Una storia crudele

“La mente umana può subire metamorfosi davvero misteriose e impensate. Quella stanza diventò ben presto il nostro regno, il mondo speciale dove non esisteva nessuno all’infuori di noi”.  [Ubukata Keiko]

“Una storia crudele” di Natsuo Kirino è quel genere di libro che, una volta il mondo di shioren
concluso, continui a pensarci e a rimuginarci su perché percepisci che c’è qualcosa che ti sfugge… che non quadra. Questa è la sensazione che ho provato io quando ho terminato la lettura e devo ammettere che, nonostante siano passati tre giorni, ancora ci sto pensando. Si perché tutto quello che viene narrato alla fine viene messo in discussione e non capisco fin dove arriva la realtà e dove si spinge la menzogna.
E’ un libro che racconta una storia attraverso un manoscritto che il marito della protagonista trova nel pc della moglie quando quest’ultima sparisce senza lasciare traccia. In questo manoscritto, la donna che in realtà è una scrittrice, racconta un esperienza vissuta a 10 anni quando fu vittima di un rapimento che la tenne lontana da casa per un anno intero.

Una delle cose più interessanti della storia è il modo in cui l’autrice analizza i suoi ricordi del tempo cercando di dare una spiegazione alle reazioni e ai pensieri che ebbe quand’era ancora una bambina. Alle scelte che la sua piccola mente piegata le aveva imposto e a come ha reagito a quella situazione così drammatica.

Non posso ovviamente dirvi molto, ma posso assicurarvi che “Una storia crudele” di Kirino Natsuo, non è quel genere di libri da leggere e mettere da parte. E’ un libro che ti entra dentro, che ti induce a metterti nei panni della piccola vittima arrivando a mettere in discussione le sue scelte. Io personalmente, in alcuni momenti, ho quasi trovato inconcepibile il modo di ragionare della piccola Keiko. Non mi spiegavo alcune sue reazioni e spesso, il suo punto di vista mi sembrava forzato o fuori luogo. Più di una volta ho pensato che forse era dovuto soprattutto a un discorso culturale. Si, perché quello che dico sempre quando propongo un libro di autori giapponesi e di ricordarsi che la nostra realtà e la loro è molto diversa per cui, per noi alcune cose potrebbero sembrare strane o ambigue e viceversa per loro, ma qui era il comportamento di Keiko a essere stato messo più volte in discussione da me come lettrice, poi però ho capito…ho afferrato. Tutto viene spiegato alla fine o questo è quello che, secondo me, l’autrice del romanzo vuol far credere. Sei così preso dal resoconto e dai retroscena di quella storia da dimenticarti la cosa più importante… ma… vediamo se anche a voi, a fine libro, vi è venuta in mente la stessa domanda…
Quale?
Eh beh, se ve la dicessi, non avrebbe senso, no? 😉

Alcuni dati tecnici per coloro a cui ho fatto venir voglia di leggere qualcosa di alternativo:

Titolo: Una storia crudele
Autore: Natsuo Kirino
Numero pagine: 235 pagine
Editore: Giano (24 novembre 2011)
Collana: Blugiano
Genere: Giallo/Thriller
Disponibile in libreria, book store online e su Amazon sia in versione cartacea o kindle.

Anche per questa volta è tutto e ricordate: Non importa cosa leggete, l’importante è farlo. Un buon libro è il miglior nutrimento per la mente.

Big Kiss.
Shio ❤

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