Questa data ha sempre un suo peso nel mio cuore e, come me, penso nel cuore e nella memoria di molti di noi. Certo, in questi 17 anni sono successe tante altre tragedie e catastrofi, ma questa è una di quelle cose che ormai ritengo marchiata a fuoco nella mia mente al punto che, se chiudo gli occhi, riesco a ricordare perfettamente cosa stavo facendo quel giorno e dove mi trovavo nel momento dell’attacco.
Voi ve lo ricordate?
Se penso al tempo passato, la mia vita dall’ora è mutata e si è riadagiata.
Quel giorno di 17 anni fa, ero uscita nel primo pomeriggio, felice di essere a casa da sola perché i miei erano partiti per le ferie e io potevo scorrazzare allegra fino in fumetteria. Corsi dal mio giornalaio di fiducia che ormai non esercita più per acquistare due biglietti del pullman e lì ho saputo di questo attentato. Ricordo che lui fece spallucce dicendo: “Sarà una notizia falsa, figuriamoci se può succedere una cosa del genere in America. Un aereo poi, non preoccuparti, sarà un errore”.
Beh, sarà che ero più giovane e spensierata a quel tempo, ma gli avevo creduto. Andai in fumetteria allegra, passai li parte del pomeriggio e poi tornai a casa dove mi attendeva il mio cane che ormai non c’è più da un bel po’.
Entrai, guardai con cura i miei acquisti difendendomi dalle feste adrenaliniche di Baby (la mia meticcia) e accesi la tv e fu l’inferno.
Da quel momento, per giorni non feci altro che avere la tv sintonizzata sui telegiornali, c’era gente che urlava, fumo bianco, fiamme, fazzoletti che sventolavano dalle finestre dei piani alti e poi il crollo e le mie gambe incominciarono a diventare di burro. Rimasi imbambolata come tutti coloro che quel giorno assistettero alla cosa davanti alla tv, ricordo che piansi quando vidi la gente lanciarsi nel vuoto e, soprattutto, la sensazione d’impotenza davanti a una tragedia di quelle proporzioni.
Piansi per quelle povere persone, piansi per coloro che erano sugli aerei e per i loro ultimi messaggi rivolti ai famigliari, piansi per rabbia, impotenza e paura.
Quella notte ricordo che presi Baby e dormii con lei nel letto perché avevo paura a dormire da sola nella stanza. La sera stessa mia madre mi aveva telefonato per chiedermi se stavo guardando la tv e se stavo bene ed io mentii dicendo che stavo benissimo e che stavo seguendo le notizie tranquilla, ma la verità è che quelle immagini, ancora adesso, mi provocano i brividi al sol ricordarle, ma volevo esorcizzare la cosa e parlarne per una volta con tutti voi.
Questo è stato il mio 11 settembre…un giorno di sole accecante, caldo torrido, quotidiana serenità che, in pochi attimi si è trasformato in una realtà dalle tinte così forti da sembrare dentro il più colossal dei film catastrofici. Solo che, quelli che morivano, non erano attori, ma persone vere e che non dimenticherò mai.
E il vostro 11 settembre come l’avete vissuto? Vi va di parlarne con me?
Shio ❤
Penso che quel giorno di 11 anni fa non sia stato facile per nessuno, sai?
Quel giorno ero al lavoro, e ad un certo punto (non ricordo in che modo) trapelò la notizia dell’attacco; come te,. anche io all’inizio non ci credetti, ma poi per semplice curiosità ho voluto vedere se era vero o no: che scempio leggere le notizie sui quotidiani on line; ancor di più vedendo quelle orribili immagini nei TG della sera.
E comunque concordo con te sul fatto che da allora il mondo non è più lo stesso, e che ha cambiato enormemente la vita socio-politico-economica non solo americana, ma anche quella degli altri Paesi. Condivido anche il tuo parere sul fatto che – anche se magari ormai l’episodio è stato riposto in un cassetto del nostro cuore – resterà comunque un evento impresso a fuoco, che difficilmente riusciremo a dimenticare… Nella mia famiglia mi ritengo fortunato ad essere stato l’unico ad avere avuto modo di vedere le Torri Gemelle… Ti abbraccio forte. ❤
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