Il giorno dell’addio

Avrei voluto non dover mai scrivere questo post: chi mai lo vorrebbe? Ma purtroppo non posso non farlo, perché sento che è importante che io comunichi attraverso questa piccola finestra sul mondo quello che il mio cuore ormai grida da giorni.

Venerdì, 25 gennaio 2019, mia mamma se n’è andata.

Sono stata troppo ottimista… consapevole del fatto che ci eravamo già passate due anni fa, ero certa che stavolta si sarebbe replicato il miracolo. Ero carica, perché ormai conoscevo il mio “nemico” e sapevo come affrontarlo. Era ben chiaro in me, il periodo di sacrificio e dedizione che sarebbe di conseguenza seguito l’operazione e invece…
Non ho avuto il tempo di far nulla se non piangere tra un angoscia e l’altra.
Non ho potuto far altro che tergere il sudore dalla sua fronte sofferente, provare a stringerle la mano madida di sudore e fredda come il ghiaccio, mentre con un filo di voce, lei provava a dirmi qualcosa che non sono mai riuscita davvero a capire.
Ho passato due notti al suo capezzale, chiamandola e cercando di farle sentire che non era sola, che ero con lei eppure alla fine si è spenta davanti ai miei occhi.

Oggi le ho detto addio per l’ultima volta.

Il funerale è stato devastante e il viaggio sul carro funebre anche di più…

Fiumi di lacrime…

Dolore…

Tristezza…

Abbracci…

Lei non era perfetta, anzi. Era testarda come pochi, orgogliosa per certi versi e spesso rispondeva a cavolo o in modo non sempre educato, ma era mia madre e non smetterò mai di amarla.

Ora lei non è più al mio fianco, ma sarà sempre nel mio cuore.

Addio mamma.

Ti voglio bene.

 

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