Ciao a tutti, oggi vi parlo di un manga che ho desiderato tanto leggere quando uscì, ma che tra una cosa e l’altra, ho recuperato solo quest’estate a un prezzo regalato. La serie è composta da soli 2 volumi e sinceramente non ve ne voglio parlare perché la storia mi abbia particolarmente presa o per la qualità dei disegni o cose simili, ma per la tematica affrontata e per il duro lavoro che deve aver fatto il sensei Takada per sviluppare l’intera vicenda.
A volte si cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica con i mezzi di diffusione/informazione più improbabili e credo che questo manga sia stato creato a tale fine, si perché in “Booking life”, si parla di “donazione di organi”.
Avete capito bene. E’ un viaggio attraverso il mondo che si nasconde dietro un gesto che più significare la sopravvivenza di un altro essere umano, attraverso un gesto che comunque non è facile da prendere in considerazione.
Non so quanto ci sia di vero in quello che veniva denunciato nel manga, esso è stato creato nei primi anni del 2000 per cui si parla di quasi 20 anni fa e, a quel tempo, pare che il Giappone era molto indietro sull’argomento.
Le persone non davano i consensi perché timorosi di condannare i propri cari a morte. Stando alla storia narrata nel manga, la credenza popolare o, per meglio dire, la paura della gente consisteva nel fatto che fossero convinti che, se il paziente in fin di vita fosse un donatore, esso veniva lasciato morire per favorirne l’espianto degli organi, ovviamente non è così.
Certo, qualcuno potrebbe storcere il naso a pensare a un manga che affronta un tema così serio e triste e ammetto che i termini troppo tecnici mi hanno mandata un pelino in tilt, ma se penso alle ricerche che deve aver compiuto l’autore di questa opera breve, mi sento felice di aver letto qualcosa che, evidentemente, riteneva importante e in cui aveva investito tanto del suo tempo.
Ma passiamo alla storia, scusate, sono letteralmente partita in quarta iniziando dalle considerazioni personali. La trama parla dell’incontro fortunato tra Kirin una ragazza con una rara malattia cardiaca genetica in attesa di un trapianto di cuore e Kuzumi un giovane che, a causa di un aggressione, arriva in fin di vita in ospedale. Creduto spacciato a Kuzumi vengono fatti tutti gli esami necessari per determinare i gradi di compatibilità in caso di espiando e si scopre che sarebbe il donatore perfetto per Kirin. Da qui nasce un rapporto di amicizia/interesse/amore tra i due ragazzi. Nel mentre il giovane, infatuatosi della graziosa Kirin e desideroso di aiutarla, decide di diventare un assistente coordinatore per i trapianti di organi e d’intraprendere una personale crociata per sensibilizzare le persone sull’argomento. Ovviamente non sarà affatto facile.
Come detto su, la serie è composta da soli 2 volumi editi da Star comics. Il tratto di Yuzo Takada poco si sposa col genere trattato, lui è più per i fantasy e gli horror, ma devo ammettere che, nel suo piccolo, anche in una storia drammatica, ma al contempo divertente, riesce a tenere il lettore attaccato alle pagine per sapere fin dove il testardo Kuzumi si spingerà pur di aiutare la sua dolce Kirin.
Leggere questa storia mi ha fatto riflettere e forse dovrebbero leggerla in molti…
Buona lettura.
Shio. ❤
Grazie, hai stuzzicato la mia curiosità… ❤
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