Pomodori verdi fritti alla fermata del treno

il mondo di shioren Ciao a tutti, oggi vi parlo di un film datato a cui sono tanto affezionata.
“Pomodori verdi fritti” è un film del 1991 diretto da Jon Avnet è tratto dal romanzo di Fannie Flagg, “Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop”.
E’ quel genere di film che si ama o si odia e, nel mio caso, è diventato da subito uno dei miei film preferiti per eccellenza. C’è tutto quello di cui avevo bisogno in passato e che ritrovo volentieri anche nel mio presente.
C’è la forza di ribellarsi, la forza dell’amore, dell’amicizia, di vivere che, attraverso un racconto, pervade una delle protagoniste, Evelyn facendola letteralmente rinascere a nuova vita.

Amo questa pellicola per la sua semplicità. il mondo di shioren
Kathy Bates nel ruolo di Evelyn è fantastica e non vi nascondo che il suo “Towanda”, ha dato la carica anche a me in diversi momenti della mia vita.
La compianta Jessica Tandy nel ruolo di Ninny è dolcissima e beh, non posso dire altro se non “VEDETELO”!

Andiamo comunque con ordine e passiamo un secondo alla trama, allora, questo film racconta la vita di quattro donne: Evelyn, Ninny, Edgie e Ruth,di quest’ultime vediamo la loro vita attraverso i racconti dell’anziana Ninny che, durante una visita di Evelyn alla zia del marito non andata proprio a buon fine, si siede accanto a lei e incomincia a narrare la storia della misteriosa “ammali api”.
Evelyn è una donna schiacciata dal peso di una società che non l’accetta, un matrimonio che la soffoca e mille turbe ma, nel racconto di Ninny, trova pian piano la forza di reagire tirando fuori il carattere e la voglia di vivere.

Il titolo del film prende spunto proprio dal nome della tavola calda che gestiscono Edgie e Ruth nel racconto che fa Ninny a Evelyn. Due donne forti, amiche particolari che, nella versione cartacea sono compagne di vita, due donne anticonformiste in un’America degli anni 30.

A volte è difficile descrivere l’emozioni che si provano guardando una pellicola, soprattutto quando, essendo ormai vecchia per molti, viene quasi lasciata lì in un angolo della memoria lontano dalle nuove generazioni. Eppure ritengo che sia quel genere di film che non passa mai di moda. il mondo di shioren
Non c’è niente che non ami di questo film, dalla sceneggiatura, agli attori, ai personaggi al contesto storico. Sono gli anni 30 nell’America del sud quando c’era la persecuzione razzista e le persone di colore venivano ancora usate come schiavi eppure, tra i tanti, c’era chi li vedeva come persone, come amici e non come creature da sottomettere.
Il coraggio di sfidare il mondo armate solo dell’amore e della forza di volontà.
La forza di cambiare non per gli altri, ma per sé stessi.
Questo è un film che va visto, vissuto e amato.

Parola di Shio ❤

Ps: Nella pellicola c’è anche un giovanissimo Chris O’Donnel, ma solo per pochi minuti.

6 pensieri su “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno

  1. Quando vidi questo film abitavo vicino alla stazione e feci i pomodori grossi e verdi a fette impanandoli e friggendoli, mio padre si svegliò a mezzanotte e mi trovo a spadellare,il mattino seguente mi chiese come si chiamava quel film ? E torno per il pranzo portando un cassettino di pomodori……..

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