Ogni tanto ci va…

Ciao a tutti amici, come state?

Spero tutto ok. Io stamani sono in giro per ospedali e, tra una visita e una prenotazione, mi sono fermata a pranzare in un posto particolare che ha subito attirato la mia attenzione, ma non solo. È strano come da un giro fatto a tempo perso tra un impegno e l’altro, la mente divaghi al punto da inoltrarsi in vecchi ricordi ormai sbiaditi e nuove percezioni.

Una volta, non ricordo dove, ho letto che passeggiare aiuta la mente e ossigena il cervello, ebbene penso che il mio cervellino aveva davvero bisogno di tanto ossigeno perché ho iniziato a ripensare a vecchie cose di quando ero bambina, cose sciocche per carità, ad esempio ho ricordato quanto mi piacessero i Playmobil anziché i Lego, oppure come mi divertivo a creare dei vestiti alla mia Barbie semplicemente avvolgendola a un fazzoletto di stoffa a fantasia floreale. Mi sono ricordata di come mi piacevano le stelle filanti e di quanto poco percepivo il carnevale, perché nella mia famiglia non c’erano i soldi per comprare un vestito o una semplice maschera. Senza neanche pensarci, mi sono ritrovata in un Toys a guardare ammirata scaffali pieni di giochi che io, ai miei tempi, avrei dato chissà cosa per possederne uno. Ho percepito nostalgia e tristezza, si perché mi sono resa conto che quei giochi lasciati su quegli scaffali sembravano tristi. I giochi prendono vita tra le mani di un bambino e invece quelli erano lì in attesa di essere adottati. Dinosauri, macchinine, bambole, mattoncini… erano immobili a fissarti come a chiederti aiuto. Non pensate a me come a una pazza, vi prego, non so neanche perché ho pensato queste cose dentro il Toys…è come se ho voluto inconsciamente dare un’identità a degli oggetti e dar voce ai loro sentimenti e poi, ho pensato a quanti di questi non verranno mai degnati di uno sguardo perché ormai siamo nell’era digitale. I giochi sono interattivi. I bambini da piccolissimi già giocano coi cellulari dei genitori, coi tablet e con le console. È proprio vero che i tempi sono cambiati, ma mi chiedo fino a che punto questo cambiamento sia giusto. Ai miei tempi si usava la tv come babysitter, avevo colleghe che piazzavano i figli coi dvd dei cartoni animati per pomeriggi interi, ora ci sono così tanti canali e paytv che non serve neanche più comprare il cartone… comprare… scaricare, perché tanto diciamocelo, chi compra ancora al giorno d’oggi queste cose? Io e poi? Ho speso fiato su fiato a convincere amici e conoscenti quanto sia importante acquistare di tanto in tanto ma, dal loro punto di vista, la stupida ero io e loro i furbi.

Visto com’è facile divagare? Avevo iniziato questo articolo per parlare del posto dove mi sono fermata a mangiare e invece… scusate!! (◞‸◟)

Il posto si chiama “Wiener Haus”, ignoro se si tratti di una catena di ristoranti o meno, ma l’ambiente e molto bello in stile “Old wild west”, la cucina, seppur incentrata sulla frittura (ma non solo), risulta gustosa e per nulla pesante. Il servizio e la proporzione qualità/prezzo, accettabile. Insomma, se siete di Torino e dintorni e vi capita di andare ale 8 Gallery, fateci un giro, si trova sullo stesso lato del Toys.

Ora devo tornare in ospedale, sigh…

Eccovi alcune fotine del posto 😊

Big Kiss ❤

Shio.

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12 pensieri su “Ogni tanto ci va…

  1. Anni fa sono stato a mangiare in una Wiener Haus da qualche parte (forse fuori Roma), ma non ricordo come ci mangiai; magari ci devo ritornare 😉 E comunque è vero, svagarsi un po’ fa bene… Buon pomeriggio! ❤

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