, di interrompere la routine… una vera benedizione!
ps: Le pettole, le mangiamo ogni anno in Puglia, durante le sagre le fanno spesso e sono buonissime…
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Grazie del tuo racconto Sara, inizio a pensare di essere circondata da Pugliesi 😂😂😂 Sono già due le persone che conosco le pettole. 😂
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Mia suocera è nata in Puglia e quindi da quando conosco mio marito sono andata spesso… ormai mi sento un po’ Pugliese pure io 😅
Per quanto riguarda le Pettole 😋 mi riprometto di farle, alla fine non è una ricetta difficile, ma poi ho il timore che perdano la magia…
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No, non sono difficili da fare, anche perché se ci riusciva mia madre… ma ci vuole tanta forza nel lavorarle affinché abbiano un’ottima lievitazione, quello sì.
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La felicità non ha prezzo, e se la ricordi con amore questa festa del passato è perchè la felicità di quel momento è stata la migliore vincita.
Sapessi quante volte mi rifugio nelle feste dell’infanzia, della giovinezza…la mia famiglia era tutto per me.
Ora sono io che creo la famiglia per mia figlia.
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❤️
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