Quella che state per leggere non è una favola, ma il reportage personale della sottoscritta in merito ad una tipologia editoriale ormai estinta da tempo:
La rivista contenitrice.
Purtroppo ci sono sempre stati due fronti ben distinti a riguardo, chi le amava e chi le odiava trovandole inutili, io personalmente le apprezzavo molto, ma posso capire anche coloro che invece non le sopportavano affatto.
Tra quelle prodotte qui in Italia solo 4 furono davvero degne di nota:
Kappa Magazine (la più longeva di tutte), Express, Yatta e Shogun. Queste solo quelle più famose almeno, esse appartenevano a due case editrici: Kappa Magazine ed Express erano della Star comics, mentre Yatta e Shogun della Play Press (casa editrice ormai estinta o meglio evoluta in Play Lifestyle Media dal 2013, ma che comunque ormai non ha nulla a che fare col mondo dei manga da diversi anni).
Kappa Magazine era la rivista ammiraglia della Star comics, non c’è stato anime, manga o serie che non sia passata da quelle pagine o in formato manga o in formato recensione e/o articolo. Era gestita dai Kappa boys ed era un prodotto, a mio avviso, di altissima qualità. Una vera finestra sul Giappone attraverso news di vario genere, approfondimenti e manga. In prevalenza, il Kappa Magazine pubblicava manga nati sotto il manchio Kodansha, titoli come “Oh mia dea” di Kōsuke Fujishima, “Gun smith cats” (manga che ho amato alla follia) di Kenichi Sonoda o ancora “Mokke” di Takatoshi Kumakura sono passati da questa rivista, ma non solo. La rivista contenitrice come appunto il Kappa Magazine aveva il vantaggio di dar spazio a quelle storie brevi che diversamente non sarebbe stato possibile pubblicare, a storie autoconclusive ed alle perle che Jump pubblicava quando ricorreva l’anniversario della fondazione della rivista. Tutte queste cose ormai non ci sono più, perché la gente non capisce mai il vantaggio delle cose…ma posso comunque capire quelle persone che, diversamente da me, dichiaravano che trovavano inutile spendere dei soldi per una rivista di cui magari leggono solo 1 o 2 titoli. Probabilmente a questo genere di persone non interessava nulla dall’apparato editoriale, delle interviste, delle rubriche, degli approfondimenti e credetemi se vi dico che tutto ciò mi lascia l’amaro in bocca.
Le altre 3 riviste erano più sul genere nipponico alias modello “guida telefonica” xD
Erano quasi completamente formate da capitoli di manga soprattutto Yatta e Shogun della Play Press, mentre Express aveva un minimo d’editoriale, ma rispetto alle riviste della Play Press era molto più sottile.
La rivista Yatta ha ospitato titoli come “Magister negi magi” conosciuto anche come “Negima” di Ken Akamatsu, “Karin piccola dea” di Koge-Donbo e “Tokyo Mew Mew – A la mode” di Mia Ikumi, ovviamente com’è poi successo anche per il Kappa Magazine e per tutte le altre riviste contenitrici, alcune delle storie pubblicate, hanno poi avuto una nuova vita sotto forma di monografico, come successe ad esempio a “Alice 19th” di Yuu Watase, “Blade of the phantom master” di Yang Kyung-Il o “MAR” di Nobuyuki Anzai che apparvero sulla rivista Shogun.
Quanti di voi sapevano che il famoso “One Piece” di Eiichirō Oda è apparso per la prima volta in Italia sulla rivista Express? Ma non solo, anche “I”S” di Masakazu Katsura o “Cowa” di Akira Toriyama, “Kenshin samurai vagabondo” di Nobuhiro Watsuki o il famoso “Yu Yu Hakusho” di Yoshihiro Togashi… Le riviste contenitrici ci hanno permesso di leggere queste chicche. La lista dei titoli straordinari che sono passati da Kappa Magazine, Yatta, Express e Shogun sarebbe ancora lunghissima, ma non starò qui a continuare ad annoiarvi. Sinceramente a me che sono abituata a recarmi in fumetteria, a leggere cartacei ed a non limitarmi a leggere il semplice manga, ma anche notizie del mondo che ruota intorno ad esso, le riviste contenitrici mancano e tanto, se domani qualche casa editrice annunciasse l’uscita di una nuova testata contenitrice, la prenderei al volo, anche correndo il rischio di vederla sparire dopo pochi mesi, perché la bellezza, il fascino e l’utilità di questi prodotti per il vero appassionato è insostituibile.
Ed ora che ho voglia di rispolverare i miei vecchi albi, vi lascio…
Al prossimo delirio 😉
Shio ❤
Mi stai facendo pentire di averle buttate ormai un annetto fa.
Però i titoli a cui tenevo ormai li ho in monografico, quindi… C’era anche “Young” la conoscevi? Ha pubblicato “Magic Knight Rayearth”, “3×3 occhi” e… La memoria mi sta tradendo xD
“Kappa Magazine” mi piaceva tantissimo!!
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Si, la conoscevo ed ho ancora tutti i numeri da qualche parte, ma non potevo citarle tutte xD
Si, KM era bellissima.
Molti grandi mangaka li ho conosciuti grazie alle sue pagine 😍
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